Palazzolo (Roma)
Il Palazzolo (o Palazzola,[1] in Latino Palatiolum) è l'estrema propaggine settentrionale del colle Gianicolense che si protende verso il colle Vaticano, nel rione Borgo, a Roma.[2]
Etimologia modifica
Il toponimo deriva da alcune rovine romane situate sull'altura, dette "Palatiolum Neronis", perché credute i resti di un piccolo palazzo proprietà di Nerone.[3] Nel medioevo esso veniva anche chiamato mons Neronis,[2] Palaceolum[4] o Palazzola.[1] Il Palaceolum viene citato due volte anche nella Grande Veduta del Tempio e del Palazzo Vaticano incisa da Giovanni Maggi e Giacomo Mascardi nel 1615, ed edita dal padre Ehrle.[4]
Storia modifica
Il Palatiolum, sulle cui pendici nel medioevo si estendevano i due insediamenti - il secondo dei quali fortificato - della Schola Frisiorum (per i pellegrini Frisoni) e del Burgus Saxonum (per i pellegrini Sassoni),[3] viene menzionato per la prima volta nel 1053, quando si ricorda un "fundum quod vocatur palatiolum".[2][3] Le strutture classiche romane vennero in quest'occasione fortificate dall'Imperatore Enrico IV di Franconia, che vi lasciò una guarnigione di quattrocento cavalieri comandata da Ulrico di Godesheim.[5][6] Nrl medioevo sull'altura sorgeva la chiesa di Santa Maria in palazzolo.[7] La chiesa, che era posta "in Civitate Leonina in Monte S. Michaelis", con riferimento alla Chiesa dei Santi Michele e Magno, tempio nazionale dei Frisoni sito sulle pendici settentrionali della collinetta e tuttora esistente, fu abbattuta nel XV secolo per far posto alla vigna Cesi, poi passata ai Barberini.[7][3]
Sino alla fine dell'Ottocento l'altura veniva anche denominata dal popolo "la palazzina", in quanto vi sorgeva una villetta, dipendenza del Manicomio di Santa Maria della Pietà.[7] A causa di ciò, il toponimo a Roma per un certo periodo divenne sinonimo di manicomio.[7]
Note modifica
Bibliografia modifica
- Paolo dello Mastro, Memoriale di Paolo di Benedetto di Cola dello Mastro dello Rione de Ponte, a cura di Achille De Antonis, Roma, F. Capaccini, 1875 [1431-1484].
- Ferdinand Gregorovius, Storia della Città di Roma nel Medioevo, Torino 1973 (TXT), IV, Venezia, Giuseppe Antonelli, 1873.
- Umberto Gnoli, Topografia e toponomastica di Roma medioevale e moderna, Foligno, Edizioni dell'Arquata, 1984 [1939].
- Ferdinando Castagnoli, Carlo Cecchelli, Gustavo Giovannoni e Mario Zocca, Topografia e urbanistica di Roma, Bologna, Cappelli, 1958.
- Sergio Delli, Le strade di Roma, Roma, Newton & Compton, 1988.