Nevado Santa Cruz

montagna peruviana

Il Nevado Santa Cruz (6.259 m), chiamato anche Cerro Santa Cruz o, più semplicemente, Santa Cruz è una montagna del Perù, nel dipartimento di Ancash. Fa parte della catena montuosa della Cordillera Blanca. È anche conosciuto con il nome di Pucaraju (montagna rossa in lingua quechua) o con quello di Pico de Huaylas, dal nome della località della Cordillera Negra che dà il nome alla valle del Río Santa (Callejón de Huaylas) e da cui si vede la montagna illuminarsi al tramonto.[1]

Nevado Santa Cruz
StatoBandiera del Perù Perù
RegioneAncash
Altezza6 259 m s.l.m.
CatenaCordillera Blanca, Ande
Coordinate8°53′39.44″S 77°42′29.95″W / 8.89429°S 77.70832°W-8.89429; -77.70832
Altri nomi e significatiNevado Santa Cruz, Santa Cruz, Pucaraju, Pico de Huaylas
Data prima ascensione20 luglio 1948
Autore/i prima ascensioneF. Marmillod, A. Szepessy.
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Perù
Nevado Santa Cruz
Nevado Santa Cruz

Aspetto fisico modifica

Il Nevado Santa Cruz fa parte di un massiccio montuoso (Macizo de Santa Cruz) che occupa la parte settentrionale della Cordillera Blanca; dello stesso massiccio fanno parte anche montagne come l'Alpamayo, il Quitaraju, il Taulliraju e i Pucajircas. La montagna, che è la più alta del massiccio, si presenta nel suo lato ovest come una piramide di massicce proporzioni; sulla sua cresta nord si ergono le vette secondarie del Santa Cruz Chico (5.800 m) e del Santa Cruz Norte I (5.829 m).[2]

Alpinismo modifica

La prima ascensione della montagna fu effettuata il 20 luglio 1948 dagli svizzeri Marmillod e Szepessy.[3] Da rilevare le ascensioni solitarie del francese Nicolas Jaeger sulla cresta nord nel 1977[4] e sulla parete sud-est l'anno successivo.[5]

Escursionismo modifica

Se il Nevado Santa Cruz è considerato uno dei seimila peruviani più difficili da scalare alle sue pendici si snoda il più classico dei percorsi escursionistici della Cordillera Blanca: il Santa Cruz trek, che sfrutta le numerose valli (quebradas) attorno al massiccio.[6]

Note modifica

  1. ^ Tomé, pag. 48.
  2. ^ Tomé, pag. 47.
  3. ^ Ricker, pag. 60.
  4. ^ American Alpine Journal – 1978 (pdf).[collegamento interrotto] URL consultato il 05-12-2009
  5. ^ American Alpine Journal – 1979 (pdf).[collegamento interrotto] URL consultato il 05-12-2009
  6. ^ BestHike.com URL consultato il 05-12-2009

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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