Mitsubishi Ki-67

bombardiere Mitsubishi

Il Mitsubishi Ki-67 (三菱 キ67?, Mitsubishi ki rokujūshichi), identificato anche come Bombardiere pesante Tipo 4 (四式重爆撃機?, Yon-shiki jū bakugekiki) e con il nome popolare Hiryū (in giapponese 飛龍,dragone volante), nome in codice alleato Peggy[2] era un bombardiere medio bimotore ad ala medio-bassa prodotto dall'azienda giapponese Mitsubishi Heavy Industries negli anni quaranta ed usato sia dalla forza aerea dell'esercito che quella della marina imperiale giapponese durante la seconda guerra mondiale.

Mitsubishi Ki-67
Un Ki-67 a terra
Descrizione
Tipobombardiere medio
Equipaggio6-8
ProgettistaOzawa Kyonosuke
CostruttoreBandiera del Giappone Mitsubishi
Data primo volo27 dicembre 1942
Data entrata in servizio1944
Utilizzatore principaleBandiera del Giappone Dai-Nippon Teikoku Rikugun Kōkū Hombu
Esemplari719
Dimensioni e pesi
Lunghezza18,70 m
Apertura alare22,50 m
Altezza7,70 m
Superficie alare65,9
Carico alare208 kg/m²
Peso a vuoto8 649 kg
Peso max al decollo13 765 kg
Propulsione
Motore2 Mitsubishi Ha-104
radiali 18 cilindri doppia stella raffreddati ad aria
Potenza1 900 hp (1 417 kW) ciascuno
Prestazioni
Velocità max537 km/h (290 kt) a 6 090 m (20 000 ft)
Velocità di crociera400 km/h (217 kt) a 8 000 m (26 250 ft)
Velocità di salitaa 6 000 m (19 700 ft) in 14 min 30 s
Autonomia3 800 km (2 050 nmi)
Tangenza9 470 m (31 070 ft)
Armamento
Mitragliatrici5 Type 1 calibro 12,7 mm
Cannoni1 Ho-5 calibro 20 mm nella torretta dorsale
Bombefino a 1 600 kg[N 1]
Notedati riferiti alla versione Ki-67-Ib

dati estratti da Japanese Aircraft of the Pacific War[1]

voci di aerei militari presenti su Wikipedia

Benché identificato come bombardiere pesante[N 2] dal sistema dalle convenzioni dell'esercito imperiale, a una comparazione con un simile modello, lo statunitense Martin B-26 Marauder, il nipponico possedeva una capacità operativa più simile a un bombardiere medio.[3]

Storia del progetto modifica

Alla fine del 1940 il Kōkū Hombu, dipartimento responsabile dello sviluppo della componente aerea del Dai-Nippon Teikoku Rikugun, l'esercito imperiale giapponese, iniziò a valutare la fornitura di un nuovo velivolo bimotore adatto a sostituire nel ruolo di bombardiere pesante il Nakajima Ki-49 in quel momento in fase di valutazione. Tra le caratteristiche del nuovo modello, concepito per poter operare nel caso di conflitto con l'Unione Sovietica oltre il confine Manciuria-Siberia, erano richieste un'elevata velocità e maneggevolezza, consentendo di utilizzarlo in attacchi in picchiata e di poter sfuggire al fuoco nemico da terra, così come, al contrario di molti modelli giapponesi dell'epoca, di essere dotato di buon armamento difensivo e una cellula adeguatamente rinforzata per resistere ai colpi. Le specifiche definitive, emesse nel febbraio 1941, prevedevano la fornitura di tre prototipi in grado di operare tra i 4 000 e i 7 000 m (13 125-22 965 ft) di quota raggiungendo una velocità massima di 550 km/h, trasportare un carico di 500 kg in bombe da caduta a 500 km dalla sua base, e un carico bellico massimo consistente in 10 bombe da 100 kg, tre da 205 kg o una singola da 500 kg, con un equipaggio normalmente formato da 6 a 8 membri, fino a un massimo di dieci. L'armamento difensivo doveva consistere in tre mitragliatrici calibro 7,7 mm, posizionate nella postazioni anteriore, a destra e a sinistra nella fusoliera, più altre due calibro 12,7 mm nella postazione dorsale e in quella di coda. La propulsione poteva essere scelta tra una coppia di motori, tutti radiali raffreddati ad aria, di Mitsubishi Ha-101 14 cilindri doppia stella da 1 450 hp (1 081 kW), Ha-102, sempre 14 cilindri doppia stella da 1 870 hp (1 394 kW) o Ha-104 18 cilindri doppia stella da 1 900 hp (1 417 kW) ciascuno.[3][4]

