Orphan

film del 2009 diretto da Jaume Collet-Serra

Orphan è un film horror del 2009 diretto da Jaume Collet-Serra.

Orphan
Esther (Isabelle Fuhrman) in una scena del film.
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America, Canada, Germania, Francia
Anno2009
Durata123 min
Rapporto1,85 : 1
Genereorrore
RegiaJaume Collet-Serra
SoggettoAlex Mace
SceneggiaturaDavid Leslie Johnson
ProduttoreLeonardo DiCaprio, Joel Silver, Susan Downey e Jennifer Davisson Killoran
Produttore esecutivoDon Carmody, Michael Ireland e Steve Richards
Casa di produzioneAppian Way Productions, Warner Bros. Pictures, Dark Castle Entertainment, StudioCanal[1][2], Studio Babelsberg[1]
Distribuzione in italianoWarner Bros. Pictures
FotografiaJeff Cutter
MontaggioTimothy Alverson
MusicheJohn Ottman
ScenografiaTom Meyer
CostumiAntoinette Messam
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Logo ufficiale del film

Tra gli interpreti principali figurano Vera Farmiga, Peter Sarsgaard e la giovane Isabelle Fuhrman. Il film si ispira alla storia della criminale Barbora Skrlova, affetta da una malattia molto simile a quella della protagonista della pellicola.[3]

Trama modifica

2009. Il matrimonio di Kate e John Coleman è teso dopo la morte prematura della loro terza figlia, Jessica; la perdita è particolarmente dura per la madre, un'alcolizzata in via di guarigione. La coppia decide di adottare dall'orfanotrofio locale una bambina russa di 9 anni, Esther Albright e vengono informati che la famiglia di quest'ultima è morta in un incendio. La nonna paterna, Barbara, la accoglie calorosamente e Max (la seconda figlia di 5 anni di Kate e John, sordomuta) crea un legame con lei quasi immediatamente; invece, il figlio di 11 anni, Daniel, si comporta fin da subito in modo freddo nei confronti di Esther e per questo viene preso in giro dai compagni di scuola. Una notte, dopo aver parlato di come sono cambiate le cose da quando la ragazza è entrata nelle loro vite, John e Kate iniziano ad avere un rapporto sessuale, prima che Esther li interrompa. Kate diventa sospettosa quando quest'ultima esprime molta più conoscenza del sesso di quanto ci si aspetterebbe da una bambina della sua età, ma John teorizza che potrebbe averlo imparato a scuola o dai suoi precedenti genitori adottivi. Più tardi, Esther dimostra un comportamento violento, uccidendo un piccione ferito da Daniel con un proiettile a vernice e spingendo dallo scivolo una prepotente compagna di classe al parco giochi, sotto gli occhi di Max, alimentando con ciò ancor più i sospetti di Kate.

Suor Abigail, che gestisce l'orfanotrofio, visita la famiglia e avverte Kate e John di altri tragici eventi che riguardano Esther. Più tardi, quest'ultima attira in un tranello Suor Abigail spingendo Max sulla strada e facendola quasi investire dalla suora al volante. Preoccupata, la donna si precipita a controllare la bambina ed è allora che Esther le si avvicina e la colpisce in testa con un martello, trascinandola poi lontano dalla strada, dove la finisce a martellate; spinge quindi il suo corpo in un fosso e nasconde le prove nella casa sull'albero di Daniel. Egli, nascosto tra le rocce a spiarle, nota Max e Esther scendere dalla casa sull’albero, e quella notte, quest'ultima lo sorprende in camera sua mentre dorme, minacciandolo di tagliargli i genitali (evidentemente la bambina si era accorta che il fratello la spiava) se oserà dire qualcosa ai genitori, lasciando il giovane terrorizzato. Mentre Kate si convince ulteriormente che il comportamento di Esther è troppo strano, John suggerisce alla ragazzina che potrebbe fare qualcosa di carino per la moglie. Ella allora le porta un mazzo di rose bianche prese intenzionalmente dalla tomba di Jessica, facendo molto arrabbiare Kate. Più tardi quella notte, Esther si rompe di proposito il braccio con una pressa in garage e incolpa la madre. Il giorno successivo, la ragazza rilascia il freno a mano dell'auto con Max all'interno e la vettura scivola in strada, bloccandosi poi grazie a un cumulo di neve. Quando Esther fa notare la bottiglia di vino che ha trovato in cucina, John e la terapista di Kate, la dottoressa Browning, suggeriscono che la donna ritorni in riabilitazione, poiché l'uomo minaccia di divorziare da lei se si rifiutasse. Kate in seguito scopre che Esther proveniva da un ospedale psichiatrico in Estonia e l'orfanotrofio di quest'ultima sostiene di non avere alcuna informazione sul passato di lei.

