Parco nazionale dell'Omo

Il parco nazionale dell'Omo è un parco nazionale situato nel sud-ovest dell'Etiopia, presso il confine con il Sudan del Sud e il Kenya. Istituito nel 1959, è il più antico parco nazionale dell'Etiopia.

Parco Nazionale dell'Omo
Omo National Park
Tipo di areaParco nazionale
Codice WDPA2280
Class. internaz.IUCN Categoria II
StatoBandiera dell'Etiopia Etiopia
RegioniNazioni, Nazionalità e Popoli del Sud
Superficie a terra4068 km²
Provvedimenti istitutivi1959
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Etiopia
Parco Nazionale dell'Omo
Parco Nazionale dell'Omo

Geografia modifica

È situato nella Regione delle Nazioni, Nazionalità e Popoli del Sud a nord del lago Turkana, sulle sponde occidentali dell'Omo, 870 km a sud-ovest di Addis Abeba. Si estende su una superficie di circa 4068 km², ad un'altitudine compresa tra i 500 e i 2000 m sul livello del mare. Ad est confina con la riserva di Tama (1500 km²), attraverso la quale si collega al parco nazionale di Mago. Il parco non è facile da raggiungere, ma recentemente è stata allestita una pista di atterraggio nei pressi del centro operativo, sul fiume Mui.

Flora modifica

La vegetazione è costituita da savana erbosa e cespugliosa, nonché da foresta a galleria.

Fauna modifica

All'interno del parco nazionale dell'Omo vi è la maggiore densità di animali selvatici di tutta l'Etiopia. Tra gli abitanti del parco figurano bufali, eland, giraffe, orici beisa, kudù maggiori e minori, oltre a leoni, leopardi e iene. Il numero di elefanti è sconosciuto. Il parco ospita la maggiore popolazione etiope di eland, la più grande antilope dell'Africa[1].

Minacce modifica

Il governo etiope ha cominciato ad affittare enormi appezzamenti di terra fertile nella regione della bassa valle dell'Omo ad aziende cinesi specializzate nella coltivazione estensiva della canna da zucchero. Per far spazio al grande progetto della piantagione di Omotal (250.000 ettari) verrà sacrificato un terzo del parco, una superficie pari a 1500 km². Se il progetto verrà attuato, la rete di strade e di canali di irrigazione costruiti porranno delle limitazioni agli spostamenti migratori della fauna selvatica[1].

Note modifica

  1. ^ a b deutschlandradiokultur.de, Weltzeit, 28 aprile 2016, Josepha Elmar: Nomaden sollen sesshaft werden (30 aprile 2016).

Bibliografia modifica

  • Wally e Horst Hagen: Die afrikanischen Nationalparks als Lebensräume der Elefanten. In: Vitus B. Dröscher Ed.: Rettet die Elefanten Afrikas. Rasch und Röhring, Hamburg 1990, ISBN 3-89136-291-9, pgg. 223.

Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN315528604 · LCCN (ENsh99014692 · J9U (ENHE987007561481405171
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