Milan Lukić

militare e serial killer jugoslavo

Milan Lukić (Милан Лукић; Foča, 6 settembre 1967) è un criminale di guerra e assassino seriale serbo, ex comandante della formazione paramilitare serba delle "Aquile bianche", condannato all'ergastolo per crimini di guerra e contro l'umanità durante la guerra in Bosnia.

Milan Lukić
Milan Lukić durante il processo
NascitaFoča, 6 settembre 1967
Vittime accertate130+
Periodo omicidi1992 - 1993
Luoghi colpitiVišegrad
Metodi uccisioneassalto con arma da fuoco, carbonizzazione
Altri criminisequestro di persona, tortura, incendio doloso
Arresto2005
Provvedimentiergastolo

Nel 1992, durante la guerra in Bosnia, si rese responsabile di numerose stragi e crimini contro l'umanità nella città di Višegrad[1], uccidendo più di 130 persone.[2] Il giudice dell'Aja Dermot Groome ha definito l'efficacia dello “stile-Lukić” come “un olocausto”.

Il 14 giugno 1992, Lukić e i suoi paramilitari hanno chiuso un gruppo di musulmani, principalmente donne, bambini e anziani, in una casa di Višegrad. Hanno barricato porte e finestre e hanno appiccato il fuoco. In quell'occasione 66 persone sono state bruciate vive: la più anziana aveva 75 anni, la più giovane era una bimba di due giorni. Lukić e i suoi uomini aspettavano fuori, con i fucili automatici, quelli che tentavano di scappare.

Due settimane dopo, il 27 giugno, hanno ripetuto il delitto. In una casa a Bikavac hanno rinchiuso e dato fuoco ad altri 70 musulmani. Zehra T., con la faccia deformata dalle fiamme, si è salvata buttandosi dalla finestra. Dentro la casa è rimasta sua sorella di nove anni. Milan Lukić e le sue “Aquile Bianche” sono accusati anche di due sequestri e dell'uccisione di 36 civili musulmani e di un croato.

Nel 1993 hanno fermato un treno che andava da Belgrado al Montenegro, prelevato 18 civili musulmani e un croato, e li hanno uccisi. L'operazione fu ripetuta al villaggio di Mioce (massacro di Sjeverin); hanno fermato un autobus, preso 17 musulmani, poi a Višegrad li hanno torturati e uccisi. "Quello che hanno fatto Milan e Sredoje Lukić non è l'opera di una banda di criminali… I delitti che hanno compiuto fanno parte di una impresa criminale e congiunta il cui scopo e intenzione era di distruggere una parte dei musulmani bosniaci come gruppo", ha precisato il giudice Groome.

Catturato in Argentina nel 2005, il 20 luglio 2009 è stato condannato all'ergastolo dal Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia assieme al cugino Sredoje.[3]

Note modifica

  1. ^ Il mostro della porta accanto, su osservatoriobalcani.org. URL consultato il 25 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2008).
  2. ^ Milan Lukić: Serbian warlord gets life for crimes against humanity | Law | guardian.co.uk
  3. ^ Bosnian Serb Milan Lukić burned Muslims alive in houses - Telegraph, su telegraph.co.uk. URL consultato il 23 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2014).

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