Michele Giuffrida

dirigente sportivo e imprenditore italiano

Michele Giuffrida (Catania, 13 ottobre 1926Catania, 26 giugno 2012[1]) è stato un dirigente sportivo e imprenditore italiano.

Nell'immediato post-guerra, nel 1947-'48[2] e nel 1948-'49, fece parte della dirigenza del Club Calcio Catania[3]. Nel 1955-'56 ne divenne presidente insieme a Mario Orlando e Agatino Pesce. Si trattò di un comitato di reggenza di imprenditori sostenuti dal comune, nominato dopo la retrocessione per illecito dei rossazzurri in seguito al "Caso Catania"[4]. Alla scadenza del mandato, fu nominato vicepresidente al fianco di Pesce[5] e fu tra i promotori di un'inchiesta interna per capire di chi fu la colpa della sconfitta all'ultima giornata del campionato 1956-'57 che impedì la promozione in Serie A[6].

Collaborò attivamente con Ignazio Marcoccio in varie edizioni del calciomercato estivo, sin dal 1959-'60[7], risultando uno dei consiglieri fidati del commissario del Catania nelle sei stagioni in cui la società etnea rimase in Serie A[8]. In questi anni, stabilì un solido legame sia con il commissario che con l'allenatore Carmelo Di Bella[9]. Dopo la retrocessione del 1965-'66, tuttavia, venne additato come responsabile di una campagna acquisti insufficiente e messo in disparte[10]. Reintegrato già nel 1967-'68[11], rimase anche con la nuova proprietà che faceva capo ad Angelo Massimino, ricoprendo la carica di vicepresidente[12].

Fu anche tesoriere della Lega Calcio[13].

È morto nell'estate 2012[14].

Note modifica

Bibliografia modifica

  • Antonio Buemi; Carlo Fontanelli; Roberto Quartarone; Alessandro Russo; Filippo Solarino, Tutto il Catania minuto per minuto, Empoli, GEO Edizioni, 2010, p. 468.