Oasi Zone Umide Beneventane

oasi LIPU in provincia di Benevento

L'oasi Zone Umide Beneventane è un'area naturale protetta, gestita dalla LIPU, nel territorio dei comuni di Benevento, Castelpoto, Foglianise e Torrecuso. L'area non è inclusa nell'EUAP.

Oasi Zone Umide Beneventane
Tratto del Calore all'interno dell'oasi
Tipo di areaZona umida
Class. internaz.Categoria IUCN IV: area di conservazione di habitat/specie
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Campania
Provincia  Benevento
ComuneBenevento, Castelpoto, Foglianise, Torrecuso
Superficie a terra8,86 km²
Superficie a terra886,46 ha
Superficie a mare0 ha
Provvedimenti istitutiviDelibera di Giunta Provinciale n.141/2007[1]
Gestore LIPU
DirettoreMarcello Stefanucci
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Campania
Oasi Zone Umide Beneventane
Oasi Zone Umide Beneventane
Sito istituzionale

Storia modifica

La zona del fiume Calore nei pressi di Benevento suscitò l'interesse della delegazione beneventana della Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU) nel 2002. I volontari quindi, dopo aver tenuto diversi convegni, incontri con politici, tecnici e funzionari della provincia campana[2] e dopo aver organizzato visite guidate nell'area, ottennero nel 2007 l'istituzione di un'area naturale protetta dell'estensione di circa 1100 ha[3], ufficializzata con la delibera di giunta provinciale numero 141[4]. L'oasi è stata inaugurata nel febbraio successivo, venendo data in gestione alla LIPU nel 2013[2] e, a fronte di risultati positivi, nel 2019 la convenzione di gestione in uso gratuiro è stata rinnovata per ulteriori dieci anni[5].

L'oasi è attraversata, nel suo asse viario principale costituito dalla pista ciclopedonale Paesaggi Sanniti, dall'itinerario escursionistico Via Francigena del Sud e da quello ciclistico EuroVelo 5 Via Romea Francigena, curato in Italia dalla FIAB[6].

Territorio modifica

 
Mappa interattiva dell'oasi

Nella delibera d'istituzione veniva individuata e perimetrata un'area fluviale lunga circa 11 km , dalla zona di Cellarulo, prossima alla città, alla stazione in disuso di Vitulano-Foglianise; lungo l'asta l'ente ha individuato tre siti di particolare pregio, i boschi igrofili di Cellarulo, di Pantano-Serretelle e di confluenza della Ienga nel Calore[7]. Per il sito ufficiale Lipu, l'asta fluviale si estende per un'ulteriore lunghezza di circa 4 km a monte, oltre il ponte Vanvitelli, a ricomprendere le pianure alluvionali delle anse di Pezzapiana e Crocella Pacchiana.[2] I principali corsi d'acqua, oltre al Calore, di cui sono tributari, sono: il torrente San Nicola, il Sabato e i torrenti Serretelle e Jenga. A questi vanno poi aggiunti torrenti e valloni (nome locale per rii caratterizzati da regime torrentizio e notevole dislivello in pareti ripide) dal regime incostante.

L'area protetta si sviluppa principalmente in aree alluvionali di fondovalle fluviale, non essendo perciò interessata da rilievi particolarmente elevati: delle varie alture, tutte collinari, il principale rilievo interamente ricompreso nell'area è il monte Sant'Angelo (206 m s.l.m.), mentre a contornarne i confini si trovano Toppa Focareto (287 m s.l.m.) e Toppa Torbella (295 m s.l.m.) nel comune di Castelpoto ad Ovest, e la Gran Potenza (255 m s.l.m.), collina a Sud nel comune di Benevento.

Caratteristiche dei tre boschi modifica

Di seguito sono descritte le caratteristiche generali e ambientali, la flora e la fauna dell'oasi, per ognuno dei tre boschi igrofili:

Bosco di Cellarulo modifica

Poco a valle del centro abitato di Benevento[7], il bosco è situato tra una stretta ansa del Calore e una serie di emergenze archeologiche, in parte comprese in un parco archeologico, testimoni di un antico insediamento romano in zona[2] e del suo porto fluviale[senza fonte]. Il bosco è esteso poco più di 3 ettari e viene inondato ripetutamente tra fine autunno e inizio primavera[7]. La vegetazione si presenta compatta e la fascia ripariale collega il bosco con la confluenza del Sabato nel Calore, poco più a valle, e con la confluenza del torrente Serretelle nel Calore, ancora più a valle[7].

Fauna modifica

Bosco di Pantano - Serretelle modifica

Esteso per circa 20 ettari, è il bosco igrofilo più grande di tutto il corso del Calore e si situa tra le due piane fluviali di Pantano, sita in un'ampia ansa del fiume e soggetta ad inondazioni[2], e del tratto terminale del torrente Serretelle.[7]

Flora modifica

 
Il fiume Calore nei pressi della confluenza del torrente Ienca

Fauna modifica

Bosco alla confluenza Ienga - Calore modifica

Di estensione non riportata ma definita discreta dal legislatore, è sito all'incrocio dei due corridoi faunistici del fiume Calore e del torrente Ienca, che drena con i suoi affluenti il settore centro-orientale del massiccio del Taburno - Camposauro (ovvero la valle Vitulanese).[7]

Viene segnalata la fauna volatile: ardeidi, tra cui l'airone cenerino (Ardea cinerea), e il tarabuso (Botaurus stellaris), raro per questo habitat e osservato nel gennaio 2002.[7]

Punti di interesse modifica

Accessi modifica

Fulcro della viabilità nell'area protetta è la pista ciclopedonale Paesaggi Sanniti[2], costruita sul sedime di un tratto della ferrovia Napoli-Foggia dismesso nell'ambito dell'ammodernamento ad Alta Velocità/Alta Capacità. La pista ha accessi con parcheggi ai due termini nelle contrade Pantano e Scafa e nei pressi della strada provinciale 153 Vitulanese, laddove questa attraversa il Calore. Dalla pista è possibile deviare verso viabilità e sentieri locali[2].

Attività modifica

Note modifica

  1. ^ DG 141/2007.
  2. ^ a b c d e f g h i j k Lipu.it.
  3. ^ DG 141/2007, p. 5.
  4. ^ Benevento, la location del depuratore è improponibile, in Altra Benevento, 3 luglio 2013. URL consultato il 3 gennaio 2020 (archiviato il 10 agosto 2013).
  5. ^ Provincia - Lipu: rinnovata per 10 anni la convenzione di gestione in uso gratuito dell'Oasi Zone Umide Beneventane, in Realtà Sannita, 28 marzo 2019. URL consultato il 14 agosto 2023 (archiviato il 14 agosto 2023).
  6. ^ La Via Francigena del Sud nell’Oasi LIPU di Benevento (Comunicato stampa), su LIPU Benevento, 11 novembre 2019. URL consultato il 14 agosto 2023.
  7. ^ a b c d e f g h i j DG 141/2007, p. 2.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica