Narce

sito archeologico a Calcata e Mazzano Romano

Narce era un insediamento arcaico risalente all'età del bronzo, successivamente abitato da popolazioni di cultura etrusca e falisca, che si trova nella Valle del Treja (paleotevere) tra i comuni di Calcata, Faleria e Mazzano Romano.[2]

Narce
Scavi di Narce
Civiltàetrusco-falisca
Utilizzoinsediamento
EpocaIX secolo a.C. - II secolo a.C.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
Scavi
Data scoperta1883[1]
Mappa di localizzazione
Map
Colli di 1.Narce, 2.Monte li Santi, 3.Pizzo Piede
Elmo di condottiero, dell'VIII secolo a.C., oggi esposto al Museo di archeologia e antropologia dell'Università della Pennsylvania
Anfora da una tomba di Narce , VII secolo a.C.
Ceramica etrusca, VII secolo a.C.

Descrizione modifica

Scavi modifica

Il sito sul colle di Narce fu scoperto alla fine del XIX secolo, nel 1883, all'interno del progetto Carta archeologica d'Italia.[1]

I primi scavi registrati risultano datati al 1889 e pubblicati nel 1894.[3] Questi scavi hanno portato alla luce 21 necropoli, sui crinali a est, sud e ovest.[3] Ulteriori scavi furono intrapresi nel 1896 da Frothingham, nel 1897 da Paille e Mengarelli e quindi da Mancinelli-Scott, del Drago (pubblicato nel 1902) e Mancinelli-Scott (1897).[senza fonte]

Localizzazione modifica

Il sito di Narce è situato a sud di Falerii Veteres, dove il fiume Treja assume i connotati fluviali della valle del Tevere.

L'insediamento abitato si trovava sui tre colli vicini di Narce (1), Monte li Santi (2) e Pizzo Piede (3),[4] separati da forre.[5]

Gran parte dell'antico centro si trova oggi all'interno del parco regionale Valle del Treja.

Contesto storico modifica

Anche se il nome originario dell'insediamento è incerto alcuni ritengono che potrebbe trattarsi della città falisca di Fescennium.[6]

La cultura, la religione e la storia dei falisci avevano molto in comune con la civiltà etrusca. Narce interagì con insediamenti etruschi in tutti i periodi della sua esistenza, mantenendo stretti rapporti con la vicina città di Veio.

È probabile che la prosperità di Narce fosse legata alla sua posizione strategica essendo centro di una fitta rete stradale che conduceva a Veio, Nepi, Falerii Veteres, Capena, lungo l'asta fluviale del Treja e del Tevere a Poggio Sommavilla-Foglia e ad altri insediamenti vicini.

Ritrovamenti modifica

Le tombe di Narce scoperte alla fine del XX secolo hanno prodotto i reperti archeologici più significativi del sito. Le scoperte fatte sul colle di Narce furono alla base della collezione del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma.[7] Molto di questo primo materiale scavato è poi andato disperso in diversi musei americani, con Arthur Frothingham che fungeva da agente per selezionare e spedire fuori dall'Italia i manufatti ritrovati. Altri ritrovamenti furono spediti a Firenze, Parigi, Copenaghen e Berlino.[7] Il Museo di archeologia e antropologia dell'Università della Pennsylvania ha ricevuto il campione più ampio e rappresentativo di questi primi corredi funerari.[8]

Numerose sono le sepolture ritrovate durante le campagne di scavo, sia del tipo a cremazione che ad inumazione.[2]

Alcune sepolture, risalenti al periodo tra l’VIII e VII secolo a.C., erano accompagnate da oggetti di oreficeria, a vasellame di bronzo, oltre ad alcune tra le più antiche ceramiche greche di importazione, oggi esposte al Museo archeologico dell'Agro Falisco.[9]

Note modifica

  1. ^ a b Storia degli scavi
  2. ^ a b Narce sul sito del MAVNA
  3. ^ a b (EN) T. W. Potter, Faliscan Town in Southern Etruria, British School at Rome, 1976.
  4. ^ Narce su Treccani
  5. ^ Il sito archeologico su Parchilazio
  6. ^ L'ipotesi si deve all'archeologo, studioso dell'Italia antica e della civiltà etrusca Giovanni Colonna
  7. ^ a b (EN) Jean MacIntosh Turfa, Catalogue of the Etruscan gallery of the University of Pennsylvania Museum of Archaeology and Anthropology, Philadelphia, University of Pennsylvania Museum of Archaeology and Anthropology, 2005
  8. ^ (EN) Jean M. Davison, Seven Italic Tomb-Groups from Narce, Leo S. Olschki, 1972.
  9. ^ Museo archeologico dell'Agro Falisco

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica