Mut'ib bin 'Abd Allah Al Sa'ud

principe e militare saudita

Mutʿib bin Abd Allāh Āl Saʿūd (in arabo متعب بن عبد الله بن عبد العزيز آل سعود?; Riyad, 26 marzo 1952) è un militare saudita, membro della famiglia reale Āl Saʿūd.

Mutʿib bin Abd Allāh Āl Saʿūd
Principe dell'Arabia Saudita
Stemma
Stemma
Nome completoMutʿib bin Abd Allāh bin ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd
NascitaRiad, 26 marzo 1952 (72 anni)
DinastiaDinastia Saudita
PadreAbd Allah dell'Arabia Saudita
MadreMunira bint Mohammed bin Abdullah Al Otaishan
ConsorteJawahir bint Abd Allah bin Abdul Rahman Al Sa'ud
FigliPrincipessa Seba
principessa Nouf
principe Abd Allah
principessa Zeina
principe Saad
principe Khalid
ReligioneIslam sunnita
Mutʿib bin Abd Allāh Āl Saʿūd

Ministro della Guardia nazionale
Durata mandato27 maggio 2013 –
4 novembre 2017
MonarcaRe Abd Allah
Re Salman
ViceAbdul Mohsen bin Abd al-Aziz Al-Tuwaijri
Predecessore-
SuccessoreKhalid bin Ayyaf Al Sa'ud

Comandante della Guardia nazionale
Durata mandato17 novembre 2010 –
27 maggio 2013
MonarcaRe Abd Allah
PredecessoreAbd Allah bin Abd al-Aziz Al Sa'ud
Successore-

Primi anni di vita e formazione modifica

Il principe Mut'ib è nato a Riad il 26 marzo 1952 a Riad.[1][2] Tuttavia, vi è un altro rapporto, che indica il 1953 come anno della sua nascita.[3] È il terzo dei 34 figli di re Abd Allah.[4][5] Sua madre è Munira Al Otaishan.

Mut'ib e suo fratello maggiore Khalid hanno frequentato la scuola Taif-Barmana in Libano e la scuola secondaria a Gedda.[6] In seguito, nel 1974, si è laureato come tenente presso la Royal Military Academy di Sandhurst.[5][7][8] Ha conseguito un master al Collegio Militare Re khalid.[5]

Carriera modifica

Il principe inizialmente ha servito come capo della commissione responsabile per la revisione dei curricula del collegio militare, ufficio costituito nel 1982.[8] Un anno più tardi, nel 1983, re Fahd lo ha promosso al grado di colonnello e nominato comandante della King Khalid Military City.[8]

Nel 1990, ha iniziato a servire come vice capo delle forze armate sotto la presidenza della Guardia nazionale[9] in aggiunta al suo posto di comandante del Collegio militare Re Khalid e del collegio militare della Guardia Nazionale.[10] Nel 1995, è stato promosso al grado di capitano della squadrone.[8] Il 21 dicembre 2000, è stato nominato vice capo assistente della Guardia Nazionale competente per gli affari militari[8] ed è stato anche promosso al grado di generale.[11] Nel giugno 2009, re Abd Allah lo ha nominato vice comandante della Guardia nazionale con delega per gli affari esecutivi e rango di ministro.[8][12]

Il 17 novembre 2010 Mut'ib è diventato comandante della Guardia nazionale, in sostituzione del sovrano.[13][14] Ha condotto una importante riorganizzazione della forza armata, da 3 miliardi di dollari, per poter sviluppare la potenza di fuoco e l'artiglieria.[15] Il quotidiano saudita Okaz, nel maggio 2012, ha riportato che il principe Mut'ib aveva in progetto per il futuro di istituire un corpo femminile all'interno della Guardia Nazionale.[16]

