Oratorio dell'Immacolata Concezione (Parma)

L'oratorio dell'Immacolata Concezione è luogo di culto cattolico situato in strada Pietro Del Prato 4 a Parma, in provincia e diocesi di Parma; l'edificio sorge sul retro della chiesa di San Francesco del Prato.

Oratorio dell'Immacolata Concezione
Lato sud
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàParma
Indirizzostrada Pietro Del Prato 4
Coordinate44°48′16.31″N 10°20′02.42″E / 44.804531°N 10.334006°E44.804531; 10.334006
Religionecattolica di rito romano
TitolareImmacolata Concezione
Diocesi Parma
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzione1521
CompletamentoXVI secolo

Storia modifica

L'edificio fu eretto nel 1472 da Genesio del Frate per la Compagnia dell'Immacolata Concezione come cappella laterale della chiesa di San Francesco del Prato, sul lato sinistro, e fu riedificato a partire dal 1521 su disegno di Gian Francesco pichopietra, identificato in Gian Francesco Zaccagni o in Gian Francesco d'Agrate.

Con le soppressioni degli ordini religiosi, forse per la capacità di influenza della Compagnia di secolari che la custodivano, l'edificio venne isolato dalla grande chiesa francescana e probabilmente rimase aperta al culto ancora a lungo. Comunque fu sconsacrata nel 1913 e adibita a usi civili; venne riaperta nel 1958, in occasione del centenario delle apparizioni di Lourdes.

L'8 dicembre 1970 fu nuovamente affidata ai francescani conventuali, tornati a Parma dopo quasi due secoli.

Descrizione modifica

 
Portale d'ingresso
 
Navata

L'edificio sviluppa la sua pianta come un'armoniosa croce latina. La copertura interna è a botte, mentre la congiuntura è data da una cupola. A causa della riduzione ad uso carcerario del complesso conventuale e religioso di San Francesco del Prato, una parte della navatella venne demolita, riducendo l'edificio a croce greca. L'operazione venne compiuta per completare il percorso della ronda e consentire il passaggio continuativo della polizia penitenziaria attorno al complesso carcerario. In seguito la parte mancante venne poi ricostruita, ma lasciando vistosamente troncata la decorazione a fresco del soffitto.

Questi affreschi della volta erano stati realizzati tra il 1532 e il 1533 da Michelangelo Anselmi e Francesco Maria Rondani. La cupola e il tamburo sono ornati di rosoni, cherubini e putti. I pennacchi sono stati affrescati da Michelangelo Anselmi e recano le seguenti scene: la Natività di Maria; l'Incontro tra Anna e Gioacchino alla porta aurea di Gerusalemme; Sant'Anselmo salva sant'Elfino da un naufragio; La Vergine ordina a sant'Ildefonso di introdurre la festa dell'Immacolata.

La decorazione a stucco dell'interno fu realizzata da Antonio Borra nel 1718. Dello stesso periodo è la serie di dodici tele alle pareti, realizzata da Clemente Ruta tra il 1718 e il 1721.

La pala d'altare, incorniciata da un'imponente ancona di legno dorato, venne realizzata per la cappella da Girolamo Bedoli. Rappresenta l'Immacolata Concezione di Maria, inserita in un complesso apparato allegorico e narrativo. Requisita dalle truppe napoleoniche, fu portata a Parigi. Dopo l'assegnazione a Maria Luigia del Ducato di Parma la pala fece ritorno in città: oggi è collocata in Galleria nazionale. In Oratorio venne sostituita da una copia ottocentesca di dimensioni ridotte e fattura mediocre, che in anni recenti è stata ricollocata in una parete laterale per lasciare spazio a una copia fotografica dell'originale, rispettosa delle dimensioni e proporzioni autentiche.

Bibliografia modifica

  • Felice da Mareto, Chiese e conventi di Parma, Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi, Parma 1978. pp. 88–89.

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