Nadia Gallico Spano

politica italiana (1916-2006)

Nadia Gallico Spano (Tunisi, 2 giugno 1916Roma, 19 gennaio 2006) è stata una politica italiana, membro dell'Assemblea costituente italiana e deputato del Partito comunista italiano.

Nadia Gallico Spano

Deputato dell'Assemblea Costituente
Gruppo
parlamentare
Comunista
CollegioXX (Roma)
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
LegislaturaI, II
Gruppo
parlamentare
Comunista
CollegioCagliari
Incarichi parlamentari
  • Componente della X Commissione (Industria e Commercio) (II)
  • Componente della XI Commissione (Lavoro e Previdenza Sociale) (II)
  • Componente della X Commissione speciale per l'esame della proposta di legge Fadda ed altri n.1513: "Sistemazione in Sardegna della sovrappopolazione di altre regioni mediante valorizzazione delle risorse agricole ed industriali dell'isola. Iistituzione dell'opera per la valorizzazione della Sardegna" (I)
  • Componente della III Commissione (Giustizia) (I)
  • Componente della VIII Commissione (Trasporti) (I)
  • Componente della IX Commissione (Agricoltura e Alimentazione) (I)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Comunista Italiano
Professionefunzionaria di partito

Biografia modifica

Nadia Gallico è nata in una famiglia di italiani emigrati in Tunisia. Nel 1938 aderì al Partito comunista con i fratelli Loris, Ruggero e Diana. Nel maggio del 1939 sposò Velio Spano, dirigente centrale del Partito Comunista Italiano. La situazione in Tunisia degenerò rapidamente allo scoppio della guerra. Militante nella Resistenza durante l'occupazione tedesca della Francia, fu condannata per la sua attività politica dal regime collaborazionista di Petain. Si sottrasse alla cattura e riuscì a raggiungere fortunosamente l'Italia nel 1944 dopo le quattro giornate di Napoli, dove fu una delle protagoniste del processo di rifondazione dello Stato e della nascita della Repubblica. Fu infatti una delle ventuno donne elette all'Assemblea costituente e, tra il 1948 e il 1958 è stata parlamentare comunista. Ha partecipato alla fondazione dell'Unione Donne Italiane e del settimanale Noi Donne, che ha diretto sino al 1945. Ha contribuito a fondare e presieduto, fino al 1958, l'Unione Donne Sarde.

Si è impegnata sui problemi di politica internazionale, del Mezzogiorno e della questione femminile; è stata attiva nella presidenza dell'ANPPIA (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti).

Muore a Roma il 19 gennaio 2006

Opere modifica

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Collegamenti esterni modifica

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