Nicolás Rodríguez Hermosino

vescovo cattolico spagnolo (1605-1669)

Nicolás Rodríguez Hermosino (Mota del Marqués, 1605 circa – Astorga, 23 gennaio 1669) è stato un religioso, giurista e inquisitore spagnolo del XVII secolo, vescovo di Astorga dal 1662 alla morte.[1]

Nicolás Rodríguez Hermosino
vescovo della Chiesa cattolica
Nicolás Rodríguez Hermosino
 
Nato1605 circa a Mota del Marqués
Nominato vescovo5 giugno 1662 da papa Alessandro VII
Consacrato vescovo17 settembre 1662 dal vescovo Diego Arce Reinoso
Deceduto23 gennaio 1669 ad Astorga
 

Biografia modifica

Nato ai primi del XVI secolo, studiò diritto al Collegio di San Millán di Salamanca ed ebbe quindi, nel settembre del 1639, il canonicato della Cattedrale di Astorga. Quattro anni dopo, il 17 settembre del 1643, fu nominato canonico penitenziario di Valladolid.[1]

All'interno dell'Inquisizione svolse i ruoli di procuratore, inquisitore, consigliere e infine procuratore generale della Suprema. Il 5 giugno 1662 papa Alessandro VII lo designò vescovo di Astorga e il 17 settembre fu consacrato tale dall'inquisitore generale e vescovo di Plasencia Diego Arce Reinoso.[1]

Le sue relazioni con il capitolo della cattedrale furono tese; arrivò anche a scomunicarne il decano, perché si era rifiutato di permettere al capitolo di recarsi al suo palazzo per accompagnarlo alla cattedrale in determinate festività. Allo stesso modo, gli furono contestate la designazione di cariche del tribunale ecclesiastico, nomine che realizzavano al posto del vescovo e del presidente.[1]

Ebbe inoltre conflitti con il marchese di Villafranca del Bierzo e l'abate della collegiata del paese, per le ingerenze di entrambi nella giurisdizione ecclesiastica dell'episcopato.[1]

Scrisse oltre una dozzina di opere sui Decretali. Morì nel 1669 ad Astorga.[1]

Genealogia episcopale e successione apostolica modifica

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Opere modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d e f Martín Martínez Martínez, Nicolás Rodríguez Hermosino, su Real Academia de la Historia. URL consultato il 4 febbraio 2020.

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Collegamenti esterni modifica

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