Moufida Tlatli

regista, sceneggiatrice e montatrice tunisina

Moufida Tlatli (in arabo مفيدة التلاتلي?; Sidi Bou Said, 4 agosto 1947Tunisi, 7 febbraio 2021) è stata una regista, sceneggiatrice e montatrice tunisina, meglio nota per il film Ṣamt al-quṣūr (1994).[1]

Biografia modifica

Era una dei sei figli di un decoratore d'interni e una casalinga. Si laureò all'IDHEC di Parigi nel 1968, grazie a una borsa di studio assegnatale in patria, rimanendo in Francia fino al 1972 a lavorare come segretaria di edizione.[1] Tornata in Tunisia, lavorò per vent'anni come montatrice per registi come Nacer Khemir, Merzak Allouache e Férid Boughedir.

Fece il suo esordio alla regia nel 1994 con Ṣamt al-quṣūr, o Les Silences du palais, sul tema della condizione della donna in Tunisia, a cui lei si era interessata in seguito a una malattia che aveva colpito la madre: il film è stato definito dal New York Times «il primo successo internazionale per una regista donna del mondo arabo» ed «il primo film tunisino a raggiungere il mercato statunitense».[1] La pellicola ricevette numerosi premi, come il Tulipano d'oro al festival del cinema di Istanbul, il Tanit d'oro alle Giornate cinematografiche di Cartagine e una menzione speciale alla Caméra d'or al festival di Cannes.

Fece poi seguire Mawsim al-rijāl, o La Saison des hommes, in concorso ad Un Certain Regard del festival di Cannes 2000. L'anno seguente fu membro della giuria del concorso a Cannes, divenendo così la prima giurata nordafricana nella storia del Festival.[2] Il suo ultimo film è stato Nadia et Sarra (2004), interpretato da Hiam Abbass.

Fu brevemente Ministro della Cultura del governo d'unità nazionale insediatosi in seguito alle proteste che avevano rovesciato il dittatore Zine El-Abidine Ben Ali nel gennaio 2011.[1]

Morì nel 2021 per complicazioni da COVID-19.[1]

Filmografia parziale modifica

Regista e sceneggiatrice modifica

Montatrice modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d e (EN) Alex Traub, Moufida Tlatli, Groundbreaker in Arab Film, Dies at 78, in The New York Times, 4 marzo 2021.
  2. ^ (EN) Rebecca Hillauer, Encyclopedia of Arab Women Filmmakers, American University in Cairo Press, 2005, p. 453, ISBN 9789774249433.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN32206111 · ISNI (EN0000 0000 8369 6613 · LCCN (ENnr2002033055 · GND (DE130025275 · BNF (FRcb14141413d (data) · J9U (ENHE987007433742105171 · CONOR.SI (SL63861603 · WorldCat Identities (ENlccn-nr2002033055