Martin Guerre

protagonista di un furto di identità nel XVI secolo

Martin Guerre (XVI secolo) fu un contadino francese vissuto nel sedicesimo secolo, protagonista di un famoso caso di furto d'identità.

Frontespizio del testo Arrest Memorable, resoconto scritto durante il caso dal giudice Jean de Coras nel 1560 e pubblicato nel 1565

Diversi anni dopo che Martin Guerre si allontanò da sua moglie, dal figlio e dal suo villaggio, un uomo si spacciò per lui, vivendo per tre anni con sua moglie.

Il falso Martin Guerre fu poi sospettato e accusato di essere un impostore. Durante il processo fu scoperto che l'impostore era in realtà Arnaud du Tilh. Il processo si concluse con la pena di morte per quest'ultimo. Il vero Martin Guerre tornò proprio durante il processo contro l'impostore. Il caso continua a essere studiato tutt'oggi. Dalla vicenda è stato tratto il film Il ritorno di Martin Guerre (1983) con Gérard Depardieu.

Biografia modifica

La vita prima di partire modifica

Martin Daguerre nacque attorno al 1524 nella città Basca di Hendaye. Nel 1527, la sua famiglia si trasferì nel villaggio di Artigat nel sud ovest dei Pirenei della Francia. Qui cambiarono il loro cognome in Guerre. Quando aveva circa quattordici anni, Martin sposò Bertrande de Rols, figlia di una famiglia benestante. I due ebbero un figlio solo dopo otto anni di matrimonio.

Accusato di rubare grano da suo padre, Martin scomparve nel nulla nel 1548. Il Codice di diritto canonico non permetteva un nuovo matrimonio alla moglie abbandonata (solo gli Ugonotti che vinsero le Guerre di religione in Francia avrebbero permesso alla donna di risposarsi).

La comparsa del "Nuovo Martin" modifica

Nell'estate del 1557, un uomo arrivò ad Artigat e sostenne di essere Martin Guerre. Grazie alle sue somiglianze fisiche e alla sua dettagliata conoscenza della vita del Martin originale, riuscì a convincere gli abitanti del villaggio. Sia lo zio di Martin che le quattro sorelle, oltre a sua moglie, riconobbero il "nuovo" Martin, eliminando gli ultimi dubbi in paese.

L'impostore visse per tre anni con Bertrande e il figlio di Martin; la coppia ebbe altri due figli, di cui solo uno sopravvisse. L'impostore reclamò l'eredità del padre di Martin, finendo per essere citato in giudizio per la divisione di quest'ultima dallo zio.

Pierre Guerre, che nel frattempo aveva sposato la madre vedova di Bertrande durante l'assenza di Martin, cominciò a divenire sospettoso, tanto da tentare, con l'aiuto della moglie, di convincere Bertrande che il nuovo Martin fosse un impostore. Le cose divennero maggiormente chiare quando un soldato che passò per Artigat, sostenne che il vero Martin aveva perso una gamba in guerra. Pierre e alcuni membri della sua famiglia, tentarono di attaccare il "nuovo" Martin con una mazza, ma Bertrande intervenne.

Nel 1559, gli abitanti del villaggio accusarono il "nuovo" Martin di incendio doloso e di aver rubato l'identità del vero Martin Guerre. Con al suo fianco solo la moglie Bertrande, fu assolto nel 1560.

Il processo di Rieux modifica

Nel frattempo, Pierre Guerre iniziò a indagare e sostenne di aver scoperto chi fosse davvero l'impostore: Arnaud du Tilh, chiamato "Pansette", un uomo con una cattiva reputazione, proveniente dal vicino villaggio di Tilh, nella regione di Sajas. Pierre diede inizio ad un nuovo processo contro l'impostore, sporgendo denuncia a nome di Bertrande, l'unica che poteva far riaprire il caso. Lui e sua moglie, madre di Bertrande, fecero pressioni su quest'ultima fino a farle cambiare posizione nei confronti del falso marito.

Nel 1560, il processo fu affrontato a Rieux. Bertrande asserì che prima era davvero convinta che quell'uomo fosse suo marito e che solo dopo realizzò che si trattasse di un impostore. Sia la versione di Bertrande che quella dell'accusato convergevano in merito alla storia della propria vita prima del 1548.

L'uomo che sosteneva di essere Martin lanciò una sfida alla presunta moglie: se la donna avesse giurato che quell'uomo non era suo marito, lui si sarebbe fatto giustiziare volentieri – Bertrande rimase in silenzio. Dopo aver ascoltato oltre 150 testimonianze, molte delle quali erano a favore dell'imputato, comprese quelle delle quattro sorelle, altre che lo riconoscevano come Arnaud du Tilh, oltre alle numerose testimonianze che non si schieravano, l'uomo fu condannato a morte per decapitazione.

