Mauro Bergamasco

rugbista a 15 italiano

Mauro Bergamasco (Padova, 1º maggio 1979) è un ex rugbista a 15 italiano, in carriera terza linea ala vincitore di due scudetti col Benetton e due campionati francesi con lo Stade français; 106 volte internazionale per l'Italia dal 1998 al 2015, ha preso parte a cinque edizioni della Coppa del Mondo di rugby. È fratello maggiore di Mirco Bergamasco, ex rugbista di pari rilievo sportivo, e figlio del rugbista Arturo Bergamasco.

Mauro Bergamasco
Mauro Bergamasco con la maglia dello Zebre
Dati biografici
Paese Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 185 cm
Peso 102 kg
Familiari Arturo Bergamasco (padre)
Mirco Bergamasco (fratello)
Rugby a 15
Ruolo Terza linea ala
Ritirato 2015
Carriera
Attività di club[1]
1997-2000Petrarca14 (10)
2000-2003Benetton53 (45)
2003-2011Stade français108 (65)
Attività in franchise
2011-2012Aironi6 (0)
2012-2015Zebre40 (5)
Attività da giocatore internazionale
1998-2015Bandiera dell'Italia Italia106 (75)

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Statistiche aggiornate al 7 novembre 2020

Biografia modifica

Mauro Bergamasco proviene da una famiglia di rugbisti: suo padre Arturo, anch'egli flanker, si guadagnò 4 presenze in Nazionale negli anni settanta e suo fratello Mirco è stato anch'egli rugbista e internazionale per l'Italia.

Cresciuto nelle giovanili del Petrarca, esordì in prima squadra nel 1998, a 19 anni. Nel biennio successivo rimase a Padova, poi si trasferì alla Benetton Treviso, club con il quale divenne campione d’Italia in due occasioni, nel 2000-01 e nel 2002-03. Dal 2003 ha militato nella squadra parigina dello Stade Français, dove ha giocato anche il fratello Mirco (dal 2003 all'inizio del 2010), e vanta la vittoria nel campionato francese nelle stagioni 2003-04 e 2006-07.

In Nazionale fin dall'era-Coste (il suo debutto risale al 18 novembre 1998 contro i Paesi Bassi), Bergamasco ha disputato cinque edizioni della Coppa del Mondo e tutte le edizioni del Sei Nazioni fino al 2010, a eccezione di quella del 2004. Vanta 14 mete in Nazionale, tre in meno del fratello Mirco, attuale detentore del primato di mete in azzurro tra i giocatori in attività.

Durante il Sei Nazioni 2007 ricevette dall'IRB una squalifica di quattro settimane per un pugno rifilato al gallese Stephen Jones[1], porgendo in seguito le proprie scuse[2]. Nel 2008 incorse invece in uno stop di tre mesi per un eye-gouging (dito infilato nell'occhio) ad un altro gallese, Lee Byrne[3]. Ammessa la propria colpevolezza di fronte alla commissione, fu squalificato sino a giugno[4]. Il ricorso presentato contro il provvedimento non andò a buon fine, aumentando inoltre lo stop di quattro settimane[5].

Rimasto svincolato nel novembre 2011 per il mancato rinnovo contrattuale da parte dello Stade français[6], Bergamasco fu invitato a far parte della selezione dei Barbarian per un incontro nel novembre successivo contro un XV dell'Australia[7]; il 3 dicembre raggiunse infine un accordo con la franchigia italiana degli Aironi[8], formazione di Pro12; allo scioglimento della squadra nel 2012 e al subentro nella competizione delle Zebre, Bergamasco passò in quest'ultima squadra dalla stagione 2012-2013[9].

Si ritirò dal rugby giocato l'11 ottobre 2015 al termine dell'avventura italiana nella Coppa del Mondo di rugby[10]. Il 7 luglio 2016 il Petrarca annunciò che Mauro Bergamasco sarebbe entrato a far parte dello staff tecnico del Petrarca Rugby Junior con il compito di responsabile della formazione degli allenatori e della applicazione della linea tecnica[11]. Dal 2018 è commentatore tecnico delle partite di Pro14 sulla piattaforma DAZN[12]. Dall'aprile 2022 ricopre il ruolo di direttore sportivo delle Tigri Bari, squadra militante nella serie C nazionale[13].

Palmarès modifica

Onorificenze modifica

«Campione italiano (brevetto 21975)»
— 2001
«Oltre 20 presenze in nazionale (brevetto 22501)»
— 2002
«Campione italiano (brevetto 23975)»
— 2003

Note modifica

  1. ^ Rugby, squalificato Bergamasco, in la Repubblica, 13 marzo 2007. URL consultato il 7 marzo 2021.
  2. ^ Bergamasco e il pugno a Jones: «Mi dispiace. Ma non dite che il rugby è violento», in La Gazzetta dello Sport, 15 marzo 2007. URL consultato il 7 marzo 2021.
  3. ^ Bergamasco salta Francia e Scozia. L'azzurro fermo per 13 settimane, in la Repubblica, 27 febbraio 2008. URL consultato il 7 marzo 2021.
  4. ^ Mauro Bergamasco squalificato fino a giugno, in Il Tempo, 28 febbraio 2008. URL consultato il 7 marzo 2021.
  5. ^ Duccio Fumero, Mauro Bergamasco non lascia e raddoppia (la pena), su rugby1823.blogosfere.it, 18 aprile 2008. URL consultato il 7 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2015).
  6. ^ Mauro Bergamasco, Bortolami, Perugini nei Barbarians, in La Gazzetta dello Sport, 18 novembre 2011. URL consultato il 7 marzo 2021.
  7. ^ (EN) Barbarians hope Wales' Stephen Jones can face Australia, in BBC, 17 novembre 2011. URL consultato il 7 marzo 2021.
  8. ^ Aironi, colpo Bergamasco: "Un'avventura stimolante", in la Repubblica, 3 dicembre 2011. URL consultato il 5 dicembre 2020.
  9. ^ Massimo Calandri, Squadra giovane e ambiziosa. La Zebre pronte a partire, in la Repubblica, 2 luglio 2012. URL consultato il 5 ottobre 2020.
  10. ^ Rugby, Italia-Romania: niente ultimo match per Mauro Bergamasco, in Panorama, 9 ottobre 2015. URL consultato il 7 marzo 2021.
  11. ^ PETRARCA RUGBY JUNIOR: IL RITORNO DI MAURO BERGAMASCO. Progetti innovativi per le giovanili bianconere, dalle skills all’alimentazione, su petrarcarugby.it, Petrarca Rugby, 7 luglio 2016. URL consultato il 9 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2020).
  12. ^ Daniele Goegan, Mauro Bergamasco e Paul Griffen commentatori di DAZN, su rugbymeet.com, 30 agosto 2018. URL consultato il 9 marzo 2021.
  13. ^ Marco Santoro, Rugby, Mauro Bergamasco direttore sportivo delle Tigri Bari: «Orgoglioso di aver accettato questa sfida», in Corriere del Mezzogiorno, Bari, 20 aprile 2022. URL consultato il 19 marzo 2024.

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Collegamenti esterni modifica


Controllo di autoritàVIAF (EN169490618 · ISNI (EN0000 0001 1840 1193 · SBN UBOV960101 · LCCN (ENno2011044583 · WorldCat Identities (ENlccn-no2011044583