La sua nomina è comunemente considerata un modo che rifletteva l'enfasi di re Abd Allah di iniziare a dare potere alla terza generazione in modo tale da ridurre il rischio di una lotta di potere all'interno della famiglia.[17] La sua nomina è stata anche considerata come una preparazione per l'assunzione di responsabilità di livello superiore in futuro.[18] Il 27 maggio 2013, è stato nominato ministro della guardia nazionale.[19][20]

Il 4 novembre 2017 re Salman ha costituito una commissione anti-corruzione guidata dal principe ereditario Mohammad bin Salman. Poche ore dopo la commissione ha ordinato l'arresto di undici principi e trentotto ex ministri. Il principe Mut'ib bin 'Abd Allah è stato arrestato con l'accusa di appropriazione indebita, operazioni fraudolente e di aver favorito l'assegnazione di contratti a società a lui affiliate negli acquisti di armi per la Guardia nazionale. Uno degli accordi oggetto dell'indagine era la fornitura di walkie-talkie ed equipaggiamenti militari antiproiettile da 10 miliardi di dollari.[21][22][23][24][25][26][27] Lo stesso giorno re Salman lo ha sollevato dall'incarico e ha chiamato a succedergli il principe Khalid bin Ayyaf Al Sa'ud.[28] Il principe è stato rilasciato il 28 novembre successivo dopo aver accettato di pagare alle autorità un miliardo di dollari.[29]

Altre posizioni modifica

Il principe è stato nominato membro del gabinetto con rango di ministro di Stato nel novembre 2010.[13][30] Mut'ib fa parte del Consiglio del servizio militare.[31] Egli è vice presidente del Comitato supremo del festival nazionale per i beni e le attività culturali, capo del comitato tecnico del Club equestre e membro del consiglio di amministrazione della Biblioteca pubblica Re Abd al-Aziz.[8]

Attività commerciali modifica

All'inizio degli anni 2000, il principe è stato rappresentante locale della Ford in Arabia Saudita.[6]

Influenza modifica

Nel 1997, Paul Michael Wihbey ha correttamente previsto che l'allora principe ereditario Abd Allah avrebbe nominato suo figlio, comandante della Guardia Nazionale e che la avrebbe modernizzata in materia di contro-insurrezione, raccolta di informazioni e operazioni tattiche sul campo. Ha anche considerato Mut'ib come comandante esperto e altamente competente con forti legami professionali con le forze armate statunitensi.[32] È stato inoltre sottolineato che il principe ha sviluppato strette relazioni con potenti leader politici e militari regionali, tra cui re Husayn di Giordania e il primo ministro turco Turgut Özal.[32]

L'influenza del principe sembrava iniziare già quando era ufficiale militare e principale consigliere di suo padre, Abd Allah.[33] Durante il periodo di lavoro nella Guardia Nazionale, sotto il comando del genitore, il principe rispondeva delle sue azioni solo a lui.[33] Egli è considerato anche un membro competente della Casa di Sa'ud e gode di un ampio seguito nelle grandi tribù dell'Arabia centrale.[34]

Mut'ib è segnalato per avere alcune caratteristiche che lo rendono uno dei più importanti principi della terza generazione: il suo basso profilo politico, il fatto di avere un approccio conservatore e l'impegno nel seguire l'idea del padre di mantenere forti legami tribali.[32] Tuttavia, egli è considerato ambizioso ma rispettabile.[33] Dopo la morte del principe ereditario Nayef, il 16 giugno 2012, è stato considerato come uno dei possibili candidati al ruolo.[35][36]

Opinioni modifica

Nel marzo 2012, alcuni studenti universitari hanno organizzato manifestazioni presso l'Università Re Khalid in cui lamentavano condizioni negative. Il principe ha considerato queste manifestazioni come una minaccia contro la sicurezza del Regno.[37] Egli ha detto che ridurre i problemi e soddisfare le richieste degli studenti non era più urgente della sicurezza e della stabilità del paese.[37] Egli ha inoltre sostenuto che dopo i recenti avvenimenti nei paesi arabi, si sarebbero dovuto mantenere la stabilità e la sicurezza del paese.[37]