Appello di Toulouse; Martin Guerre riappare modifica

Il condannato presentò subito appello al Parlamento di Tolosa. Bertrande e Pierre furono arrestati, accusati di possibile falsa testimonianza e false accuse. Il nuovo Martin argomentò eloquentemente il suo caso, e i giudici di Tolosa tendevano a dare credito alla sua versione che vedeva Bertrande vittima delle pressioni dell'avido Pierre Guerre. Il "nuovo" Martin fu interrogato al lungo su questioni dettagliate riguardanti il suo passato, dal cui controllo, non emerse alcuna contraddizione.

Contemporaneamente un uomo con una gamba di legno comparve a Tolosa, sostenendo di essere il vero Martin Guerre. Gli furono fatte diverse domande riguardanti la sua vita di coppia, alla quale rispose omettendo alcuni dettagli e in maniera qualitativamente inferiore rispetto all'impostore; comunque, quando i due uomini furono portati al cospetto della famiglia Guerre, l'uomo con la gamba di legno fu riconosciuto all'unanimità come il vero Martin Guerre.

L'impostore, Arnaud du Tilh, continuò a sostenere di essere innocente fino alla sua condanna a morte per adulterio e frode; la sentenza pubblica fu emanata il 12 settembre del 1560; tra il pubblico presente vi era anche il giovane Michel de Montaigne. Alla luce del verdetto, il condannato confessò: aveva imparato tutto della vita di Guerre da due uomini che lo avevano scambiato per Martin; e con l'aiuto di questi due uomini aveva preso il suo posto. Si scusò con tutti coloro che erano stati coinvolti, inclusa Bertrande. Fu impiccato dinanzi alla casa di Martin Guerre quattro giorni dopo.

La storia di Martin modifica

Durante la sua lunga assenza da Artigat, il vero Martin si trasferì in Spagna, dove servì nella milizia del cardinale e in seguito nell'esercito di Pedro de Mendoza.[senza fonte] Facendo parte dell'esercito spagnolo, fu mandato nelle Fiandre e partecipò alla Battaglia di San Quintino il 10 agosto 1557. Qui fu ferito ad una gamba che gli fu poi amputata.[senza fonte]

Martin visse per diversi anni in un monastero prima di tornare dalla sua famiglia.[senza fonte] La ragione del suo ritorno durante il processo è sconosciuta. Inizialmente rifiutò le scuse della moglie, asserendo che la donna avrebbe dovuto conoscere suo marito meglio di ogni altro uomo.[senza fonte]

Interpretazioni e racconti contemporanei modifica

Furono scritti due racconti contemporanei al caso: Histoire Admirable di Guillaume Le Sueur e il più conosciuto Arrest Memorable di Jean de Coras, uno dei giudici di Tolosa.

Nel 1983, Natalie Zemon Davis, professoressa di storia all'Università di Princeton, pubblicò un dettagliato studio sul caso nel libro Il ritorno di Martin Guerre. Un caso di doppia identità nella Francia del Cinquecento. Natialie Zemon Davis sostiene che Bertrande ha esplicitamente o silenziosamente accettato l'impostore perché necessitava di un marito per migliorare la propria posizione nella società del tempo, venendo anche trattata bene da quest'ultimo. Davis notò delle prove a favore della sua teoria secondo cui risulterebbe impossibile che la donna avesse scambiato uno sconosciuto per suo marito, come il supporto di Bertrande nei confronti di Arnaud fino e parzialmente durante il processo e la storia intima condivisa, preparata probabilmente in precedenza.

Lo storico Robert Finlay ha criticato le conclusioni della Davis, sostenendo che Bertrande fosse stata ingannata (come la maggior parte dei suoi contemporanei credeva, compresi i giudici) dopo la lunga assenza del marito. Finlay pensa che la Davis abbia dato una lettura in chiave moderna delle esigenze e delle scelte della donna. Finlay indica l'improbabilità di Bertrande di un coinvolgimento attivo nella truffa, dato che avrebbe rischiato accuse pesanti come quella di adulterio.[1]

La risposta della Davis alle argomentazioni di Finlay è presente nell'articolo "On the Lame" nello stesso numero di The American Historical Review del giugno 1988.[2]

Note modifica

  1. ^ Robert Finlay, The Refashioning of Martin Guerre, in The American Historical Review, vol. 93, n. 3, giugno 1988, pp. 553–571, DOI:10.2307/1868102.
  2. ^ Natalie Zemon Davis, On the Lame, in American Historical Review, vol. 93, n. 3, giugno 1988, pp. 572–603, DOI:10.2307/1868103.
Controllo di autoritàVIAF (EN350149106254368491988 · ISNI (EN0000 0000 5561 473X · CERL cnp00585479 · GND (DE118698990
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