Museo diocesano d'arte sacra (Sarsina)
Il Museo diocesano d'arte sacra di Sarsina (Forlì-Cesena), inaugurato nel 1987, è ubicato al primo piano del palazzo episcopale, che è stato la residenza dei vescovi fino al 1976.
Museo diocesano d'arte sacra | |
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Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Sarsina |
Indirizzo | Ex Palazzo Vescovile Piazza Plauto, 2 |
Coordinate | 43°55′07″N 12°08′37″E / 43.918611°N 12.143611°E |
Caratteristiche | |
Tipo | arte sacra, archeologia |
Istituzione | 1987 |
Apertura | 1987 |
Visitatori | 1 500 (2022) |
Sito web | |
Il Museo custodisce una preziosa raccolta di dipinti, sculture, arredi, paramenti sacri e suppellettile liturgica, proveniente dalla basilica di San Vicinio e da altre chiese del territorio diocesano sarsinate.
Opere modifica
L'itinerario espositivo si sviluppa lungo quattro sale tematiche ed il cortile.
Sala I - II modifica
Nelle prime due sale, all'interno di apposite teche, sono esposti paramenti sacri (pianete, piviali, mitre, manipoli e stole), per lo più appartenuti ai vescovi sarsinati, databili dal XVIII al XIX secolo. Di particolare pregio:
- la Mitria di mons. Giovanni Bernardino Vendemini, vescovo di Sarsina (1733 - 1749);
- la Mitria di mons. Nicola Casali, vescovo di Sarsina (1787 - 1815).
Vi sono, inoltre, conservati:
- una tegola con bassorilievo raffigurante un Grifo alato (XIII secolo), proveniente dall'abbazia di San Salvatore in Summano, oggi in fase di restauro.
- un grande mobile, con cassetti a scomparsa, databile al XV secolo;
- alcuni antichi tabernacoli dipinti, uno dei quali risalente al XVI secolo.
Sala III modifica
Dalla prima sala si accede alla cappella vescovile, oggi adibita a pinacoteca, nella quale sono conservati dipinti di scuola bolognese e marchigiana, fra i quali si ricordano:
- la Madonna con Gesù Bambino, olio su tela, attribuita a Bartolomeo di Maestro Gentile da Urbino, proveniente dalla chiesa di Montesorbo di Mercato Saraceno;
- due tavole con san Pietro e san Petronio (fine XVI secolo), d'ambito bolognese.
- Riposo dalla fuga in Egitto, attribuito a Michele Valbonesi.
- un frammento di affresco con san Rocco (1544), proveniente dalla chiesa di Monteriolo.
Sala IV modifica
Il percorso espositivo prosegue con la quarta sala dove, entro teche, sono esposte argenterie sacre databili dalla metà del XVIII all'inizio del XIX secolo.
Cortile modifica
Nel cortile sono conservati frammenti architettonici e decorativi di età romana, provenienti dall'antico nucleo urbano di Sarsina.
Inoltre, completa la visita una raccolta di campane (unica in Italia), alcune delle quali risalgono al XIV - XV secolo, provenienti da chiese e oratori chiusi o saltuariamente aperti al culto. Fra queste di notevole interesse:
- la Campana della Pieve di Montesorbo (1348), opera di Sacohus da Sassoferrato.
Bibliografia modifica
- Erminia Giacomini Miari, Paola Mariani, Musei religiosi in Italia, Milano 2005, p. 66