Pachypodium namaquanum

specie di pianta della famiglia Apocynaceae

Pachypodium namaquanum (Wyley ex Harv.) Welw., 1869 è una pianta della famiglia delle Apocinacee, endemica della Namibia e del Sudafrica[2].

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Pachypodium namaquanum
Pachypodium namaquanum
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superasteridi
(clade) Asteridi
(clade) Euasteridi
(clade) Lamiidi
Ordine Gentianales
Famiglia Apocynaceae
Sottofamiglia Apocynoideae
Tribù Malouetieae
Sottotribù Pachypodiinae
Genere Pachypodium
Specie P. namaquanum
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Asteridae
Ordine Gentianales
Famiglia Apocynaceae
Genere Pachypodium
Specie P. namaquanum
Nomenclatura binomiale
Pachypodium namaquanum
(Wyley ex Harv.) Welw., 1869
Sinonimi

Adenium namaquanum
Wyley ex Harv.

Descrizione modifica

 
Esemplare nel
Richtersveld Nationalpark.

È una specie arborea con lunghi fusti spinescenti, che possono raggiungere anche i 2 - 2,5 m.
Le foglie, carnose, dal margine ondulato, sono disposte a rosetta all'apice del fusto.
I fiori, tubolari, compaiono da agosto a ottobre.
Il frutto è un baccello a forma di V che alla deiscenza libera innumerevoli semi piumati che vengono dispersi da vento (disseminazione anemocora).

Vista da lontano la pianta ha sembianze vagamente antropomorfe, da cui il nome afrikaans "halfmen".

Distribuzione e habitat modifica

L'areale di questa specie è circoscritto alla regione detta Namaqualand, un'area semidesertica compresa fra il Richtersveld sudafricano e il deserto del Namib, abitata dall'etnia Namaqua.

Conservazione modifica

Per l'ampiezza del suo areale, stimato in circa 15.000 km², P. namaquanum è considerata dalla IUCN Red List una specie a rischio minimo (Least Concern).[1]

È protetta all'interno del Parco nazionale Richtersveld (Sudafrica).

Note modifica

  1. ^ a b (EN) Hilton-Taylor C. et al. 1998, Pachypodium namaquanum, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Pachypodium namaquanum (Wyley ex Harv.) Welw., su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 5 gennaio 2021.

Bibliografia modifica

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