Metone (astronomia)

satellite naturale di Saturno

Metone (dal greco Μεθωνη) è un piccolo satellite naturale di Saturno, la cui orbita è compresa fra quelle di Mimante ed Encelado.

Metone
(Saturno XXXII)
Foto di Metone ottenuta dalla sonda Cassini il 20 maggio 2012
Satellite diSaturno
Scoperta1º giugno 2004
ScopritoreSébastien Charnoz
Parametri orbitali
(all'epoca 20 giugno 2004)
Semiasse maggiore194 440 ± 20 km
Periodo orbitale1,009573975 giorni
Inclinazione rispetto
all'equat. di Saturno
0,007 ± 0,003°
Eccentricità0,0001
Dati fisici
Diametro medio~3 km
Volume17 km³
Massa
(0,7-3)×1013 kg
Periodo di rotazioneRotazione sincrona

Storia modifica

Metone è stata scoperta da Sébastien Charnoz nel 2004, grazie all'analisi delle immagini scattate dalla sonda Cassini. Il satellite, inizialmente designato attraverso la denominazione provvisoria S/2004 S 1, ha in seguito ricevuto dall'Unione Astronomica Internazionale il nome di Metone, una delle sette ninfe figlie del gigante Alcioneo secondo la mitologia greca.

Parametri orbitali modifica

L'orbita di Metone è significativamente alterata da una risonanza orbitale con Mimas, decisamente più grande. A causa di questo fenomeno, l'orbita oscilla in ampiezza di circa 20 km nel semiasse maggiore e 5° in longitudine del nodo ascendente con un periodo di circa 450 giorni. Anche l'eccentricità orbitale varia, con un diverso periodo, tra 0,0011 e 0,0037, e l'inclinazione tra circa 0,003° e 0,020°[1].

Caratteristiche fisiche modifica

La sonda Cassini ha fotografato Metone nel maggio 2012, rivelandone la forma ovale, una superficie notevolmente liscia e priva di crateri[2] e delle ampie regioni di diversa luminosità (albedo)[3].

L'inusuale liscezza della superficie è probabilmente da attribuirsi alla fluidità del materiale di cui è composta la luna.[4] Infatti, se si attribuisce la forma del satellite a un bilancio tra la propria gravità e le forze di marea di Saturno, è possibile stimarne la densità in circa 0,31 g/cm³: una struttura così leggera sarebbe in grado di appianare eventuali crateri in modo più rapido rispetto ad oggetti più densi.[5]

Note modifica

  1. ^ Spitale, J. N.; et al., The orbits of Saturn's small satellites derived from combined historic and Cassini imaging observations, in The Astronomical Journal, vol. 132, 2006, p. 692, DOI:10.1086/505206.Scholar search
  2. ^ Livia Giacomini, Un uovo nel cielo di Saturno, su Notiziario INAF, 12 novembre 2012. URL consultato il 2 maggio 2017.
  3. ^ (EN) Emily Lakdawalla, Methone, an egg in Saturn orbit?, su planetary.org, 21 maggio 2012. URL consultato il 2 maggio 2017.
  4. ^ (EN) Stephen Battersbay, Astrophile: Saturn’s egg moon Methone is made of fluff, su New Scientist, 17 maggio 2013. URL consultato il 2 maggio 2017.
  5. ^ (EN) S Tiscareno et al., Saturn's mysterious arc-embedded moons: recycled fluff? (PDF), in 44th Lunar and Planetary Science Conference, 2013. URL consultato il 2 maggio 2017.

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  Portale Sistema solare: accedi alle voci di Wikipedia sugli oggetti del Sistema solare