Oceàna è un'opera di Antonio Smareglia su libretto di Silvio Benco. Fu rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano il 22 gennaio 1903 diretta da Arturo Toscanini alla presenza di Gabriele D'Annunzio.[1] L'opera venne attesa con vivo interesse e alla première erano presenti numerose personalità muisicali dell'epoca, tra cui Puccini, Boito, Giordano, Leoncavallo e Cilea[2]. La prima esecuzione destò alcune perplessità, che diminuirono nelle recite seguenti[3]; tra i brani più apprezzati la sinfonia, il quartetto (dagli «accenti vibrati e moderni») e il quintetto («la più bella pagina di tutto il lavoro») del terzo atto[2].

Oceàna
Lingua originaleitaliano
GenereCommedia fantastica
MusicaAntonio Smareglia
LibrettoSilvio Benco
Attitre
Prima rappr.22 gennaio 1903
TeatroTeatro alla Scala di Milano
Personaggi
  • Init, dio del mare (tenore)
  • Ers (tenore) e Uls (basso), geni marini
  • Vadar, uno dei capi della tribù di Noat (baritono)
  • Hareb, suo fratello (baritono)
  • Nersa, giovinetta di stirpe nomade (soprano)
  • Un'ondina
  • Tritoni, naiadi, sirene, spiriti dell'acque
  • Vecchi agricoltori, donne e fanciulle della tribù di Noat

La critica moderna individua uno dei punti di forza dell'opera nella capacità di Smareglia di elaborare ampi e descrittivi movimenti lirici, che conferiscono alla musica il potere evocativo richiesto dalle visioni fantastiche create dal librettista[4], cosicché un peso particolare hanno in questo lavoro gli squarci sinfonici e le parti orchestrali in generale[5].

Interpreti della prima rappresentazione modifica

Personaggio Interprete[1]
Init Giovanni Zenatello
Ers Rodolfo Angelini Fornari
Uls Oreste Luppi
Vadar Nestore Della Torre
Hareb Michele Wigley
Nersa Amelia Karola

Trama modifica

Luogo: un villaggio in Siria.

Una giovane e bella ragazza, Nersa, è corteggiata dal più anziano Vadar. Nersa rimane affascinata quando Ers, uno spirito del mare, le narra misteriosi racconti sulla vita nei mari e la parla di Init, il dio delle acque. Quando i suoi compaesani decidono di punirla per avere tentato di abbandonare il villaggio, Uls (un altro spirito del mare nelle vesti di un vecchio) suggerisce che la punizione consista nel farle trascorrere da sola tre giorni e tre notti sulla riva del mare. Quando Nersa viene lasciata sulla costa compare Init, accompagnato da ninfe e sirene, e corteggia Nersa, dandole il nome di Oceàna. Vadar e suo fratello, Hareb, giungono su una barca. Init ordina alle sirene di fare impazzire i due uomini. Quando Hareb comincia a dare segni di follia, Nersa riluttante dà l'addio al mare e torna al villaggio con Vadar. Anche se acconsente a sposare Vadar, Nersa sogna ancora di Init. Il giorno delle nozze tra Nersa e Vadar, Init compare e convince Nersa a fuggire con lui. Vadar li sorprende abbracciati e decide di liberare Nersa dall'impegno al matrimonio, chiedendo solo che il dio curi Hareb dalla follia e faccia invece impazzire lui stesso. Per Vadar, la vita non ha più senso senza l'amata Nersa.

Discografia modifica

  • L'ouverture fa parte di: Antonio Smareglia: Ouvertures e Intermezzi; direttore Silvano Frontalini, Orchestra Sinfonica Lituana di Vilnjus; Bongiovanni GB2142 (1982).

Note modifica

  1. ^ a b Gherardo Casaglia, Première di "Oceàna", su amadeusonline.net, Almanacco di AmadeusOnline. URL consultato il 28 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2014).
  2. ^ a b L'Oceàna di Smareglia alla Scala, in La Stampa, 23 gennaio 1903, p. 2. URL consultato il 28 gennaio 2014.
  3. ^ Alla Scala di Milano, in La Stampa, 28 gennaio 1903, p. 3. URL consultato il 28 gennaio 2014.
  4. ^ Sansone, Grove
  5. ^ Franchi, Dizionario dell'opera

Bibliografia modifica

  • Susanna Franchi, Oceàna, in Piero Gelli (a cura di), Dizionario dell'opera, Milano, Baldini&Castoldi, 1996, ISBN 88-8089-177-4. URL consultato il 28 gennaio 2014.
  • (EN) Matteo Sansone, Oceàna, in Stanley Sadie (a cura di), The New Grove Dictionary of Opera, Volume Three, Oxford University Press, 2004, ISBN 9780195221862.

Collegamenti esterni modifica

  • Libretto, su archive.org, Internet Archive. URL consultato il 29 gennaio 2014.
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