Olotipo

esemplare su cui si basa la prima descrizione di una nuova specie

L'olotipo è l'esemplare su cui si basa la descrizione originale di una specie biologica o mineralogica[1].

Esempio di olotipo
Olotipo di Marocaster coronatus

Zoologia modifica

Il codice internazionale di nomenclatura zoologica stabilisce che possa chiamarsi olotipo solo l'esemplare indicato nella descrizione originale (73.1.2) e raccomanda, tra l'altro, che l'autore della descrizione di una nuova specie indichi il suo olotipo in una maniera che faciliti il suo successivo riconoscimento (raccomandazione 73A) e che va data la preferenza a un esemplare direttamente studiato dall'autore e non soltanto a lui (o lei) noto per descrizioni o illustrazioni (73B).

L'olotipo dovrebbe essere conservato in luoghi in cui sia disponibile per essere esaminato dagli studiosi (normalmente in un museo).

Anche se l'esemplare usato come olotipo andasse distrutto o risultasse irreperibile, la designazione come olotipo resta valida (73.1.4), ma si può in questo caso designare un neotipo (75.3.4).

Mineralogia modifica

In ambito mineralogico, l'olotipo è il campione di minerale sul quale sono stati effettuati gli studi necessari per caratterizzare una nuova specie mineralogica. In base alle regole dell'IMA l'olotipo dev'essere depositato dagli autori presso un museo od un'altra istituzione similare per poter essere riesaminato in caso di imprecisioni o mancanze nelle analisi originali.

Note modifica

  1. ^ Per gli animali, vedi l'International Code of Zoological Nomenclature, 73.1

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica