Olimpia Aldobrandini (1567-1637)

nobildonna italiana (1567-1637)

Olimpia Aldobrandini, principessa di Meldola (Roma, 1567Roma, 28 aprile 1637), è stata una nobildonna italiana denominata dagli storici "seniore", per distinguerla da Olimpia Aldobrandini "juniore" (1623-1681).[1]

Olimpia Aldobrandini
Principessa di Meldola
Stemma
Stemma
PredecessoreGiorgio
SuccessoreTitolo estinto
Camillo Borghese (nel 1839)
TrattamentoSua Grazia
Altri titoliPrincipessa di Sarsina
NascitaRoma, 1567
MorteRoma, 28 aprile 1637
DinastiaAldobrandini
PadrePietro Aldobrandini
MadreFlaminia Ferracci
ConsorteGiovanni Francesco Aldobrandini
FigliSilvestro
Margherita
Elena
Giorgio
Caterina Lesa
Ippolito
Pietro
Maria
ReligioneCattolicesimo

Biografia modifica

Olimpia Aldobrandini nacque nel 1567 da Pietro Aldobrandini e Flaminia Ferracci. Suo fratello Pietro Aldobrandini (1571-1621) fu nominato cardinale nel 1593 dallo zio papa Clemente VIII.

Nel 1585, sposò Giovanni Francesco Aldobrandini, I principe di Meldola e Sarsina (1545-1601). La coppia ebbe i seguenti figli:

  1. Silvestro (1587 – 1612), cardinale;
  2. Margherita (1588 – 1646), sposò Ranuccio I Farnese, IV duca di Parma e Piacenza, con il quale ebbe nove figli;
  3. Elena (1590 – 1663), sposò Antonio Carafa della Stadera, V duca di Mondragone, con il quale ebbe tre figli;
  4. Giovan Giorgio (1591 – 1637), II principe di Meldola e Sarsina, sposò Ippolita Ludovisi, con la quale ebbe l'unica figlia Olimpia;
  5. Caterina Lesa (1594 – 1620), sposò Marino II Caracciolo, III principe di Avellino, con il quale però non ebbe discendenza;
  6. Ippolito (1596 – 1638), cardinale;
  7. Pietro (1600 – 1630), duca di Carpineto, sposò Carlotta Savelli, con la quale ebbe due figli;
  8. Maria (1601 – 1657), sposò Giovanni Paolo II Sforza, V marchese di Caravaggio, con il quale ebbe quattro figli.

Olimpia morì il 28 aprile 1637.

Il Principato di Rossano e la Signoria degli Aldobrandini modifica

Nel 1612 il Principato di Rossano, la terra di Longobucco e il casale di Paludi furono comprati dal cardinale Aldobrandini per il nipote Giorgio Aldobrandini (1591-1637), che in quegli anni era sotto la tutela della madre Donna Olimpia Aldobrandini. La vendita del Principato di Rossano constò all'Università 10.000 ducati, ma non avendo a disposizione tale somma, furono ceduti alla Principessa Aldobrandini i terreni della Valle dell'Ambra e di San Giovanni in Foresta. Nel 1620 la Principessa Olimpia Aldobrandini finanziò al Principato di Rossano la costruzione della nuova chiesa in onore di San Nilo.[2]

Il Principato di Rossano restò nelle mani degli Aldobrandini sino alla metà del XVII secolo.

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Pietro Aldobrandini Silvestro Aldobrandini  
 
Nanna Alberti  
Silvestro Aldobrandini  
Lisa Bagliano Flatri Giorgio Bagliano Flatri  
 
Caterina de' Bardi  
Pietro Aldobrandini  
Guido Deti Tommaso Deti  
 
 
Lisa Deti  
 
 
 
Olimpia Aldobrandini  
 
 
 
 
 
 
 
Flaminia Ferracci  
 
 
 
 
 
 
 
 

Note modifica

  1. ^ Riccardo Greco, I colori del campanile. Rossano un municipio calabrese nel sei-settecento, Studio Zeta Editore, 1990.
  2. ^ Alfredo Gradilone, Storia di Rossano, 2ª edizione riveduta ed ampliata, The MIT Press, 1990.
Controllo di autoritàVIAF (EN285867404 · CERL cnp02087783 · GND (DE1042343292 · WorldCat Identities (ENviaf-285867404
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