Mildred Cohn

biochimica statunitense

Mildred Cohn[1][2] (New York, 12 luglio 1913Filadelfia, 12 ottobre 2009) è stata una biochimica statunitense che ha approfondito la comprensione dei processi biochimici attraverso il suo studio delle reazioni chimiche all'interno delle cellule animali.

Mildred Cohn

È stata una pioniera nell'uso della risonanza magnetica nucleare per lo studio delle reazioni enzimatiche, in particolare nell'adenosina trifosfato (ATP).[3]

Ha ricevuto il più alto riconoscimento scientifico della nazione, la National Medal of Science, nel 1982,[4] ed è stata inserita nella National Women's Hall of Fame.

Primi anni modifica

Milred Cohn nacque nel 1913 nel Bronx in una famiglia di ebrei russi che erano emigrati negli Stati Uniti intorno al 1907.[3] All'età 13 anni si trasferì in una cooperativa di lingua yiddish di nome Heim Gesellschaft, che enfatizzava fortemente l'istruzione, le arti, la giustizia sociale e la conservazione della cultura yiddish.[5]

Istruzione modifica

Cohn si diplomò al liceo a 14 anni[6] e continuò a frequentare l'Hunter College, che era sia gratuito che aperto a tutte le donne qualificate, indipendentemente dalla razza, dalla religione o dall'origine etnica.[7] Si laureò con lode nel 1931 e riuscì a frequentare un solo anno alla Columbia University poiché non ritenuta idonea in quanto donna. Dopo aver conseguito la laurea magistrale nel 1932 lavorò per due anni per il Comitato consultivo nazionale per l'aeronautica. Sebbene avesse un supervisore di supporto, era l'unica donna tra 70 uomini e le fu detto che non sarebbe mai stata promossa. Successivamente tornò alla Columbia University, studiando con Harold Urey, che aveva appena vinto il Premio Nobel.[8] In origine Cohn stava lavorando per studiare i diversi isotopi del carbonio, tuttavia la sua attrezzatura la deluse e non riuscì a completare questo progetto. Continuò a scrivere la sua tesi sugli isotopi dell'ossigeno e conseguì il dottorato in chimica fisica nel 1938.[9]

Carriera modifica

Con la raccomandazione di Urey, Cohn fu in grado di ottenere una posizione come ricercatrice associata nel laboratorio di Vincent du Vigneaud alla Washington University di St. Louis, ove condusse studi post-dottorato sul metabolismo degli amminoacidi solforati utilizzando isotopi di zolfo radioattivi. Cohn aprì la strada all'uso di traccianti isotopici per esaminare il metabolismo dei composti contenenti zolfo.[10] Quando du Vigneaud trasferì il suo laboratorio al Cornell University Medical College di New York, anche Cohn e il suo nuovo marito, il fisico Henry Primakoff, vi si trasferirono.[7][11]

Nel 1946 a Henry Primakoff fu offerto un incarico di facoltà alla Washington University e Cohn fu in grado di ottenere una posizione di ricerca con Carl e Gerty Cori nel loro laboratorio di biochimica nella Facoltà di Medicina dell'università,[11] ove potette scegliere i propri argomenti di ricerca. Usò la risonanza magnetica nucleare per studiare la reazione del fosforo con gli ATP, rivelando notevoli informazioni sulla biochimica degli stessi,[3] compresa la loro struttura, la fosforilazione ossidativa e il ruolo degli ioni bivalenti nella conversione enzimatica di ATP e ADP.[12]

Alla domanda in età avanzata sui suoi momenti più eccitanti nella scienza, Cohn rispose: "Nel 1958, usando la risonanza magnetica nucleare, ho visto i primi tre picchi di ATP. È stato eccitante. [Potevo] distinguere i tre atomi di fosforo di ATP con un metodo spettroscopico, che non era mai stato fatto prima."[12] Utilizzando il radioisotopo dell'ossigeno, Cohn scoprì come la fosforilazione e l'acqua facessero parte del sistema di trasporto degli elettroni della fosforilazione ossidativa del percorso metabolico, il processo onnipresente utilizzato da tutti gli organismi aerobici per generare energia, sotto forma di ATP, dai nutrienti. Chiarì come gli ioni metallici bivalenti fossero coinvolti nelle reazioni enzimatiche degli ADP e ATP studiando gli spettri NMR dei nuclei di fosforo e il cambiamento strutturale in presenza di vari ioni bivalenti.[10]

Nel 1958 fu promossa da ricercatrice associata a professoressa associata.[7] Nel 1960 si unì insieme a suo marito all'Università della Pennsylvania. Fu nominata professoressa associata di biofisica e biochimica fisica e divenne professoressa ordinaria l'anno successivo.[2][11] Nel 1964 divenne la prima donna a ricevere il Lifetime Career Award dell'American Heart Association, fornendo supporto fino all'età di sessantacinque anni.[13] Nel 1971 fu eletta alla National Academy of Sciences. Nel 1982 si ritirò dalla facoltà come Benjamin Rush Professor Emerita di Chimica Fisiologica, e nel 1984 ricevette il Golden Plate Award dell'American Academy of Achievement.[14]

Nel corso della sua carriera lavorò con quattro premi Nobel:

Riconoscimenti modifica

Cohn scrisse 160 articoli, principalmente sull'uso della risonanza magnetica nucleare per studiare l'ATP.[12] Ha ricevuto una serie di dottorati onorari.

