Misura per misura

opera teatrale di William Shakespeare
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Misura per misura (disambigua).

Misura per misura (Measure for Measure) è una commedia di William Shakespeare, scritta nel 1603.

Misura per misura
Tragicommedia in cinque atti
Claudio e Isabella

di William Holman Hunt (1827-1910)

AutoreWilliam Shakespeare
Titolo originaleMeasure for Measure
Lingua originaleInglese
GenereCommedia
Composto nel1603
Pubblicato nel1623
Prima assoluta26 dicembre 1604
Londra
Prima rappresentazione italiana22 dicembre 1957
Teatro Eleonora Duse, Genova
Personaggi
  • Vincenzo/Fra Ludovico, il duca
  • Angelo, vicario del duca
  • Escalo, un anziano
  • Claudio, giovane gentiluomo
  • Lucio, amico di Claudio
  • Fra Valerio, Fra Tommaso, Fra Pietro: frati
  • Gomito, guardia di città
  • Schiuma, uno sciocco
  • Pompeo, servo di madonna Strafatta
  • Canfigliazzo, boia
  • Bernardino, un carcerato
  • Isabella, sorella di Claudio
  • Mariana, fidanzata di Angelo
  • Giulietta, amante di Claudio
  • Francesca, monaca
  • Madonna Strafatta, ruffiana
  • Scrivano, Bargello, Gentiluomini, Guardie
Trasposizioni operisticheIl divieto d'amare, opera lirica di Richard Wagner
 

A volte quest'opera viene catalogata anche come "problem play" (cioè "opera problematica") in quanto ha in sé sia elementi di commedia che di tragedia.

Trama modifica

Vincenzo, Duca di Vienna, afferma di voler lasciare la città per svolgere una missione diplomatica e incarica Angelo, reputato da tutti un uomo austero e casto, di governare in sua vece.

Claudio, un giovane gentiluomo, è fidanzato con Giulietta, che però rimane incinta prima del matrimonio. Il giovane deve comparire davanti ad Angelo e, pur provandosi disposto a sposare Giulietta, viene condannato a morte. Lucio, amico di Claudio, fa perciò visita alla sorella di quest'ultimo, Isabella, novizia in un convento, e le chiede di intercedere presso Angelo: Isabella ottiene di essere ricevuta da Angelo, e gli chiede la grazia per il fratello. Angelo accetta, ma a una condizione: egli libererà Claudio se Isabella accetterà di avere un rapporto sessuale con lui, dandogli la sua verginità. Isabella rifiuta, e decide di andare a visitare Claudio in prigione, consigliandogli di prepararsi alla morte.

Il Duca però non ha affatto lasciato la città. Travestito da frate, col nome di Fra' Ludovico, è in grado di vedere come vanno le cose, e soprattutto di rendersi conto del modo di governare di Angelo. Il Duca (che Isabella crede un vero frate) diventa confidente di Isabella e le propone due sotterfugi per mandare in fumo i progetti di Angelo: quest'ultimo avrebbe dovuto sposare Mariana, ma si è rifiutato di farlo una volta saputo che la dote della ragazza era stata persa in un naufragio. Isabella perciò dovrà dire ad Angelo che acconsente, ma alla condizione che l'incontro si svolga nel buio più totale. Isabella esegue quanto suggerito; ma al suo posto manda invece Mariana, che ha un rapporto sessuale con Angelo, convinto di averlo avuto con Isabella.

Angelo ritira la parola data, e manda un messaggio alla prigione dicendo che vuole che Claudio venga decapitato. Il Duca dapprima cerca di far giustiziare un altro prigioniero, ma senza risultato; infine Angelo viene accontentato: ma la testa che viene portata ad Angelo non è quella di Claudio, bensì quella di un pirata, morto quel giorno stesso di febbre maligna. L'opera si conclude con il "ritorno" del Duca a Vienna, dove si fa riconoscere nel corso del processo sollevato per le accuse che Isabella e Mariana hanno sporto contro Angelo, e condanna Angelo a morte. Mariana però chiede al Duca di avere pietà: egli decide così di graziare Angelo, a patto però che sposi Mariana.