Quando Daniel viene a sapere della morte di Suor Abigail da Max, perquisisce la casa sull'albero, ma Esther la incendia, facendo cadere il fratello che si ferisce gravemente e perde conoscenza. La ragazza tenta poi di ucciderlo con un masso, ma Max riesce a impedirlo. Mentre Daniel è in ospedale, Esther cerca di soffocarlo con un cuscino, ma egli sopravvive e viene rapidamente rianimato dai dottori. Kate, i cui sospetti sono stati confermati, ne ha abbastanza e la colpisce, ma viene fisicamente trattenuta e sedata. Quella notte, John torna a casa con Max ed Esther, e affranto, si ubriaca. La ragazza vestita e truccata tenta poi di sedurlo, ma lui minaccia di rimandarla all'orfanotrofio per il suo comportamento.

All'ospedale, Kate viene contattata dal dottor Värava del Saarne Institute il quale le racconta che Esther è in realtà una donna di 33 anni di nome Leena Klammer. Soffre di ipopituitarismo, un raro disturbo ormonale che ha bloccato la sua crescita fisica causandole un nanismo proporzionato e armonico, successivamente ha passato la maggior parte della sua vita a fingersi una bambina. Leena ha ucciso almeno sette persone, e anche l'ultima famiglia che l'ha adottata, dopo aver fallito nel sedurre il padre adottivo. I nastri che Esther indossa intorno ai polsi e al collo nascondono le cicatrici lasciate da una camicia di forza che portava nell'ospedale psichiatrico. Nel frattempo, Leena si toglie il travestimento e accoltella John a morte, con Max che assiste al delitto. Dopo che Kate si precipita a casa, Leena prende una pistola e tenta di spararle, ferendole il braccio. Max cerca così rifugio nella serra. Leena si aggira in casa e Kate cerca di nascondersi all'esterno del lucernario. Dopo che la ragazza inizia ad aprire il fuoco contro Max, Kate inizia a urlare e si espone a Leena che cerca di spararle, ma la donna sfonda il tetto e atterra su di lei.

Mentre quest'ultima e Max se ne vanno e la polizia arriva, Leena attacca Kate vicino a uno stagno ghiacciato, allontanando la pistola dalla donna e scagliandola sul ghiaccio. Max cerca di sparare a Leena, ma frantuma il ghiaccio, quest'ultima e Kate cadono così in acqua. La donna riesce ad uscire, con Leena aggrappata alle sue gambe. La ragazza, in un ultimo disperato tentativo, "supplica" Kate di salvarla mentre nasconde un coltello dietro la schiena, ma quest'ultima, indifferente alle sue parole, la uccide con un calcio violento, spezzandole il collo. Leena sprofonda così esanime nello stagno ghiacciato, mentre la polizia porta in salvo Kate e Max.

Produzione modifica

Il film è stato girato principalmente nelle città canadesi di St. Thomas, Toronto, Port Hope e Montreal.[4] Il budget speso per la produzione è ammontato a circa 20 milioni di dollari.[5]

Distribuzione modifica

Il film è uscito nelle sale statunitensi in 24 luglio 2009, mentre in Italia è stato distribuito a partire dal 16 ottobre dello stesso anno.