Vinse la medaglia Garvan-Olin dell'American Chemical Society nel 1963.[17] Nel 1968 fu eletta Fellow dell'American Academy of Arts and Sciences.[18] Fu insignita della medaglia Elliott Cresson del Franklin Institute nel 1975 per il suo lavoro sull'analisi della risonanza magnetica nucleare di complessi enzimatici. Ricevette il premio International Organization of Women Biochemists[19] nel 1979[6] e la medaglia Chandler della Columbia University nel 1986.[20]

Nel 1983 fu premiata con la National Medal of Science dal presidente Ronald Reagan per "aver sperimentato l'uso di traccianti isotopici stabili e la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare nello studio dei meccanismi della catalisi enzimatica".[21]

Durante la sua carriera ottenne diversi primati di genere: fu la prima donna ad essere nominata nel comitato editoriale del Journal of Biological Chemistry, dove lavorò come redattrice dal 1958 al 1963 e dal 1968 al 1973. Fu anche la prima donna a diventare presidente dell'American Society for Biochemistry and Molecular Biology, allora chiamata American Society of Biological Chemists, dal 1978 al 1979[22][23][24] e la prima donna ricercatrice di carriera per l'American Heart Association.[2][11] Nel 2009 fu inserita nella National Women's Hall of Fame.[25]

Vita privata modifica

Mildred Cohn sposò il fisico Henry Primakoff.[4] La coppia ebbe tre figli, i quali hanno tutti conseguito un dottorato.[7] Mildren Cohn è citata nel libro di Elga Wasserman The Door in the Dream: Conversations With Eminent Women in Science, dicendo: "La mia più grande fortuna è stata sposare Henry Primakoff, un eccellente scienziato che mi ha trattato come un intellettuale alla pari e ha sempre pensato che io dovessi perseguire una carriera scientifica e comportarmi di conseguenza".[1]

Opere selezionate modifica

Note modifica

  1. ^ a b Matt Schudel, Mildred Cohn, 96; acclaimed scientist overcame bias, in Washington Post, 23 ottobre 2009.
  2. ^ a b c Douglas Martin, Mildred Cohn, Biochemist, Is Dead at 96, in The New York Times, 11 novembre 2009. URL consultato l'11 novembre 2009.
  3. ^ a b c Elizabeth H. Oakes, Encyclopedia of world scientists, Rev.ª ed., New York, Facts on File, 2007, p. 145, ISBN 9780816061587. URL consultato il 14 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2013).
  4. ^ a b Thomas H. Maugh, Mildred Cohn dies at 96; chemist applied physics to problems of biology, earned National Medal of Science, in Los Angeles Times, 13 ottobre 2009.
  5. ^ Mildred Cohn, Ph.D.: The Science of Fearlessness, Video, 18 min 43 sec, Science History Institute, Philadelphia, PA
  6. ^ a b Leon Gortler, Mildred Cohn, Transcript of an Interview Conducted by Leon Gortler at University of Pennsylvania on 15 December 1987 and 6 January 1988 (PDF), Philadelphia, PA, Chemical Heritage Foundation, 15 dicembre 1987.
  7. ^ a b c d Elga Wasserman, The door in the dream: conversations with eminent women in science, Reprinted in pbk.ª ed., Washington, DC, Joseph Henry Press, 2002, ISBN 0309086191.
  8. ^ a b nobelprize.org, 1934, https://www.nobelprize.org/nobel_prizes/chemistry/laureates/1934/urey-bio.html.
  9. ^ portal.acs.org, http://portal.acs.org/portal/acs/corg/content?_nfpb=true&_pageLabel=PP_ARTICLEMAIN&node_id=124&content_id=CNBP_026875&use_sec=true&sec_url_var=region1&__uuid=7a360ad1-33d2-4297-90ad-2c71f8f8364a.
  10. ^ a b Nicole Kresge, Robert D. Simoni e Robert L. Hill, Succeeding in Science Despite the Odds; Studying Metabolism with NMR by Mildred Cohn, in The Journal of Biological Chemistry, vol. 284, n. 45, 6 novembre 2009, pp. e12-3, PMID 19891052.
  11. ^ a b c d beckerexhibits.wustl.edu, http://beckerexhibits.wustl.edu/mowihsp/bios/cohn.htm.
  12. ^ a b c Erica P. Johnson, First Person | Mildred Cohn (Interview), in The Scientist, 6 ottobre 2003.
  13. ^ jwa.org, http://jwa.org/encyclopedia/article/cohn-mildred.
  14. ^ achievement.org, https://achievement.org/our-history/golden-plate-awards/#science-exploration.
  15. ^ nobelprize.org, 1947, https://www.nobelprize.org/nobel_prizes/medicine/laureates/1947/cori-gt.html.
  16. ^ nobelprize.org, 1955, https://www.nobelprize.org/nobel_prizes/chemistry/laureates/1955/vigneaud.html.
  17. ^ acs.org, https://www.acs.org/content/acs/en/funding-and-awards/awards/national/bytopic/francis-p-garvan-john-m-olin-medal.html.
  18. ^ amacad.org, http://www.amacad.org/publications/BookofMembers/ChapterC.pdf.
  19. ^ Hyman (a cura di), Jewish women in America, New York, Routledge, 1997, ISBN 0415919363.
  20. ^ De Bary (a cura di), Living legacies at Columbia, New York, Columbia University Press, 2006, p. 208, ISBN 0231138849.
  21. ^ nsf.gov, https://www.nsf.gov/od/nms/recip_details.cfm?recip_id=85.
  22. ^ asbmb.org, http://www.asbmb.org/.
  23. ^ Copia archiviata, su asbmb.org. URL consultato il 14 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2014).
  24. ^ acs.org, https://www.acs.org/content/acs/en/education/whatischemistry/women-scientists/mildren-cohn.html.
  25. ^ greatwomen.org, http://www.greatwomen.org/component/fabrik/details/2/228.

Bibliografia modifica

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