Mary Fleener

artista

Mary Fleener (14 settembre 1951) è una fumettista statunitense della scena alternativa di Los Angeles[1]. La sua prima pubblicazione è stata Hoodoo (1988), seguita dalla serie di fumetti semi-autobiografici Slutburger e dall'antologia Life of the Party (1996).

Biografia modifica

Formazione modifica

Mary Fleener è nata nel 1951.[2] Sua madre aveva lavorato per la Disney dal 1941 al 1943. La Fleener ha frequentato per quattro anni la Cal State Long Beach, dove si è concentrata sulla stampa,[3] ma non le piaceva l'attenzione del programma sull'arte astratta e si è ritirata nel 1976.[4] Nel 1984, ha letto sul L.A. Weekly un articolo di Matt Groening sui "new comix", che le ha fornito l'ispirazione a creare i suoi primi fumetti. Ha sviluppato la sua estetica da sola e si considera autodidatta.[5] Lo stile di disegno di Fleener, che lei chiama cubismo, deriva dall'estetica cubista e da altre tradizioni artistiche. Tra le influenze della Fleener ci sono l'antica arte egizia e le opere di Chester Gould (Dick Tracy), Otto Soglow (The Little King) e Al Capp (Li'l Abner). Robert Crumb e Robert Armstrong (creatore di Mickey Rat) l'hanno incoraggiata a realizzare i suoi fumetti.

Carriera modifica

 
Zora Neale Hurston, la folclorista al centro dell'opera prima di Mary Fleener HooDoo.

Ha iniziato a disegnare mini-comics nel 1984 e ha pubblicato quattro anni dopo il suo primo lavoro completo, un'opera su Zora Neale Hurston intitolata Hoodoo. Le sue semi-autobiografiche Slutburger Stories sono state pubblicate per la prima volta da Rip Off Press e successivamente da Drawn & Quarterly. Molti dei racconti della Fleener sono apparsi in antologie come Weirdo e Twisted Sisters e nel magazine tutto al femminile Wimmen's Comix; le sue illustrazioni sono apparse su Entertainment Weekly.[6] Fleener ha continuato a realizzare ulteriori strisce semi-autobiografiche che sono state pubblicate nel 1996 nell'antologia Life of the Party, pubblicata da Fantagraphics. Questi fumetti underground hanno rappresentato l'artista e un variopinto cast di personaggi che suonano in gruppi rock, fanno surf, vanno al college e si dilettano con droghe e sesso occasionale, tra le altre cose. Lo stile di disegno della Fleener è complementare alle sue storie, che sono narrate in un dialogo in prima persona concreto ma sconcertante.[7]

Vita privata modifica

Vive e lavora a Encinitas in California.[8] È altresì un membro della rock band chiamata The Wigbillies.

Riconoscimenti modifica

Nel 2019 è stata insignita di un Inkpot Award.[9]

Le sue opere sono state esposte presso gallerie di Los Angeles, Seattle e altre località. Suoi lavori sono stati altresì annoverati nella mostra Women in Comics negli allestimenti del 2020 a New York[10] e del 2021 a Roma[11].

Opere principali modifica

  • "HooDoo" (3-D Zone), 1988.
  • "Slutburger Stories #1" (Rip Off Press), 1990.
  • "Slutburger Stories #2" (Rip Off Press), 1991.
  • "Slutburger #3" (Drawn & Quarterly), 1992.
  • "Slutburger #4" (Drawn & Quarterly), 1993.
  • "Slutburger #5" (Drawn & Quarterly), 1995.
  • "Fleener #1" (Zongo Comics), 1996.
  • "Fleener #2" (Zongo Comics), 1996.
  • Life of the Party (Fantagraphics Books), 1996. ISBN 1-56097-261-0[12]
  • "Fleener #3" (Zongo Comics), 1997.
  • "Nipplez 'n' Tum Tum" (Eros Comix), 2001.

Note modifica

  1. ^ metroactive.com, http://www.metroactive.com/papers/metro/10.02.97/comics-9740.html. URL consultato il 9 marzo 2015.
  2. ^ lambiek.net/comiclopedia.html, https://www.lambiek.net/artists/f/fleener_mary.htm. URL consultato l'11 marzo 2015.
  3. ^ northcoastcurrent.com, http://www.northcoastcurrent.com/north-coast-beat/2012/08/18/mary-fleener-lives-art-on-the-edge/. URL consultato il 10 marzo 2015.
  4. ^ Music and art intertwine for Mary Fleener | Encinitas Advocate
  5. ^ Copia archiviata, su maryfleener.com. URL consultato il 6 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2017).
  6. ^ lambiek.net, https://www.lambiek.net/artists/f/fleener_mary.htm. URL consultato il 6 marzo 2016.
  7. ^ latimes.com, https://www.latimes.com/archives/la-xpm-1997-01-08-ls-16304-story.html. URL consultato il 6 marzo 2016.
  8. ^ northcoastcurrent.com, http://www.northcoastcurrent.com/north-coast-beat/2012/08/18/mary-fleener-lives-art-on-the-edge/. URL consultato il 6 marzo 2016.
  9. ^ Inkpot Award
  10. ^ Women in Comics: Looking Forward and Back, su Society Illustrators. URL consultato il 6 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2021).
  11. ^ ARF! presenta: Women in comics. 25 grandi fumettiste USA per la prima volta in mostra in Europa!, su ARF! Festival.
  12. ^ sdcomicfest.org, http://www.sdcomicfest.org/mary-fleener/. URL consultato il 6 marzo 2016.

Collegamenti esterni modifica

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