Vita personale modifica

Mut'ib bin Abd Allah è sposato con Jawahir bint Abd Allah bin Abdul Rahman Al Abdul Rahman. Hanno sei figli, tre maschi e tre femmine:[38] Seba, Nouf, Abd Allah, Zeina, Saad e Khalid.[39]

Suo figlio Abd Allah ha partecipato a diversi eventi di salto ad ostacoli a cavallo[40] e ha vinto una medaglia di bronzo ai Giochi della XXX Olimpiade di Londra del 2012.[41]

Note modifica

  1. ^ Council of Ministers: Membership, su saudiembassy.net, Embassy of Saudi Arabia, Washington DC. URL consultato il 25 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2011).
  2. ^ Sabri Sharif, The House of Saud in Commerce: A Study of Royal Entrepreneurship in Saudi Arabia,, New Delhi, I. S. Publication, 2001, ISBN 81-901254-0-0.
  3. ^ Guido Steinberg, Return of the king (PDF), in Jane’s Intelligence Review, aprile 2011. URL consultato il 12 aprile 2013.
  4. ^ Stig Stenslie, Regime Stability in Saudi Arabia: The Challenge of Succession, Routledge, 21 agosto 2012, p. 39, ISBN 978-1-136-51157-8. URL consultato il 7 dicembre 2012.
  5. ^ a b c Prince Miteb bin Abdullah bin Abdulaziz al-Saud, in MEED, 6 maggio 2013. URL consultato il 18 agosto 2013.
  6. ^ a b Joseph A. Kechichian, Succession in Saudi Arabia, Palgrave, 2001.
  7. ^ P R Kumaraswamy, Saudis search for stability, in Asia Times Online, 11 agosto 2005. URL consultato il 2 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2012).
  8. ^ a b c d e f g Biography of Prince Mitab Bin Abdullah, su c.ksu.edu.sa, Prince Mutaib bin Abdullah Chair for Biomarkers Research on Osteoporosis. URL consultato il 24 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2014).
  9. ^ 10 Saudi Royals Who Could Become the Next Crown Prince, in Riyadh Bureau, 2013. URL consultato il 25 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2012).
  10. ^ History of the Saudi National Guard, in Asharq Alawsat, 11 settembre 2006. URL consultato il 5 aprile 2013.
  11. ^ Abdullah bin Abdulaziz Al Saud, in APS Review Oil Market Trends, 24 ottobre 2005. URL consultato l'11 giugno 2013.
  12. ^ Simon Henderson, The Next Generation of Saudi Princes: Who are They?, in The Cutting Edge, 26 ottobre 2011. URL consultato il 26 maggio 2012.
  13. ^ a b Prince Badr steps down, Prince Mit'eb appointed new commander of the National Guard, su saudiembassy.or.jp, Royal Embassy of Saudi Arabia Tokyo, 17 novembre 2010. URL consultato il 6 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2012).
  14. ^ Caryle Murphy, King Abdullah puts son in charge of national guard, in The National, Riyadh, 19 novembre 2010. URL consultato il 6 aprile 2013.
  15. ^ For Saudis, U.S. arms deal is a challenge, in UPI, 26 ottobre 2010. URL consultato il 23 maggio 2012.
  16. ^ Burqas into battle as women set to join the Saudi National Guard, in Albawaba, 29 maggio 2012. URL consultato il 29 maggio 2012.
  17. ^ James M. Dorsey, Saudi Arabia Prepares to Hand Power to a Younger Generation, in Modern Diplomacy. URL consultato il 29 aprile 2012.
  18. ^ The Al Saud succession challenge, in AMEinfo, 17 luglio 2012. URL consultato il 17 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2012).
  19. ^ King Abdullah's son to lead new Saudi ministry, in The National, Riyadh, Reuters, 28 maggio 2013. URL consultato il 28 maggio 2013.
  20. ^ King Abdullah transforms National Guard into ministry, in Asharq Alawsat, 28 maggio 2013. URL consultato il 29 maggio 2013.
