Philippe Noiret

attore francese

Philippe Noiret (Lilla, 1º ottobre 1930Parigi, 23 novembre 2006) è stato un attore francese. Tra i più grandi attori del cinema francese in campo internazionale, non aveva la rabbia repressa del ribelle Michel Piccoli e neanche il mistico romanticismo di Jean-Louis Trintignant, anche se apparteneva alla stessa generazione.

Philippe Noiret nel 2000.

Biografia modifica

Philippe Noiret nacque a Lilla, nel dipartimento del Nord (nella regione dell'Alta Francia), nel 1930, figlio di Pierre Georges Noiret, un rappresentante commerciale piccardo, impiegato presso l'impresa tessile Établissements Sigrand, e di Lucy Clémence Ghislaine Heirman, una casalinga belga di etnia fiamminga[1]. Esordì sul grande schermo in piccoli ruoli a partire dal 1949, apparendo per la prima volta in una pellicola di Jacqueline Audry, Gigi (1949), anche se nel frattempo continuava a seguire gli studi superiori.

Nel 1950 frequentò i corsi d'arte drammatica tenuti da Roger Blin, attore poco sfruttato dal cinema ma molto apprezzato in teatro. Per circa dieci anni recitò al Théàtre National Populaire di Jean Vilar, dove alla prosa alternò il cabaret (assieme a Jean-Pierre Darras). Anche se posteriore a Gigi, il suo film d'esordio è considerato La pointe courte (1955) di Agnès Varda, dopo il quale Noiret cominciò ad apparire con crescente frequenza sugli schermi del cinema francese (seppure ancora in ruoli secondari), sui set televisivi e sul palcoscenico.

Nel 1960 fu lo zio di Zazie, cabarettista travestito da donna, in Zazie nel metrò di Louis Malle, film culto per i cinefili francesi; l'anno successivo, fu diretto da René Clair in Tutto l'oro del mondo (1961), per poi passare a lavorare con Édouard Molinaro, René Clément, Jean Delannoy e con registi italiani quali Lucio Fulci (Le massaggiatrici, 1962), Luigi Zampa (Frenesia dell'estate, 1963) e Vittorio De Sica (Sette volte donna, 1967). Nel 1966, al termine della rappresentazione di Un drôle de couple, diede l'addio ufficiale al teatro, e allontanandosi temporaneamente dal cinema francese, si permise una parentesi americana nel 1969, lavorando per Alfred Hitchcock in Topaz, accanto a Michel Piccoli, e per George Cukor in Rapporto a quattro.

La vera popolarità arrivò negli anni settanta, quando entrò in contatto con il mondo surreale del regista italiano Marco Ferreri, interpretando uno dei quattro amici che vogliono suicidarsi a furia di cibo e sesso in La grande abbuffata (1973), seguito l'anno dopo da Non toccare la donna bianca (1974). Sostenne con successo anche il ruolo drammatico de L'orologiaio di Saint-Paul (1974), sotto la direzione di Bertrand Tavernier, e riconfermò le sue capacità di finissimo e acuto cesellatore di personaggi profondamente umani in Il giudice e l'assassino (1976) e Che la festa cominci... (1974), sempre di Tavernier.

 
Philippe Noiret nei panni di Giorgio Perozzi, al centro, fra Ugo Tognazzi (nel ruolo di Lello Mascetti) e Duilio Del Prete (nel ruolo di Guido Necchi), in Amici miei (1975) di Mario Monicelli

Sull'onda del successo di pubblico, entrò nel cast dei primi due capitoli della trilogia di Amici miei, Amici miei (1975) e Amici miei - Atto IIº (1982), entrambi diretti da Mario Monicelli, in cui, interpretando il personaggio del giornalista Giorgio Perozzi, dimostrò di possedere notevoli doti comiche, al pari di Ugo Tognazzi (che interpretava invece il personaggio del conte Lello Mascetti). Diviso fra la Penisola e la Francia, in Italia affiancò spesso nomi celebri della comicità nostrana come Alberto Sordi, in Il comune senso del pudore di Sordi (1976) e Il testimone di Jean-Pierre Mocky (1978), ma anche grandi registi come Valerio Zurlini in Il deserto dei Tartari (1976), mentre in patria sembrò insistere nei ruoli negativi come quello del sedicente tutore della legge in Colpo di spugna (1981) di Bertrand Tavernier con Isabelle Huppert.

In Italia diede altre interpretazioni, diretto da Mario Monicelli, Franco Zeffirelli, Francesco Rosi, Sergio Citti ed Ettore Scola, fino ad arrivare al suo personaggio più edificante, l'operatore cinematografico Alfredo in Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore (1988); ispirato alla figura del fotografo e proiezionista Mimmo Pintacuda, amico e mentore professionale di Tornatore nella realtà, Alfredo di fatto rappresenta una figura paterna per un piccolo orfano di guerra, comprendendolo anche nel più sottile dettaglio e lasciandogli in eredità qualcosa che ha del soprannaturale, ovvero la passione oltre ogni limite per il mondo del cinema. Tornatore diresse Noiret anche nell'episodio Il cane blu della quadrilogia La domenica specialmente (1991).

Due i César vinti come miglior attore, uno per Frau Marlene (1975) di Robert Enrico e l'altro per La vita e niente altro (1989), per il quale vinse anche il David di Donatello dopo la candidatura dell'anno precedente per Gli occhiali d'oro. Fu importante nella sua carriera anche la collaborazione con Massimo Troisi nel film Il postino (1994), candidato a 5 premi Oscar, nel quale interpretava la figura del poeta cileno Pablo Neruda.

Nel luglio 2006 gli venne assegnata la Legion d'onore, pochi mesi prima della sua morte, avvenuta a Parigi il 23 novembre dello stesso anno, all'età di 76 anni, per complicazioni del cancro di cui soffriva da tempo. È sepolto a Parigi nel cimitero di Montparnasse.

Vita privata modifica

Fu sposato con l'attrice Monique Chaumette ed ebbe una figlia, Frédérique Noiret (nata il 25 maggio 1960).

Filmografia modifica

 
Philippe Noiret, insieme a Claude Brasseur, mentre presenzia al Festival di Cannes del 1989 in qualità di interprete del personaggio di Alfredo in Nuovo Cinema Paradiso

Riconoscimenti modifica

Doppiatori italiani modifica

Nei film italiani a cui ha preso parte, Philippe Noiret è stato doppiato da:

Da doppiatore è sostituito da:

Note modifica

  1. ^ Dominique Maillet, Philippe Noiret, H. Veyrier, 1989, p. 5.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN49263848 · ISNI (EN0000 0001 2131 9617 · LCCN (ENn78064061 · GND (DE123166853 · BNE (ESXX1119352 (data) · BNF (FRcb12152387v (data) · J9U (ENHE987007342008605171 · WorldCat Identities (ENlccn-n78064061