Moragnano

frazione del comune italiano di Tizzano Val Parma

Moragnano è una frazione del comune di Tizzano Val Parma, in provincia di Parma.

Moragnano
frazione
Moragnano – Veduta
Moragnano – Veduta
Chiesa di Santa Giuliana
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Parma
Comune Tizzano Val Parma
Territorio
Coordinate44°29′41.06″N 10°14′48.34″E / 44.49474°N 10.24676°E44.49474; 10.24676 (Moragnano)
Altitudine772 m s.l.m.
Abitanti67[2]
Altre informazioni
Cod. postale43028
Prefisso0521
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Moragnano
Moragnano

La località dista 4,69 km dal capoluogo.[1]

Geografia fisica modifica

La località sorge alla quota di 772 m s.l.m.[1] alle pendici del monte Fuso, cui è collegata attraverso alcuni sentieri.[3]

Storia modifica

L'epoca di fondazione del borgo di Moragnano non è nota; si conosce solo l'origine prediale del toponimo, derivato dal gentilizio Moranius.[4]

In età medievale la località era attraversata dalla frequentata via del Sale, lungo il cui percorso fu innalzata probabilmente intorno al 1100 la chiesa di Santa Giuliana, come comprovato da un'incisione presente nell'edificio; i primi documenti[5] a testimonianza della sua esistenza risalgono tuttavia soltanto al 1230, epoca durante la quale la cappella risultava dipendente dalla non lontana pieve di Santa Maria Assunta di Sasso.[4]

Nei primi anni del XV secolo Ottobuono de' Terzi, signore di Tizzano, fece edificare a monte dell'abitato, all'incirca a metà distanza dal piccolo insediamento di Rusino, la rocca di Belvedere, quale presidio fortificato sulla val d'Enza. Nel 1409, in seguito all'uccisione del condottiero, il castello fu occupato da Odoardo Pallavicino,[4] al quale seguirono per alcuni anni gli Estensi.[6]

Nel 1441 il duca di Milano Filippo Maria Visconti investì, in riconoscenza della loro fedeltà, i fratelli Guido e Giberto Terzi del feudo di Belvedere,[7] elevato a contea nel 1450 da Francesco Sforza,[6] comprendente oltre a Moragnano e a Rusino i borghi di Vezzano, Lalatta, Fontanafredda, Groppizioso, Treviglio e Antognola, cui fu aggregata successivamente anche la località di Musiara.[7]

Nel 1551, durante la guerra di Parma, il castello di Rusino fu assaltato da Camillo Rossi e la contea fu inglobata tra i domini rossiani.[6] Nel 1666 il marchese Scipione, oberato dai debiti, fu costretto a cedere tutte le rocche appenniniche in suo possesso alla Camera Ducale di Parma,[8] che assegnò il feudo di Belvedere ai conti Camuti; nel 1790 il conte Giuseppe lo cedette, in cambio di alcune terre a Ronchetti di San Secondo, al conte Pietro Andrea Leggiadri Gallani,[9][10] che ne mantenne i diritti fino al 1805, quando i decreti napoleonici sancirono la loro abolizione nell'ex ducato di Parma e Piacenza.[11]

Durante la seconda guerra mondiale, nell'estate del 1944 la zona fu teatro dell'operazione Wallenstein, una serie di rastrellamenti di partigiani effettuati da forze nazi-fasciste.[12]

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Chiesa di Santa Giuliana modifica

 
Chiesa di Santa Giuliana
  Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santa Giuliana (Tizzano Val Parma).

Edificata probabilmente intorno al 1100, la piccola cappella con abside semicircolare fu ampliata in stile romanico nel 1340[4] e modificata nel XVI e nel XVII secolo;[4] interamente rivestita in conci irregolari di arenaria, la pieve è preceduta da un porticato cinquecentesco e presenta all'interno decorazioni barocche, ma conserva intatti la zona absidale e il portale d'ingresso secondario, caratterizzati dalla presenza di circa 2000 graffiti realizzati tra il XII e il XVII secolo.[13]

Oratorio della Santissima Trinità modifica

Costruito tra il XV e il XVI secolo per volere del conte Lodovico Terzi,[4] l'oratorio oggi abbandonato si sviluppa sulla pianta centrale più tipica delle architetture rinascimentali delle grandi città;[14] decorato in facciata con pregevoli bassorilievi scolpiti in arenaria, conserva al suo interno un'epigrafe funeraria risalente al 1567.[4]

Bastia di Moragnano modifica

Edificata prima del 1509 dalla ricca famiglia dei Da Belvedere, cui appartenne fino al 1577, la bastia fu successivamente modificata e frazionata in più riprese, con la realizzazione della strada che separa in due parti la struttura, oggi nota come corte Chiastra;[4] una monofora e una bifora in arenaria furono rimosse agli inizi del XX secolo e riutilizzate nella torre di Lagrimone, anch'essa appartenuta nel XVI secolo ai Da Belvedere.[15]

Note modifica

  1. ^ a b c La Frazione di Moragnano, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 6 agosto 2017.
  2. ^ [1]
  3. ^ Sentieri del Monte Fuso, su camporacity.it. URL consultato il 6 agosto 2017.
  4. ^ a b c d e f g h Relazione di inquadramento archeologico con schede di sito e segnalazioni (PDF), su comune.tizzano-val-parma.pr.it. URL consultato il 6 agosto 2017.
  5. ^ Capitulum seu Rotulus Decimarum della diocesi di Parma
  6. ^ a b c PR068 - Rocca di Belvedere di Rusino a Tizzano Val Parma, su rblob.com. URL consultato il 1º agosto 2016.
  7. ^ a b Pezzana, p. 454.
  8. ^ Paolo Panni, Misteri e leggende millenarie a Roccalanzona, su emiliamisteriosa.it. URL consultato il 1º agosto 2016.
  9. ^ Leggiadri Gallani Pietro Andrea, su comune.parma.it. URL consultato il 14 aprile 2018.
  10. ^ Molossi, p. 465.
  11. ^ L’eredità napoleonica. Il Codice (PDF), su treccani.it. URL consultato il 6 agosto 2017.
  12. ^ Operazione "Wallenstein": le stragi dell'estate, su eccidinazifascisti.parma.it. URL consultato il 26 aprile 2017 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2014).
  13. ^ Moragnano, Chiesa di Santa Giuliana, su piazzaduomoparma.com. URL consultato il 1º agosto 2016.
  14. ^ Maria Cristina Curti, Storia di tre chiese e dei loro territori, su vallideltermina.it. URL consultato il 1º agosto 2016.
  15. ^ Torre di Lagrimone, su mondimedievali.net. URL consultato il 1º agosto 2016.

Bibliografia modifica

  • Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832.
  • Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo secondo, Parma, Ducale Tipografia, 1842.

Voci correlate modifica

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