NATO Training Mission - Iraq

La NATO Training Mission – Iraq, nota anche con l'acronimo NTM-I è un'operazione militare svolta in Iraq dalle forze della NATO al fine di contribuire allo sviluppo delle forze armate e della polizia irachena addestrandone il personale e sviluppandone dottrina e organizzazione sotto il comando della Multi-National Force – Iraq.

L'emblema della operazione militare NATO Training Mission – Iraq

La missione è iniziata nel dicembre 2004 presso "Ar Rustamiyah" a sud-est di Baghdad. Dal agosto 2010, sotto il comando del tenente generale statunitense James Dubik operano circa 170 militari tra istruttori e personale di sostegno.

Il Comando NATO di Bruxelles ha dichiarato conclusa la missione il 31 dicembre 2011 riattivandola tuttavia, su richiesta del governo iracheno, nell'ottobre 2018.[1]

Organigramma modifica

  •   Stati Uniti - Gli Stati Uniti hanno fornito 60 istruttori militari, una compagnia di sicurezza più supporto aereo e logistico.[2]
  •   Danimarca - Il contingente di forze danesi per l'addestramento delle Forze armate irachene è composto da 10 istruttori e sette soldati delle forze di sicurezza dal settembre 2007.[2][3]
  •   Paesi Bassi - Sono impiegati 10 uomini della Koninklijke Marechaussee e 15 istruttori militari in Iraq dal settembre 2007 al febbraio 2009.[4]
  •   Regno Unito - Il Regno Unito fornisce 11 istruttori.[2]
  •   Italia - Nel settembre 2007 erano impiegati 8 ufficiali delle forze armate.[2] La Marina Militare fornisce consulenza alle forze navali irachene. Vi era, inoltre, un contingente di circa 50 carabinieri.[5]
  •   Turchia - Dal settembre 2007, sono impiegati due uomini a Baghdad[2]
  •   Romania - Dal settembre 2007, ci sono due istruttori con la possibilità di impiegarne altri cinque.[2]
  •   Lituania - Dal settembre 2007, ci sono 4 istruttori lituani.[2]
  •   Estonia - Tre ufficiali dall'ottobre 2008.[6]
  •   Ucraina - Otto ufficiali dal febbraio 2008.[7]
  •   Polonia - Viene impiegato un ufficiale dal settembre 2008
  •   Bulgaria - Nell'ottobre 2006, il governo bulgaro inviò 4 ufficiali.[8]
  •   Albania

Ritirati modifica

  •   Portogallo - Il Portogallo ha inviato 10 soldati.[2]
  •   Rep. Ceca - Quattro uomini impiegati dal dicembre 2008[9]
  •   Islanda - Un ufficiale di pubblica informazione è stato ritirato nel settembre 2007.[2]
  •   Slovacchia - Cinque istruttori sono stati ritirati nell'aprile 2007.[2]
  •   Slovenia - Quattro istruttori furono inviati in Iraq nel 2006, in seguito ritirati[2]
  •   Norvegia - Nel settembre 2007 sono stati ritirati 10 istruttori.[2]
  •   Ungheria - Ci sono 3 soldati dell'Esercito ungherese dal novembre 2008[2]

Altri contributori NATO modifica

Contributori non appartenenti alla NATO modifica

  •   Giordania - Pur non essendo membro della NATO, il contributo della Giordania a questa missione è stato sicuramente il più importante con la formazione di oltre 50.000 ufficiali di polizia al febbraio 2007, oltre ad un piccolo numero di soldati ed avieri delle forze armate irachene.[2] La Giordania ha inoltre donato un gran numero di carri armati.
  •   Egitto - Ha organizzato una campagna addestrativa congiunta con una compagnia dell'Esercito iracheno nel 2004.[2]

Note modifica

  1. ^ (ENFRRUUK) NATO Mission Iraq.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s (EN) CRS Report for Congress, Post-War Iraq: Foreign Contributions to Training, Peacekeeping, and Reconstruction (PDF).
  3. ^ (ENDA) Danish Foreign Policy Yearbook 2008 (PDF) (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2012).
  4. ^ (EN) Status of coalition forces in Iraq - Yahoo! News. URL consultato il 14 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2007).
  5. ^ NTM-I.pdf su Difesa.it (PDF).
  6. ^ (EN) sito del ministero degli esteri estone (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2008).
  7. ^ (ENUK) Current participation if Ukrainian Armed Forces in peacekeeping operations.
  8. ^ (ENAR) sito ufficiale Multi-National Force - Iraq (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2014).
  9. ^ (ENCS) NATO Training Mission - Iraq sul sito ufficiale della difesa.

Voci correlate modifica

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