  21. ^ https://www.reuters.com/article/us-saudi-arrests/future-saudi-king-tightens-grip-on-power-with-arrests-including-prince-alwaleed-idUSKBN1D506P
  22. ^ Saudi Arabia princes detained, ministers dismissed, su aljazeera.com.
  23. ^ Stephen Kalin e Katie Paul, Future Saudi king tightens grip on power with arrests including Prince Alwaleed, su Reuters, 5 novembre 2017. URL consultato il 7 novembre 2017.
  24. ^ (EN) Corruption crackdown in Saudi Arabia, su Fox Business, 6 novembre 2017. URL consultato l'8 novembre 2017.
  25. ^ Javier E. David, Billionaire Saudi Prince Alwaleed Bin Talal arrested in corruption crackdown, su cnbc, 5 novembre 2017.
  26. ^ (EN) Margherita Stancati, Summer Said e Maureen Farrell, Saudi Princes, Former Ministers Arrested in Apparent Power Consolidation, in Wall Street Journal, 5 novembre 2017, ISSN 0099-9660 (WC · ACNP). URL consultato l'8 novembre 2017.
  27. ^ (EN) David D. Kirkpatrick, Saudi Arabia Arrests 11 Princes, Including Billionaire Alwaleed bin Talal, in The New York Times, 4 novembre 2017, ISSN 0362-4331 (WC · ACNP). URL consultato l'8 novembre 2017.
  28. ^ Minister of National Guard, Prince Mutaib bin Abdullah removed from his position, in Alarabiya, 4 novembre 2017. URL consultato il 5 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2017).
  29. ^ https://www.bbc.com/news/amp/world-middle-east-42161552
  30. ^ Prince Mit'ab bin Abdallah opens patients safety conference, su spa.gov.sa, Saudi Press Agency, 22 aprile 2012. URL consultato il 22 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2015).
  31. ^ Saudi- Authority to monitor audiovisual media, in MEFAFN, Arab News, 4 settembre 2012. URL consultato il 4 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2014).
  32. ^ a b c Paul Michael Wihbey, Succession in Saudi Arabia: The not so silent struggle, in IASPS Research Papers in Strategy, n. 4, luglio 1997. URL consultato il 14 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2012).
  33. ^ a b c The role of Saudi princes in uniform, su cables.mrkva.eu, Wikileaks, 27 maggio 1985. URL consultato il 25 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2011).
  34. ^ Joseph A. Kechichian, Saudi Arabia's will to power (PDF), in Middle East Policy, VII, n. 2, febbraio 2000, pp. 47–60. URL consultato il 5 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 30 luglio 2012).
  35. ^ Abdullah Al Shihri e Brian Murphy, Death of Saudi prince moves younger generation toward crown [collegamento interrotto], in Times Colonist, AP, 17 giugno 2012. URL consultato il 17 giugno 2012.
  36. ^ Thomas W. Lippman, Saudi Arabia Moves Closer to A New Generation of Leaders, in Al Monitor, 16 giugno 2012. URL consultato il 17 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2012).
  37. ^ a b c Y. Admon, First Signs of Protest by Sunnis in Saudi Arabia, in MEMRI, 4 aprile 2012. URL consultato il 27 maggio 2012.
  38. ^ Biography of Prince Mitab Bin Abdullah, su c.ksu.edu.sa, King Saud University. URL consultato il 4 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2014).
  39. ^ Family tree of Mutaib bin Abdullah bin Abdulaziz, su datarabia.com, Datarabia. URL consultato il 30 marzo 2012.
  40. ^ Talal Kapoor, From Horsemen To Rappers: Changing Faces of The Younger Royals, su datarabia.com, Datarabia, 25 aprile 2010. URL consultato l'11 maggio 2012.
  41. ^ Sarah Edmonds, Equestrian: Saudis lead into team jump final last round, in Chicago Tribune, Reuters, 5 agosto 2012. URL consultato il 6 agosto 2012.

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