La Mitsubishi diede incarico al suo ufficio tecnico di elaborare un progetto adatto allo scopo, affidandolo a Fumihiko Kawano, responsabile tecnico presso l'azienda e già capo progettista dei Ki-15, Ki-30 e Ki-51. Fumihiko Kawano preferì affidare lo sviluppo ad un gruppo di lavoro diretto dal capo ingegnere Kyūnojō Ozawa, decisione derivata dall'esperienza di quest'ultimo nei progetti di bombardieri pesanti, tra i quali il Mitsubishi Ki-2-II, primo bombardiere dell'esercito imperiale ad adottare un carrello retrattile, il Ki-21, del quale fu coprogettista, e la sua variante Ki-21-II, interamente sviluppata sotto la sua direzione.[5]

Il team disegnò un modello di costruzione interamente metallica, con velatura monoplana ad ala media, collocando convenzionalmente le gondole motore sul bordo d'attacco che oltre a racchiudere i propulsori ricevevano le gambe principali del carrello d'atterraggio retrattili con movimento retrogrado. La fusoliera, dotata di corazzatura, presentava una cabina di pilotaggio sopraelevata a due posti affiancati, un naso ampiamente finestrato e terminava in un impennaggio classico monoderiva. Fin dall'inizio furono previsti serbatoi autosigillanti per combustibile e lubrificante.[4][5][6]


Utilizzatori modifica

  Giappone
  Indonesia

Modellismo modifica

  • Hasegawa 1/72 (versione silurante)
  • Arii 1/72 (versione bombardiere e silurante)
  • Sanger scala 1/48[7]

Note modifica

Annotazioni modifica

  1. ^ Nel vano bombe interno; alcune versioni Kamikaze erano equipaggiate con un carico bellico di 2 900 kg di bombe.
  2. ^ Vedi anche Bombardiere strategico.

Fonti modifica

  1. ^ Francillon 1970, p. 191.
  2. ^ (EN) Allied Code Names for Japanese Aircraft, su geocities.com. URL consultato il 4 giugno 2009 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2009).
  3. ^ a b Francillon 1970, p. 186.
  4. ^ a b Air International, July 1983, p. 28.
  5. ^ a b Rickard 2010, Mitsubishi Ki-67 Hiryu (Flying Dragon) 'Peggy'.
  6. ^ Francillon 1970, p. 187.
  7. ^ Sanger Mitsubishi Ki-67 "Peggy" Archiviato il 24 dicembre 2007 in Internet Archive..

Bibliografia modifica

  • (EN) René J. Francillion, Japanese Aircraft of the Pacific War, London, Putnam & Company Ltd., 1970, ISBN 0-370-00033-1.
  • (EN) René J. Francillion, Japanese Aircraft of the Pacific War, 2nd edition, London, Putnam & Company Ltd., 1979 [1970], ISBN 0-370-30251-6.
  • (EN) William Green, War Planes of the Second World War, Volume Three: Fighters, 7th impression, London, Macdonald & Co.(Publishers) Ltd., 1973 [1961], ISBN 0-356-01447-9.
  • (EN) William Green, Gordon Swanborough, WW2 Aircraft Fact Files: Japanese Army Fighters, Part 1, London, Macdonald & Jane's Publishers Ltd., 1976, ISBN 0-356-08224-5.
  • (EN) Robert C. Mikesh, Shorzoe Abe, Japanese Aircraft 1910-1941, London, Putnam Aeronautical Books, 1990, ISBN 0-85177-840-2.

Voci correlate modifica

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