Neuromodulazione
La neuromodulazione è un processo elettrofisiologico o chimico che interagisce con la normale attività di neurotrasmissione sensoriale del sistema nervoso centrale di un soggetto[1].
Ad esempio l'applicazione di un campo elettrico a radio frequenza pulsata nel canale epidurale costituisce una neuromodulazione delle radici spinali. L'interazione di tale segnale con i segnali neurofisiologici del paziente, produce un effetto che viene interpretato come "shock" o "stupore" cellulare delle cellule nervose, con alterazioni ultrastrutturali visualizzabili al microscopio elettronico[2]. Queste sopravvivono al trattamento perché l'applicazione del campo avviene a temperature non superiori a 42 °C.
Grande capitolo della neuromodulazione è la modifica delle funzioni nervose grazie all'applicazione su strutture nervose di campi elettrici tramite generatori, solitamente impiantabili. Tra i campi principali di azione sono il trattamento del dolore, dei sintomi del Morbo di Parkinson e di altre malattie che coinvolgono il sistema nervoso[3].
Elettroneuromodulazione modifica
Procedure invasive modifica
- Stimolazione cerebrale profonda, DBS (Deep brain stimulation)
Procedure non invasive (NiBS) modifica
- Stimolazione magnetica transcranica, TMS (Transcranial magnetic stimulation)
- Stimolazione magnetica transcranica ripetitiva, rTMS
- Stimolazione magnetica transcranica elettrica a correnti dirette, tDCS (Transcranial direct current stimulation)
- Stimolazione magnetica transcranica elettrica a corrente alternata, tACS (Transcranial alternating current stimulation)
- Stimolazione magnetica transcranica a rumore casuale, tRNS (Transcranial random noise)
Note modifica
- ^ https://www.treccani.it/enciclopedia/neuromodulazione_%28Dizionario-di-Medicina%29
- ^ Erdine et al., Pain Practice, Volume 9, Issue 6, 2009 407–417
- ^ https://www.neuromodulation.com