Il monte Besso (3.667 m s.l.m.[1]) è una vetta svizzera nel vallese delle Alpi Pennine. Si trova ai bordi della valle di Zinal.

Monte Besso
La montagna (versante nord) visto dalla Cabane de Tracuit.
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone  Vallese
Altezza3 667 m s.l.m.
Prominenza149 m
CatenaAlpi
Coordinate46°04′43″N 7°39′30″E / 46.078611°N 7.658333°E46.078611; 7.658333
Data prima ascensione1862
Autore/i prima ascensioneJ. B. Epinay e J. Vianin
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Svizzera
Monte Besso
Monte Besso
Mappa di localizzazione: Alpi
Monte Besso
Dati SOIUSA
Grande ParteAlpi occidentali
Grande SettoreAlpi Nord-occidentali
SezioneAlpi Pennine
SottosezioneAlpi del Weisshorn e del Cervino
SupergruppoCatena Weisshorn-Zinalrothorn
GruppoGruppo Galbelhörner-Zinalrothorn
CodiceI/B-9.II-D.7

Caratteristiche modifica

 
In primo piano il monte Besso con la tipica punta gemella.
 
Il monte sulla sinistra della valle di Zinal.

La vetta è divisa in due punte gemelle, e di qui deriva il suo nome. Infatti Besso significa gemello nel dialetto locale.

La montagna è collocata in una posizione dalla quale si ha un'ampia visuale su tutte le montagne della valle di Zinal. Infatti la montagna fa parte della cosiddetta corona imperiale, insieme di montagne che formano un ferro di cavallo: Les Diablons, il Bishorn (4.153 m), il Weisshorn (4.505 m), lo Schalihorn (3.974 m), lo Zinalrothorn (4.221 m), il Trifthorn (3.728 m), l'Obergabelhorn (4.062 m), il Mont Durand (3.712 m), la Pointe de Zinal (3.790 m), la Dent Blanche (4.356 m), il Grand Cornier (3.961 m), il Pigne de la Lé (3.396 m), la Garde de Bordon (3.310 m), ed al centro di questa gigantesca parabola il monte Besso (3.667 m).

Salita alla vetta modifica

La prima salita alla vetta avvenne probabilmente nel 1862 ad opera di J. B. Epinay e J. Vianin. La via normale di salita alla vetta parte dalla Cabane du Grand Mountet.

Note modifica

  1. ^ (DE) Alois Draxler, Alpenvereinshütten - Westalpen : Schutzhütten in Frankreich, Italien und der Schweiz, Rother, 1997, p. 246, ISBN 9783763380916. URL consultato il 16 novembre 2022.

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