Martino di San Nicola

missionario spagnolo

Martino di San Nicola, al secolo Martín Lumbreras y Peralta (Saragozza, 1598 circa – Nagasaki, 11 dicembre 1632), è stato un missionario spagnolo dell'ordine degli agostiniani recolletti. Martire in Giappone, fu beatificato da papa Giovanni Paolo II nel 1989.

Beato Martino di San Nicola
 

Missionario e martire

 
NascitaSaragozza, 1598 circa
MorteNagasaki, 11 dicembre 1632
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione1989 da papa Giovanni Paolo II

Biografia modifica

Abbracciò la vita religiosa tra i frati agostiniani recolletti del convento di Borja ed emise la sua professione dei voti a Saragozza nel 1619.[1]

Nel luglio del 1622 si imbarcò a Cadice e partì per le missioni nelle Filippine: fu assegnato al convento di Manila.[1]

Il 4 agosto 1632 si imbarcò da Manila per il Giappone insieme con il suo confratello Melchiorre di Sant'Agostino.[1]

Uno dei mercanti cinesi che li aveva condotti in Giappone ne denunciò l'arrivo al governatore di Nagasaki, costringendo i due recolletti a rifugiarsi sui monti dove furono ospitati da Domenico Ibáñez de Erquicia che li introdusse alla lingua e alla cultura del posto.[1]

Portatosi a Nagasaki, fu riconosciuto e arrestato il 3 novembre 1632: il governatore tentò di fargli abiurare il cristianesimo e, dinanzi al suo rifiuto, lo condannò a morte.[2]

Morì sul rogo l'11 dicembre 1632, dopo diciotto ore di supplizio.[2]

Il culto modifica

La notizia del suo supplizio fu portata a Diego Correia Valente, vescovo di Macao, da mercanti portoghesi che avevano assistito al rogo. Trentadue testimoni oculari furono interpellati nel corso di un'inchiesta ordinata da Pedro de San Juan, governatore di Macao. Il decreto di introduzione del processo apostolico fu emesso nel 1920.[2]

Fu proclamato beato da papa Giovanni Paolo II il 23 aprile 1989.[3]

Il suo elogio si legge nel martirologio romano all'11 dicembre.[4]

Note modifica

  1. ^ a b c d Angel Martínez Cuesta, BSS, vol. VIII (1966), col. 1300.
  2. ^ a b c Angel Martínez Cuesta, BSS, vol. VIII (1966), col. 1301.
  3. ^ Index ac status causarum (1999), p. 511.
  4. ^ Martirologio romano (2004), p. 940.

Bibliografia modifica

  • Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, LEV, Città del Vaticano 2004.
  • Congregatio de Causis Sanctorum, Index ac status causarum, Città del Vaticano 1999.
  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.