Il Panthére è stato un cacciatorpediniere della Marine nationale, appartenente alla classe Chacal.

Panthére
poi FR 22
Schema delle unità classe Chacal
Descrizione generale
Tipocacciatorpediniere
ClasseChacal
Proprietà Marine nationale
Regia Marina
CostruttoriArsenale di Lorient
Impostazione23 dicembre 1922
Varo28 ottobre 1924
Entrata in servizio10 ottobre 1927 (Marine Nationale)
1943 (Regia Marina)
Destino finaleautoaffondato a La Spezia il 9 settembre 1943,
Caratteristiche generali
Dislocamentostandard 2126 t
pieno carico 2700 t
Lunghezza127 m
Larghezza11,4 m
Pescaggio5,3 m
Propulsione5 caldaie, 2 turbine Breguet-Rateau su 2 assi
potenza 55.000 hp
2 eliche
Velocità36,7 nodi (67,97 km/h)
Autonomia2900 mn a 16 nodi
o 330 mn a 35 nodi
Equipaggio204 tra ufficiali, sottufficiali e marinai
Armamento
Armamento
  • 5 pezzi da 130 mm
  • 2 pezzi da 75 mm
  • 8 mitragliere da 13,2 mm
  • 6 tubi lanciasiluri da 550 mm
dati presi principalmente da [1] e [2]
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Storia modifica

Fu completato nel 1927[1][2].

Il 27 novembre 1942, in seguito all'occupazione tedesca dei territori della Francia di Vichy, si autoaffondò a Tolone insieme al resto della flotta francese per evitare la cattura[1][2].

Fu tuttavia giudicato riparabile e fu quindi riportato a galla[1][2]. Trainato in un porto ligure nel marzo 1943, fu sottoposto a lavori di ricostruzione; fu quindi incorporato nella Regia Marina ricevendo il nominativo di FR 22[1][2]. Durante i lavori di ripristino fu incrementato l'armamento antiaereo, con l'imbarco di 2 mitragliere Breda 37/54 da 37 mm e 10 Breda 20/65 Mod. 1935 da 20 mm[3].

Fu uno dei soli quattro cacciatorpediniere ex francesi incorporati nella Regia Marina a tornare effettivamente in servizio, a partire dalla primavera del 1943[4].

Svolse un servizio piuttosto breve, venendo impiegato in missioni di trasporto veloce di truppe.

Nella notte tra il 6 ed 7 agosto 1943 imbarcò Benito Mussolini a Ponza, dov'era stato inizialmente incarcerato dopo la caduta del fascismo, e lo trasportò a La Maddalena, giungendovi, dopo una navigazione tormentata dal mare mosso, alle 14.20 dell'8 agosto[5][6][7][8].

L'armistizio sorprese l’FR 22 di nuovo ai lavori a La Spezia: il 9 settembre 1943, per evitare la cattura da parte dei tedeschi, la nave si autoaffondò nel porto della città[9][2][1].

Note modifica

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