Mattia Moresco

giurista e politico italiano

Mattia Moresco (Genova, 20 marzo 1877Borgio Verezzi, 26 luglio 1946) è stato un giurista e politico italiano.

Mattia Moresco

Senatore del Regno d'Italia
Legislaturadalla XXVIII
Incarichi parlamentari
  • Membro della Commissione per il regolamento interno (1º maggio 1934-2 marzo 1939) (31 marzo 1939-5 agosto 1943)
  • Membro supplente della Commissione d'istruzione dell'Alta Corte di Giustizia (26 gennaio 1937-2 marzo 1939) (17 aprile 1939-15 gennaio 1940)
  • Membro della Commissione parlamentare incaricata di dare il proprio parere sui progetti dei nuovi Codici civile, di procedura civile, di commercio e per la marina mercantile (16 marzo 1937)
  • Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Riforma del Consiglio Nazionale delle Corporazioni" (15 dicembre 1938)
  • Vicepresidente della Commissione dell'educazione nazionale e della cultura popolare (17 aprile 1939-5 agosto 1943)
  • Membro supplente della Commissione d'appello dell'Alta Corte di Giustizia (25 gennaio 1940-5 agosto 1943)
Sito istituzionale

Biografia modifica

Nato a Genova si laureò in giurisprudenza nell'ateneo genovese nel 1900, dal 1911 al 1946 fu professore ordinario di diritto ecclesiastico nella stessa università dove divenne uno dei massimi esponenti dello studio di questa branca del diritto. Dal 1920 al 1926 fu anche consigliere provinciale di Genova. Fu rettore dell'ateneo genovese per quasi vent'anni durante il periodo del fascismo dal 1º novembre 1925 al 29 agosto 1943. A inizio anni '30 curò alcune voci di carattere giuridico sull'Enciclopedia Italiana diretta dal filosofo Giovanni Gentile e voluta dall'imprenditore e mecenate Giovanni Treccani.[1] Nel 1933 fu proposto dal Ministro dell'educazione nazionale, il ligure Francesco Ercole senatore del Regno, venne quindi nominato da re Vittorio Emanuele III e mantenne la carica fino alla caduta del fascismo nel 1943. Inoltre fu ultimo presidente della sezione genovese del Rotary Club fino al suo scioglimento il 14 novembre 1938 formalmente volontario ma di fatto imposto dal regime.[2] Nel 1944 venne deferito dall'Alta corte di giustizia per le sanzioni contro il fascismo e venne dichiarato decaduto nel 1945. Una volta decaduto si ritirò dalla vita politica durante la parentesi della Repubblica Sociale Italiana e nel secondo dopoguerra. Morì a Borgio Verezzi in provincia di Savona all'età di 69 anni nel 1946. La facoltà di giurisprudenza dell'Università di Genova ha in seguito istituito un premio in suo onore per la migliore tesi di laurea in giurisprudenza.

Onorificenze modifica

Note modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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