Mauisaurus haasti

genere di animali della famiglia Elasmosauridae
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Il mauisauro (Mauisaurus haasti) è un rettile marino estinto, appartenente ai plesiosauri. Visse nel Cretaceo superiore (Maastrichtiano, circa 68 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Nuova Zelanda e probabilmente in Cile.

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Mauisaurus
Replica dei fossili di una zampa di Mauisaurus haasti
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
ClasseReptilia
SuperordineSauropterygia
OrdinePlesiosauria
FamigliaElasmosauridae
GenereMauisaurus
SpecieM. haasti

Descrizione modifica

Questo rettile marino è conosciuto per una varietà di fossili, largamente incompleti, che hanno tuttavia permesso la ricostruzione dell'animale. Mauisaurus doveva essere un plesiosauro gigantesco: con una lunghezza stimata di circa 14 - 16 metri è ritenuto uno dei più lunghi plesiosauri conosciuti. Possedeva un caratteristico collo estremamente allungato, lungo oltre 7 metri (e quindi circa metà della lunghezza intera). In proporzione al corpo, il collo di Mauisaurus era uno dei più lunghi fra tutti i plesiosauri noti. Come tutti i plesiosauri, anche Mauisaurus era dotato di quattro zampe trasformate in strutture simili a pinne.

Classificazione modifica

 
Raffigurazione dei fossili di Mauisaurus haasti

I fossili di questo animale vennero trovati nel 1870 da Julius Haast nell'area attorno al fiume Waipara, nei pressi della cittadina di Canterbury. Descritto per la prima volta nel 1874, Mauisaurus è considerato un plesiosauro appartenente agli elasmosauridi, una famiglia caratterizzata da un collo estremamente allungato. Le illustrazioni originali dei fossili, eseguite da Hector, portarono a un errore di interpretazione dei resti: il femore venne ricostruito in senso laterale anziché in senso dorsale. Uno studio di Welles del 1962, pertanto, descrisse il femore come "lungo e snello", mentre come molti elasmosauri era tozzo e robusto. Il pube, in ogni caso, era insolitamente stretto.

Più recentemente è stato ritrovato anche un esemplare giovane attribuito alla stessa specie; l'esemplare, piuttosto completo, ha permesso di ricostruire in maggiore dettaglio l'anatomia dell'animale. Alcune caratteristiche scheletriche (coracoide, femore) sono abbastanza distinte da permettere di classificare Mauisaurus un genere a sé stante.

Altri resti fossili attribuiti a questa specie sono stati ritrovati in Cile e sono stati descritti nel 2010.

Un'altra specie attribuita a questo genere (Mauisaurus gardneri) venne descritta nel 1877 da Harry Govier Seeley, ma in seguito è stata considerata un nomen dubium a causa dell'estrema frammentarietà dei resti.

Significato del nome modifica

Il nome generico Mauisaurus deriva dal dio della mitologia Maori, Maui. Si racconta che Maui abbia raccolto la Nuova Zelanda dal fondo del mare usando un amo da pesca, creando di fatto la terra. Mauisaurus è uno dei pochi grandi rettili fossili ritrovati in Nuova Zelanda, ed è pertanto piuttosto noto in quel luogo. Il 1º ottobre 1993 venne diffusa una serie di francobolli illustranti animali preistorici, tra cui anche Mauisaurus.

Bibliografia modifica

  • Hector, J., 1874, On the Fossil Reptilia of New Zealand: Transactions of the New Zealand Institute, v. 6, p. 333-358.
  • Seeley, H. G., 1877a, On Mauisaurus gardneri (SEELEY), an Elasmosaurian form the Base of the Gault at Folkestone: Quarterly Journal of the Geological Society of London, 1877, p. 541-547.
  • Welles, S. P., 1962, A new Species of Elasmosaur from the Aptian of Colombia and a review of the Cretaceous Plesiosaurs: University of California Publications Bulletin Department of Geological Sciences, v. 44, p. 1-89.
  • Hiller, N., Mannering, A.A., Jones, C.M., Cruickshank, A.R.I. (2005). The nature of Mauisaurus haasti Hector, 1874 (Reptilia: Plesiosauria). Journal of Vertebrate Paleontology 25 (3):588-601.
  • Rodrigo A. Otero, Sergio Soto-Acuña, and David Rubilar-Rogers, 2010. Presence of Mauisaurus in the Maastrichtian (Late Cretaceous) of central Chile - Acta Palaeontologica Polonica 55 (2), 2010: 361-364 doi:10.4202/app.2009.0065.

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