Monzambano

comune italiano
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Monzambano (Mosambà in dialetto alto mantovano[5]) è un comune italiano di 4 877 abitanti[2] della provincia di Mantova in Lombardia.

Monzambano
comune
Monzambano – Stemma
Monzambano – Bandiera
Monzambano – Veduta
Monzambano – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Mantova
Amministrazione
SindacoGiorgio Cappa (lista civica) dal 2-6-2015
Territorio
Coordinate45°23′N 10°42′E / 45.383333°N 10.7°E45.383333; 10.7 (Monzambano)
Altitudine88 m s.l.m.
Superficie30,02 km²
Abitanti4 877[2] (31-8-2022)
Densità162,46 ab./km²
FrazioniCastellaro Lagusello, Olfino, Pille[1]
Comuni confinantiCavriana, Ponti sul Mincio, Pozzolengo (BS), Valeggio sul Mincio (VR), Volta Mantovana
Altre informazioni
Cod. postale46040
Prefisso0376
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT020036
Cod. catastaleF705
TargaMN
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[3]
Cl. climaticazona E, 2 377 GG[4]
Nome abitantimonzambanesi
Patronosan Bartolomeo
Giorno festivo24 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Monzambano
Monzambano
Monzambano – Mappa
Monzambano – Mappa
Posizione del comune di Monzambano nella provincia di Mantova
Sito istituzionale

Il suo territorio è prevalentemente collinare, infatti è un paese situato tra le colline moreniche a sud del lago di Garda, nell'Alto Mantovano. La locale parrocchia fece parte della Diocesi di Verona fino al 1977, a testimonianza delle radici venete dell’abitato.

Geografia fisica modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Alto Mantovano.

Territorio modifica

Idrografia modifica

Clima modifica

Origini del nome modifica

Il nome di Monzambano deriva dal latino mons (monte) e Zambanus, nome proprio.[6]

Storia modifica

 
Inaugurazione del ponte ai Carabinieri

Monzambano è abitata fin dall'età del bronzo come testimoniano i ritrovamenti di un villaggio palafitticolo in località Fondo Tacoli di Castellaro Lagusello nella frazione di Castellaro Lagusello. Nel 2011 tale area è stata inserita fra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO (all'interno del sito sovranazionale denominato Antichi insediamenti sulle Alpi).

Monzambano faceva parte almeno dal 1199, con Ponti sul Mincio, Peschiera del Garda e Valeggio sul Mincio, del sistema difensivo veronese ad est, costituito da castrum posti in posizioni tattiche per preservare i confini scaligeri. Quando Verona nel 1405 finì sotto l'influenza veneziana, anche Monzambano ne seguì le sorti.

Monzambano rimase sotto la Serenissima fino al 1797, anno della calata di Napoleone Bonaparte in Italia, quando il castello divenne un caposaldo della resistenza veneta ai francesi. Napoleone dopo la vittoria poté da qui partire alla conquista della stessa Verona e Venezia. Con il trattato di Campoformio, Monzambano entrò a far parte della Repubblica Cisalpina, dapprima nel dipartimento del Benaco (maggio 1798), in seguito in quello del Mincio (settembre 1798)[7]. Da quel momento, la sua storia si legò a quella mantovana.

Nel corso della prima guerra d'indipendenza, il 9 aprile 1848 Monzambano fu teatro di uno scontro tra una divisione piemontese (generale Breglia) e forze austriache che, dopo aver abbandonato la zona, si attestarono al di là del Mincio distruggendo il ponte. I genieri riuscirono tuttavia a riattivarlo e le truppe piemontesi passarono il fiume costringendo gli austriaci alla ritirata. Nel corso della terza guerra d'indipendenza, nella stessa giornata della sconfitta di Custoza, il 24 giugno 1866, il ponte di Monzambano fu vittoriosamente difeso da cavalleria e fanteria italiana che, comandate da Pianell, respinsero gli attacchi austriaci tesi a tagliare una delle vie di ritirata. Furono presenti nelle due battaglie anche i Carabinieri ai quali il 25 marzo 2006 è stato intitolato lo storico ponte.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture civili e militari modifica

Siti archeologici modifica

Nel giugno 2011 il sito è stato inserito nella lista del Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, nell'ambito del sito seriale transnazionale Siti palafitticoli preistorici attorno alle Alpi.

Del sito fanno parte 19 abitati palafitticoli italiani, dei quali 10 si trovano in Lombardia.

Architetture religiose modifica

 
La chiesa di San Michele
 
Il castello di Monzambano
 
Il fiume Mincio a Monzambano

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[9]

Cultura modifica

Il nome di Monzambano ebbe notorietà universale dalla fine del XVII secolo allorché comparve la famosa opera del celebre filosofo tedesco Samuel von Pufendorf sullo De Statu imperii germanici Liber Unus (Dello Stato dell'Impero germanico), pubblicato nel 1667 sotto lo pseudonimo "Severini de Monzambano Veronensis".

Amministrazione modifica

Infrastrutture e trasporti modifica

La stazione di Monzambano sorgeva lungo la ferrovia Mantova-Peschiera, attiva fra il 1934 e il 1967.

Note modifica

  1. ^ Comune di Monzambano - Statuto.
  2. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Pierino Pelati, Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica, Asola, 1996.
  6. ^ Renato Bonaglia, Mantova, paese che vai..., Mantova, 1985.
  7. ^ LombardiaBeniculturali - Comune di Monzambano (sec. XIV - 1797), su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 aprile 2011.
  8. ^ Villa Arrighi., su villaarrighi.it. URL consultato il 21 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2014).
  9. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.

Bibliografia modifica

  • Renato Bonaglia, Mantova, paese che vai..., Mantova, 1985. ISBN non esistente.
  • Pierino Pelati, Acque, terre e borghi del territorio mantovano. Saggio di toponomastica, Asola, 1996.

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Collegamenti esterni modifica

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