Paleoneurobiologia

scienza che studia l'evoluzione del cervello

Paleoneurobiologia è lo studio dell'evoluzione del cervello mediante l'analisi degli endocasti cerebrali per determinare i tratti e i volumi endocranici. Considerata una suddivisione delle neuroscienze, la paleoneurobiologia combina tecniche di altri campi di studio, tra cui la paleontologia e l'archeologia, e rivela intuizioni specifiche riguardanti l'evoluzione umana. Il cranio è unico in quanto cresce in risposta alla crescita del tessuto cerebrale anziché alla guida genetica, come nel caso delle ossa che supportano il movimento. Teschi fossili e i loro endocasti possono essere paragonati tra loro, ai crani e ai fossili di individui recentemente deceduti e anche confrontati con quelli di altre specie per fare inferenze sull'anatomia funzionale, la fisiologia e la filogenesi. La paleoneurobiologia è in gran parte influenzata dagli sviluppi della neuroscienza nel suo complesso; senza una conoscenza sostanziale della funzionalità attuale, sarebbe impossibile fare inferenze sulla funzionalità dei cervelli antichi.[1]

L'endocast di un Australopithecus sediba

La paleoneurobiologia degli ominidi si riferisce specificamente allo studio dell'evoluzione del cervello esaminando direttamente la documentazione fossile degli esseri umani e dei loro parenti ominidi più stretti (definiti come specie più strettamente imparentate agli umani rispetto agli scimpanzé).[2] I paleoneurobiologi analizzano gli endocasti che riproducono i dettagli della morfologia esterna del cervello impressi sulle superfici interne dei crani.[3]

Note modifica

  1. ^ Emiliano Bruner, Fossil traces of the human thought: paleoneurobiology and the evolution of the genus Homo (PDF), in Journal of Anthropologia Sciences, vol. 81, 2003, pp. 29–56. URL consultato il 1º dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2012).
  2. ^ Thibaud Bienvenu, Franck Guy, Walter Coudyzer, Emmanuel Gillissen, Georges Roualdes, Patrick Vignaud e Michel Brunet, Assessing endocranial variations in great apes and humans using 3D data from virtual endocasts (PDF), in American Journal of Physical Anthropology, vol. 145, n. 2, 2011, pp. 231–236, DOI:10.1002/ajpa.21488, PMID 21365614.
  3. ^ Dean Falk, Hominid Paleoneurobiology, in Annual Review of Anthropology, vol. 16, 1987, pp. 13–30, DOI:10.1146/annurev.an.16.100187.000305, JSTOR 2155862.

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