Parchimetro

dispositivo di controllo della sosta veicolare

Il parchimetro,[1][2] indicato anche con il termine recentemente più diffuso di parcometro, è un dispositivo di controllo della sosta veicolare finalizzato all'acquisto e fruizione di un diritto di sosta, tipicamente a tempo. Nella versione a colonna (servente un singolo stallo di sosta) il tempo residuo è indicato direttamente sul dispositivo; mentre la versione più moderna (multi stallo) emette un titolo attestante il diritto alla sosta, indicante la scadenza del tempo acquistato. Il documento stampato (biglietto o ticket) deve essere esposto in maniera visibile sul cruscotto dell'autovettura. Alcune recenti alternative prevedono l'introduzione di un identificativo (targa o posto auto) che rende, di fatto, opzionale la necessità dell'esposizione del biglietto sul veicolo.

Storia modifica

Fu inventato da Carl Magee, un giornalista statunitense, nel 1932. L'idea nacque ricercando un dispositivo che regolasse in maniera automatica la sosta degli autoveicoli nei parcheggi pubblici particolarmente affollati.

In Italia la grande diffusione dei parchimetri si è avuta dalla metà degli anni '70, molto diffuso un apparecchio della Kienzle, gli addetti alla riscossione del denaro dovevano giornalmente svuotare la cassa e ricaricare la molla dell'orologio; dagli anni 2000 è in fase di sviluppo un miglioramento tecnologico del prodotto, con l'affiancamento di altri sistemi di pagamento di tipo elettronico ed informatico.

I parchimetri installati in Italia sono soggetti a omologazione nazionale ai sensi del codice della strada vigente ed in conformità con le normative europee ENI UN ISO 12414 che hanno sostituito la norma CEI114/1 e CEI114/2.

Il ministero dei trasporti richiede vincoli (come il grado di protezione IP) derivanti dalla normativa nazionale.

Il numero del certificato di omologazione deve essere presente sui dispositivi installati su strada.

Caratteristiche modifica

I parchimetri sono normalmente costituiti da una serie di elementi e caratteristiche che li caratterizzano e differenziano, pur partendo da una serie di elementi obbligatori e previsti dalla norma sopra citata.

Tra questi elementi figurano:

  • Carpenterie: differenti per forme, rivestimenti, colorazioni e qualità dei materiali
  • Modalità di pagamento: possono essere modificate e/o aggiornate anche per fasi successive; tra esse figurano: moneta contante, tessere ricaricabili o usa e getta, carte bancarie e banconote. In alcune applicazioni i parchimetri possono accettare anche particolari tipologie di tessera realizzate per creare circuiti di pagamento locali (le cosiddette carte città) o interfunzionali (ovvero tessere integrate).
  • Modalità di alimentazione: i parchimetri sono alimentati normalmente da batterie (alimentazione primaria) ricaricabili. Tra i dispositivi di ricarica sono previsti gli allacciamenti alla rete elettrica, il pannello fotovoltaico o pile di supporto usa e getta. Dagli anni novanta la maggioranza dei parchimetri installati in Italia sono dotati di pannello solare direttamente montato sul cappello del terminale o su un palo esterno alla struttura.
  • Altri elementi: tra gli altri elementi tipici del prodotto sono da segnalare i pannelli di istruzioni, i tasti di differente dimensione e qualità, i display per le informazioni e differenti qualità di contenitori per i corrispettivi in moneta e/o banconote.
  • La Legge di Stabilità 2016 (artt. 901-902) prevede l'obbligo di dotare tutti i parchimetri in Italia i POS perla lettura di carte di credito e debito dal 1° di luglio 2016.

Evoluzioni modifica

Sia in molte città italiane che europee è stata avviata a partire dagli anni duemila un'evoluzione del concetto della sosta a pagamento che ha coinvolto tanto i materiali utilizzati quanto la regolamentazione d'accesso ed uso dei macchinari.

Mentre negli anni ottanta e novanta la sosta a pagamento era vista come un modo di risolvere le esigenze economiche legate alla circolazione e al parcheggio dei veicoli, in questi ultimi anni il problema della sosta si sta inserendo nelle tematiche più strettamente legate all'ingegneria del traffico e ai metodi di gestione e razionalizzazione delle aree urbane.

Questi nuovi concetti spingono le città a dotarsi di sistemi centralizzati ed integrati per il controllo dei parcheggi e il monitoraggio del traffico in grado di reagire alle condizioni ambientali circostanti.

In questa direzione l'evoluzione dei parchimetri va nella direzione dei sistemi centralizzati ed informatizzati previsti anche dal nuovo codice della strada (Art. 36 comma 4).

Alle caratteristiche sopra espresse, si aggiunge - tra i valori di un parchimetro - quello della centralizzazione dei software di centrale, in grado di verificarne il funzionamento e registrare i dati statistici e contabili e le integrazioni attive tra gli stessi software e i sistemi che eseguono il monitoraggio e il controllo degli altri sistemi di regolamentazione del traffico.

In questa prospettiva il parchimetro concorre, unitamente agli altri sistemi centralizzati ed informatizzati, alla creazione di modelli delle città in grado di regolamentare il traffico e prevenire i fenomeni di congestione. Questa evoluzione, contraddistinta anche da fenomeni di contrapposizione, ha tuttavia segnato il passaggio dall'era dei parcometri elettromeccanici a quello dei sistemi di centralizzazione e controllo del traffico.

Al parchimetro tradizionale negli anni novanta si è affiancato il gratta e sosta, un tagliando prepagato e usa e getta, su cui scegliere la tariffa oraria grattandola e da posizionare sul cruscotto durante la sosta per permettere i controlli.

Negli anni duemila ha iniziato lentamente a diffondersi come sperimentazione anche la sua versione digitale migliorata, per ora presente solo in alcune città: un parcometro ricaricabile e portatile. Si tratta di un piccolo dispositivo informatico da tenere in auto, connesso ai sistemi di gestione centrali e contenente una ricarica prepagata (ricaricabile da parte del cliente in alcuni punti convenzionati) che viene esposto sul cruscotto o appeso allo specchietto retrovisore dell'autovettura per permettere di pagare solo i minuti effettivi di sosta; tale apparecchio viene acceso quando si parcheggia e spento quando si ritorna all'auto; il sistema non è diventato capillare sia per la necessità di un piccolo investimento iniziale da parte di ogni cliente per noleggiare il proprio dispositivo, sia perché attualmente legato solo ad accordi tra aziende private e singoli comuni che hanno creato una situazione "a macchia di leopardo", per cui il dispositivo che funziona in una città non necessariamente sarà utilizzabile nelle città vicine, scoraggiando l'investimento iniziale.

Note modifica

  1. ^ Fonte: Vocabolario Treccani, edizione 1989, Volume III M-PD, pag. 690/col. 2 - Consultato il 19 gennaio 2010.
  2. ^ Fonte: Questionari ministeriali per il conseguimento delle patenti di guida cat. A e B, edizione 2004, pag. 41 scheda A, pag. 43 scheda A, - Consultato il 19 gennaio 2010.
  3. ^ Fonte: New York Times.
  4. ^ Fonte: Cityofinglewood.org Archiviato il 20 febbraio 2012 in WebCite. e Pom.com -Park-O-Meter.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

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