Ottavio Zollio

vescovo cattolico italiano

Ottavio Zollio (Montegridolfo, 12 ottobre 1760Rimini, 2 aprile 1832) è stato un vescovo cattolico italiano.

Ottavio Zollio
vescovo della Chiesa cattolica
Vescovo Ottavio Zollio, ritratto all'epoca come canonico della cattedrale.
Junxit honos vires
 
Incarichi ricoperti
 
Nato12 ottobre 1760 a Montegridolfo
Ordinato presbitero20 settembre 1783
Nominato vescovo27 settembre 1822 da papa Pio VII
Consacrato vescovo6 ottobre 1822 dal cardinale Francesco Saverio Maria Felice Castiglioni
Deceduto2 aprile 1832 (71 anni) a Rimini
 

Biografia modifica

Nacque a Montegridolfo nel 1760, da una famiglia origine bergamasca e nobile. Già nella sua genealogia erano presenti membri della curia episcopale: Marcantonio Zollio fu vescovo di Crema dal 1684 al 1702 mentre un ulteriore Marco Antonio Zollio fu, come lui, vescovo di Rimini, dal 1752 al 1757.

I suoi genitori erano Giovan Battista Zollio e la nobile riminese Silvia Gironi, che possedevano un palazzo in cui si custodiscono numerose opere d'arte, tra cui molte del Guercino.[1] Compì gli studi al Collegio Nazareno di Roma, divenendo canonico della cattedrale di Rimini e nel 1801 vicario generale. Divenuto nel 1824 vescovo di Rimini, dopo essere stato vescovo di Pesaro, il 10 dicembre 1830 «consegna a Maria Elisabetta Renzi e alla sua comunità le regole delle Maestre Pie Filippini di Roma, già approvate da papa Clemente XI, e il nome di "Maestre Pie dell'Addolorata"».[1]

Opere modifica

  • Elogio funebre del card. Francesco M.a Banditi arcivescovo di Benevento [..] nel giorno 23 febbrajo 1796.
  • Elogio sacro della B. Chiara di Rimini fondatrice del Monastero denominato di S. Maria degli Angeli detto nella sua Chiesa ai 10. di febbraio 1803. dal Can. Ottauio Zollio di detta città.
  • Epistola pastoralis ad clerum et populum civitatis et diocesis Pisaurensis (1822).

Genealogia episcopale modifica

La genealogia episcopale è:

Note modifica

  1. ^ a b 2 aprile 1832 - Muore Ottavio Zollio, il vescovo "liberale" di Rimini, su Chiamamicitta, 2 aprile 2018. URL consultato il 25 gennaio 2019.

Bibliografia modifica

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