Pedro Orrente

pittore spagnolo

Pedro de Orrente (Murcia, 18 aprile 1580Valencia, 19 gennaio 1645) è stato un pittore spagnolo di ambito barocco, attivo a Valencia nella prima metà del XVII secolo.

Pedro Orrente, Sacrificio di Isacco, 1616 ca., Bilbao, Museo de Bellas Artes de Bilbao

Biografia modifica

Secondo la tesi più accreditata, Pedro de Orrente nacque in 1580 a la città di Murcia, nell'omonima regione spagnola situata nell'estremità sud orientale; una seconda ipotesi lo vuole oriundo de Montealegre del Castillo, piccolo villaggio della comunità di Castiglia-La Mancia, nella Spagna centrale della.

Si formò a Toledo, a contatto con le opere che El Greco lasciò nelle chiese e nei palazzi cittadini; qui intrecciò un legame d'amicizia con il pittore Jorge Manuel, figlio dell'artista, che in parte lo influenzò nei soggetti e nella tecnica artistica. Stando alla sua biografia redatta da Antonio Palomino, Pedro Orrente compì un viaggio di formazione a Madrid, in cui lasciò alcune opere non ancora ben identificate dalla critica.

Nonostante la sua vita movimentata, l'artista lasciò un segno indelebile nelle scuole artistiche in cui trovò posto: dapprima in quella toledana, di cui divenne uno dei più grandi esponenti del secolo insieme ai contemporanei Juan Sánchez Cotán e Luis Tristán. Lo stile di Orrente risente quasi del tutto del tenebrismo tipico di Jacopo Bassano, di cui era considerato discepolo: in realtà, il pittore spagnolo non conobbe mai quest'ultimo dal vivo, né mai, pare, intraprese un viaggio in Italia per documentazione; l'unico dato certo è che Orrente si limitò a copiare le opere della scuola dei Bassano che pervenivano in Spagna.

Pedro è documentato in piena attività nelle città di Murcia, Cuenca, Cordova e Siviglia. Il suo più grande operato, tuttavia, lo svolse a Valencia, città che raramente abbandonò perché inesauribile fonte di commissioni e successo. Durante il suo primo soggiorno, intorno al 1616, Orrente realizzò il Martirio di san Sebastiano per una cappella privata della cattedrale, dipinto dai colori scuri tipici dell'operato di Caravaggio a Napoli.

 
Pedro de Orrente, Calvario, 1612 ca., Atlanta, High Museum of Art

Nel medesimo anno, l'artista esegue e firma la tela che è da molti ritenuta il suo capolavoro: il Sacrificio di Isacco, conservato nel Museo de Bellas Artes di Bilbao, è forse l'opera più caravaggesca dell'artista, poiché impregnata dal naturalismo e dal chiaroscuro che perlopiù caratterizzarono lo stile del pittore italiano. Alcuni studiosi hanno avanzato l'ipotesi che Orrente avesse avuto come modello un dipinto di Caravaggio, a noi non pervenuto.

L'anno successivo, il 1617, l'artista era di nuovo a Toledo per completare il Miracolo di santa Leocadia, commissionato per la cattedrale cittadina. Le tappe successive dell'artista non sono chiare: tra il 1617 e il 1626 i suoi spostamenti sono infatti confusi e poco documentati, mentre a partire da quest'ultimo anno è possibile tracciare un percorso preciso della sua attività. Tra il 1626 e il 1631, Orrente è nuovamente a Toledo, nel quale lascia una vasta serie di dipinti a soggetto biblico, ora distribuiti tra Toledo e Madrid, di sapore veneto per colori e soggetto. Il confronto diretto con i pittori Jusepe de Ribera e Francisco Ribalta, che l'artista incontrò personalmente, permisero inoltre di raffinare la sua vena caravaggesca che Orrente stesso diffuse in Spagna.

Il pittore è documentato a Valencia alcuni anni dopo; qui figura a capo di un'importante bottega che annoverava, tra i tanti allievi, i pittori Esteban March e Pablo Pontons. La sua carriera si conclude proprio in questa città, in cui Orrente spirò tra il 1644 e il 1645 (una tesi sostiene questa seconda data e la colloca il 19 gennaio).

Uno dei suoi dipinti, raffigurante il Calvario, fu ritenuto a lungo opera di Annibale Carracci.

Opere modifica

La lista di opere seguente è riportata in ordine cronologico:

  • Moltiplicazione dei pani e dei pesci, 1613 circa, olio su tela, 106 x 136 cm, San Pietroburgo, Ermitage.
  • Martirio di san Sebastiano, 1616 circa, olio su tela, 306 x 219 cm, Valencia, Museo della cattedrale.
  • Sacrificio di Isacco, 1616, olio su tela, 133 x 167 cm, Bilbao, Museo de Bellas Artes.
  • Entrata in Gerusalemme, 1620 circa, olio su tela, 112 x 127 cm, San Pietroburgo, Ermitage.
  • Nozze di Cana, 1620 circa, olio su tela, 104 x 147 cm, Toledo, Chiesa parrocchiale.
  • Cena in Emmaus, 1620 circa, olio su tela, 81 x 101 cm, Budapest, Szépművészeti Múzeum.
  • Martirio di san Giacomo il Minore, 1639 circa, olio su tela, 205 x 159 cm, Valencia, Museo de Bellas Artes.

Bibliografia modifica

  • C. De Castro Sanz. Pedro Orrente
  • D. Angulo Iñiguez, Pintura del siglo XVII, en Ars XV, Madrid 1971, 66-71.
  • C. López Jiménez, Pedro Orrente, «Arte Español» (1962) 58 ss.
  • E. Lafuente Ferrari, Pedro Orrente y el perdido retablo de Villarejo de Salvanés, «Archivo Español de Arte» (1941) 503-516.
  • E. Tormo, Pedro Orrente, pintor murciano, «Polytechnicum» (1917) 112 ss.
  • Anguita Herrador, Rosario. El arte barroco español. Madrid, 2004. ISBN 84-7490-758-6.

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