Oratorio della Santa Croce a Varliano

oratorio nel Comune di Bagno a Ripoli

L'oratorio della Santa Croce a Varliano si trova in località Croce di Varlliano, una frazione di Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze.

Oratorio della Santa Croce
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàVarliano (Bagno a Ripoli)
Coordinate43°44′48.18″N 11°20′15.68″E / 43.746717°N 11.337689°E43.746717; 11.337689
Religionecattolica
Arcidiocesi Firenze
ConsacrazioneXIII secolo
Stile architettonicoRomanico-Gotico

Storia modifica

Fu fondato nell'ultimo quarto del XIII secolo dalla famiglia Peruzzi dei quali, in facciata, era murato lo stemma in pietra. Un'iscrizione, oggi mutila riporta: ...XXIV DIE PRI-MI- MAI...; se questa è la data di fondazione potrebbe riferirsi ad un periodo compreso tra il 1274 e il 1294. Non essendo una parrocchia sono rimaste pochissimi documenti su di essa.

Il 15 ottobre 1642 risulta rogato un atto testamentario a suo favore per la fondazione di una cappellina di Ognissanti mentre nel 1746, in occasione di una vista apostolica, l'oratorio risulta intitolato a sant'Antonio. In seguito fu abbandonato e nel 1812 venne venduto a dei privati. Nel 1832 però risulta nuovamente officiato.

Durante il terremoto del 18 maggio 1895 l'edificio fu gravemente danneggiato: la chiesa aveva "le tre campate di volta a crociera e le pareti laterali sconquassate da molti gravissimi cretti". Le lesioni procurate dal terremoto consigliarono di trasferire in Santo Stefano a Paterno il Crocifisso ligneo. Negli anni a seguire fu restaurato e furono fatte anche integrazioni in stile neoromanico.

Descrizione modifica

L'oratorio della Santa Croce consiste in un'aula rettangolare coperta da tre campate con volte a crociera costolonate ed è priva sia di abside che di scarsella; è un edificio di piccole dimensioni ma è una bella costruzione di carattere gotico che tuttora mostra un apparato decorativo di stile romanico.

Esterno modifica

La facciata, rialzata rispetto al piano della strada da quattro gradini, presenta un paramento murario in arenaria dorata mentre il resto dell'edificio è in conci di calcare avorio. La facciata è a capanna, inquadrata da due forti lesene e da una cornice concava; al centro si apre un occhio frutto del ripristino ottocentesco. Nella parte inferiore si apre il portale estradossato a tutto sesto con lunetta monolitica e con l'architrave fratturato che ha causato la perdita dell'iscrizione; il portale presenta numerose integrazioni e le pietre sono notevolmente consumate ma tutto questo non impedisce di apprezzare le linee originali. Sia sopra che sotto l'occhio si trovano, inserite nel paramento, i resti di due stemmi nobiliari oggi completamente cancellati.

La fiancata settentrionale è l'unica completamente visibile e mostra dei contrafforti che corrispondono alle volte interne; nelle specchiature si trovano due monofore strombate con cornice in pietra serena.

La parte tergale è inquadrata da lesene angolari ed è aperta al centro da una monofora con archivolto monolitico in pietra arenaria di dimensioni ampie; il paramento murario del timpano mostra chiaramente l'uso di materiali vari ed è frutto di un intervento realizzato in un secondo tempo rispetto alla fondazione. Sul timpano si imposta un campaniletto a vela in mattoni, opera anch'esso di restauro.

 
Parte tergale

Interno modifica

L'interno è suddiviso da tre campate di lunghezza diversa ed è completamente intonacato ad eccezione degli stipiti dei portali e dei sostegni verticali che sono stati lasciati in pietra nuda. Sia gli arconi divisori che i costoloni, di sezione ottagonale, si incrociano in chiavi decorate a rosette stellate e sono dipinti a monocromo sullo stile in voga a Firenze tra il XIII e XIV secolo. Nella parte destra si apriva un portale con architrave in arenaria poggiante su mensole concave ma oggi il portale è tamponato.

Il volume della navatella rettangolare è mosso da un paio di scalini che evidenziano la zona presbiterale. Il piccolo altare presenta colonnette e capitelli scolpiti con motivi antropomorfi e zoomorfi e risale alla seconda metà del Duecento; questo altare proviene da un'altra chiesa ed è stato qui portato dall'attuale parroco.

Sulla parete sinistra si notano tracce di un disegno raffigurante Gesù sulla croce e scritte della seconda metà del XIV secolo.

Bibliografia modifica

  • Luigi Santoni, Raccolta di notizie storiche riguardanti l'arcidiocesi di Firenze, Firenze, Tipografia Mazzoni, 1847.
  • Luigi del Moro, Atti per la conservazione dei monumenti della Toscana compiuti dal 1 luglio 1894 al 30 giugno 1895. relazione a S.E. il Ministro della Pubblica Istruzione, Firenze, Tipografia Minori corrigendi, 1896.
  • Guido Carocci, I dintorni di Firenze, Firenze, Tipografia Galletti e Cocci, 1906.
  • Carlo Celso Calzolai, La Chiesa Fiorentina, Firenze, Tipografia Commerciale Fiorentina, 1970.
  • AA. VV., Toscana paese per paese, Firenze, Bonechi, 1980.
  • Alessandro Conti, I dintorni di Firenze: arte, storia, paesaggio, Firenze, La Casa Usher, 1983.
  • AA .VV, La terra benedetta. Religiosità e tradizioni nell'antico territorio di Ripoli, Firenze, Salimbeni, 1984.
  • Silvano Guerrini, Tra Terra e Cielo. Immagini, Oratori, Tabernacoli, Riti Religiosi, Bagno a Ripoli, Tipografia Piccardi e Martinelli, 1985.
  • Vittorio Cirri, Giulio Villani, La Chiesa Fiorentina. Storia Arte Vita pastorale, Firenze, LEF, 1993.
  • Marco Frati, Chiesa romaniche della campagna fiorentina. Pievi, abbazie e chiese rurali tra l'Arno e il Chianti, Empoli, Editori dell'Acero, 1997, ISBN 88-86975-10-4.
  • AA. VV., Firenze, Milano, Touring Club Italiano, 2001, ISBN 88-365-1932-6.

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