Il Duca quindi propone a Isabella di sposarlo, ma lei non risponde. Al silenzio di Isabella vengono date diverse interpretazioni; la più comune è che si tratti di un assenso.

Un intreccio secondario riguarda Lucio, amico di Claudio, che è solito diffamare il Duca nelle sue conversazioni col frate, e nell'ultimo atto diffama invece il frate parlando col Duca. Ne consegue che Vincenzo ne rimane costernato, e mette Lucio nei guai quando si scopre che il Duca e il frate sono la stessa persona. La sua punizione, come per Angelo, è l'obbligo di contrarre matrimonio, nel suo caso con la prostituta Kate Keepdown.

Origini modifica

Fonti modifica

La fonte principale dell'opera è costituita dall'opera Promos e Cassandra di George Whetstone.

Whetstone a sua volta si è ispirato all'opera Hecatommithi di Giambattista Cinzio, a cui anche Shakespeare si è ispirato non solo per Misura per misura ma anche per l'Otello.

Il titolo dell'opera, che appare in una battuta di dialogo tra due personaggi, potrebbe essere ispirato dal Vangelo secondo Matteo: "perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati".[1]

Commento modifica

Personaggi modifica

  • Isabella

Isabella è una giovane novizia che deve affrontare una decisione difficile quando suo fratello viene condannato a morte per fornicazione. Isabella non approva le azioni del fratello, tuttavia chiede che gli venga salvata la vita.

  • Vincenzo

Vincenzo, il duca, si traveste da frate e si fa chiamare Ludovico per osservare quanto avviene in sua assenza. Il nome "Vincentio" ("Vincenzo") appare solo nella lista dei personaggi dell'"in folio" del 1623.

  • Claudio

Claudio è fratello di Isabella. Viene condannato a morte per aver messo incinta una ragazza prima di sposarla.

  • Angelo

È il vicario del duca. Sostituisce il Duca nel momento della sua assenza ed è quindi lui che dovrà scegliere le sorti di Claudio e proporrà a Isabella di avere un rapporto sessuale con lui in cambio della vita del fratello, ma non mantiene la parola data.

  • Escalo

Escalo è un uomo anziano, fedele al Duca.

  • Lucio

Lucio viene descritto da Shakespeare come un "fantastico", in quanto si devono a lui gli elementi della commedia. È un amico di Claudio, che cerca di aiutare.

  • Mariana

È la fidanzata di Angelo. I due avrebbero dovuto sposarsi, ma quando Angelo viene a sapere che la dote di Mariana è andata perduta durante un naufragio nel quale è morto anche il fratello di Mariana, rinuncia alle nozze.

  • Madonna Strafatta

È la proprietaria di un bordello di Vienna.

  • Gomito

Gomito è il capoguardia di città incaricato di arrestare coloro che commettono reati sessuali. Nel parlare usa spesso delle paronimie, che costituiscono un elemento comico dell'opera.

  • Pompeo

È un "clown" che lavora per Madonna Strafatta.

  • Giulietta

È l'innamorata di Claudio, incinta di suo figlio.

Temi modifica

L'opera affronta molti temi, anche contrapposti, come la lussuria e la devozione, altruismo ed egoismo, pietà e rabbia, politica ed etica e, infine, giustizia e compassione.

Prima rappresentazione italiana modifica

La prima rappresentazione in Italia risale al 22 dicembre 1957, quando il testo (tradotto da Salvatore Quasimodo) fu rappresentato dal Teatro Stabile di Genova con regia di Luigi Squarzina e Renzo Ricci, Enrico Maria Salerno, Franco Parenti e Valeria Valeri nei ruoli principali[2][3].