Finale alternativo modifica

Nei contenuti extra dell'edizione DVD e Blu-ray, oltre a varie scene inedite, è presente anche un finale alternativo, in cui Esther invece di inseguire Kate verso il laghetto ghiacciato torna in camera sua, dove si trucca e veste nuovamente da bambina in modo da ingannare la polizia, appena entrata in casa.

Controversie modifica

In concomitanza con l'uscita del film nelle sale statunitensi, la pellicola sollevò polemiche a causa dei temi trattati. Molte associazioni pro-adozione accusarono la pellicola di diffondere paure e falsi stereotipi riguardo all'adozione, sostenendo che questo possa togliere possibilità ai bambini in attesa di una famiglia. Le dure contestazioni portarono diverse associazioni per la protezione dell'infanzia abbandonata ad invitare il pubblico statunitense a boicottare il film.[6]

Le associazioni pro-adozione contattarono il presidente della Warner Bros., Barry Meyer, chiedendogli di eliminare dal film la frase che Esther dice al padre adottivo: «Non è facile amare un figlio adottivo quanto un figlio naturale». Inoltre fu chiesto che parte degli incassi del film andassero ad orfanotrofi bisognosi e che alla fine del film venisse aggiunto un messaggio pro-adozione.[7]

Accoglienza modifica

Incassi modifica

A fronte di 20 milioni di dollari spesi per la sua produzione, il film ne ha incassati 78,3 al botteghino.[5]

Critica modifica

Secondo l'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes, Orphan ha ottenuto il 56% di apprezzamenti e un voto di 5,57 su 10 sulla base di 154 recensioni.[8] Secondo Metacritic il film ha invece ottenuto un voto di 42 su 100 sulla base di 25 recensioni.[9]

Prequel modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Orphan: First Kill.

Nel 2020 è stata annunciata la produzione di un prequel del film, intitolato Orphan: First Kill, diretto da William Brent Bell (il quale ha incluso nel suo cast l'attrice Julia Stiles[10]), in cui l'attrice Isabelle Fuhrman è tornata ad interpretare il personaggio di Esther[11]. Il film è uscito in italia il 18 maggio 2023[12].

Riconoscimenti modifica

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Orphan, su collections-search.bfi.org.uk. URL consultato il 29 marzo 2024.
  2. ^ (EN) Orphan (2009) | BFI, su BFI. URL consultato il 21 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2016).
  3. ^ (EN) Barbora Skrlová: The woman who inspired the movie Orphan, su Mundo EN, 7 giugno 2017. URL consultato il 4 novembre 2020.
  4. ^ (EN) Tatiana Siegel, Diane Garrett, Sarsgaard, Farmiga join ‘Orphan’, su Variety, 30 novembre 2007. URL consultato il 4 novembre 2020.
  5. ^ a b (EN) Orphan (2009) - Financial Information, su The Numbers. URL consultato il 4 novembre 2020.
  6. ^ Accuse all'horror di DiCaprio, su corriere.it. URL consultato il 23 luglio 2009.
  7. ^ L'«Orfana» diabolica semina il terrore ma l'America insorge, su ilgiornale.it. URL consultato il 23 luglio 2009.
  8. ^ (EN) Orphan (2009). URL consultato il 4 novembre 2020.
  9. ^ (EN) Orphan. URL consultato il 4 novembre 2020.
  10. ^ Redazione, Orphan: First Kill, si fa il prequel; svelati cast e regista, su Il Cineocchio. URL consultato il 4 novembre 2020.
  11. ^ (EN) John Squires, ‘Orphan: First Kill’: Isabelle Fuhrman Will Return as Esther in ‘Orphan’ Prequel Film!, su Bloody Disgusting!, 2 novembre 2020. URL consultato il 4 novembre 2020.
  12. ^ Orphan: First Kill in home video da Maggio, su horroritalia24.it, 22 marzo 2023. URL consultato il 23 marzo 2023.

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