Note modifica

  1. ^ (7,2) Il passo del vangelo
  2. ^ Enrico Bassano, Misura per misura, "Il Dramma", n. 256, gennaio 1958, pp. 48-50
  3. ^ Agostino Lombardo, Note al testo. In: William Shakespeare, Misura per misura; traduzione e cura di Agostino Lombardo; testo originale a fronte, Coll. Universale economica, Milano: Feltrinelli, 2003, p. 225, ISBN 978-88-07-82167-7 (Google libri)

Bibliografia modifica

  • L. Albrecht, Neue Untersuchungen zu Shakespeares Mass für Mass, Berlin, Weidmannsche Buchhandlung, 1914.
  • F. E. Budd, Rouillet’s «Philanira» and Whetstone’s «Promos and Cassandra», «Review of English Studies», VI (1930), n. 21, pp. 31–48.
  • F. E. Budd, Material for a Study of the Sources of Shakespeare’s «Measure for measure», «Revue de literature comparée», XI (1931), pp. 711–736.
  • T. C. Izard, George Whetstone Mid-Elizabethan Gentleman of Letters, New York, Columbia Univ. Press, 1942 (rist. ivi, AMS Press, 1966), pp. 52–75.
  • R. Hamilton Ball, Cinthio’s «Epitia» and «Measure for Measure», in Elizabethan Studies and Other Essays in Honor of George F. Reynolds, Boulder, University of Colorado Studies, 1945, pp. 132–146.
  • Robert M. Smith, Interpretations of Measure for Measure, Shakespeare Quarterly, Vol. 1, No. 4 (Oct., 1950), pp. 208–218.
  • Narrative and Dramatic Sources of Shakespeare, ed. by G. Bullough, vol. II, The Comedies (1597-1603), New York, Columbia University Press, 1958, pp. 399 segg.
  • K. Muir, Shakespeare’s Sources, London, Methuen, 1961, 2, pp. 101–109.
  • C. T. Prouty, George Whetstone and the Sources of «Measure for Measure», «Shakespeare Quarterly », XV (1964), n. 2, pp. 131–145.
  • M. Cavalchini, L’«Epitia» di Giraldi Cinzio e «Measure for Measure», «Italica», XLV (1968), n. 1, pp. 59–69.
  • L. Squarzina, Misura per Misura, in Shakespeare e Jonson e il teatro elisabettiano oggi, a cura di A. Lombardo, Roma, Officina Edizioni, 1979, pp. 158–173.
  • W. Dodd, «Misura per misura». La trasparenza della commedia, Milano, Edizioni il Formichiere, 1979, pp. 223 segg.
  • D. Riposio, Fra novella e tragedia: Giraldi Cinthio e Shakespeare, in Metamorfosi della novella, a cura di G. Bárberi Squarotti, Foggia, Bastogi, 1985, pp. 109–143.
  • W. Moretti, La novella di Epitia e «Measure for Measure», in «Measure for Measure» dal testo alla scena, a cura di M. Tempera, Bologna, CLUEB, 1992, pp. 17–23.
  • R. Camerlingo, “Confessarsi a Vienna: ‘Misura per Misura’”. Crimini e peccati. La confessione al tempo di Amleto. Roma: Edizioni di Storia e Letteratura, 2014.
  • R. Evans, "Measure for Measure by William Shakespeare." Theatre Journal 66, no. 4 (2014): 608–11. http://dx.doi.org/10.1353/tj.2014.0128.
  • M. Smith, "“At War ’Twixt Will and Will Not”: On Shakespeare’s Idea of Religious Experience in Measure for Measure." Religions 9, no. 12 (December 17, 2018): 419. http:/dx.doi.org/10.3390/rel9120419.

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN181321659 · LCCN (ENno2008022435 · GND (DE4099362-0 · BNF (FRcb11950462j (data) · J9U (ENHE987007594999305171