Pietra runica di Odendisa

La Pietra runica di Odendisa (in svedese "Odendisastenen"), a volte chiamata Pietra runica di Hassmyra, è una pietra runica eretta a Hassmyra, nella Västmanland, in Svezia. La pietra contiene una poesia in versi allitterati ed è una delle poche pietre runiche che ricordano una donna (la sola in tutta la Svezia).[2]

Pietra runica di Odendisa
pietra runica
ID RundataVs 24
PaeseSvezia
RegioneVästmanland
CittàHassmyra
Periodoseconda metà dell'XI secolo
Maestro runicoBalle il Rosso
Testo originale
Norreno: Boandi goðr Holmgautr let ræisa æftiR Oðindisu, kunu sina. KumbR hifrøya til Hasvimyra æigi bætri, þan byi raðr. Rauð-BalliR risti runiR þessaR. SigmundaR vaR Oðindisa systiR goð.[1]
Testo in italiano
Il buon marito Holmgautr ha innalzato la pietra in memoria di Óðindísa, sua moglie. Nessuna massaia migliore verrà a Hassmyra, chi organizzerà la proprietà. Balli il Rosso scolpì queste rune. Óðindísa fu la buona sorella di Sigmundr.[1]
KumbR hifrøya
til Hasvimyra
æigi bætri,
þan byi raðr.
Non verrà
a Hassmyra
una migliore massaia,
che organizzerà la proprietà.

È da notare che lei era "colei che organizzava la proprietà." Questa iscrizione runica si riferisce alla centralità della donna nella società dell'alto medioevo scandinavo ("Epoca vichinga") dove la donna controllava le terre e aveva le chiavi delle costruzioni.[3]

Odendisa (in norreno Óðindísa) significa "dea di Odino", un nome unico e non ritrovato da nessuna altra parte. Anche il nome di suo marito è davvero raro.

Il primo riferimento alla pietra nei tempi moderni è nel XVII secolo. Come dice la tradizione, un contadino scoprì la pietra mentre arava i campi. Pochi anni dopo si spaccò in due parti, ma fu riparata all'inizio del XX secolo e innalzata nuovamente.

Note modifica

  1. ^ a b Project Samnordisk Runtextdatabas Svensk Rundata.
  2. ^ Judith Jesch, Women in the Viking Age, Woodbridge, Boydell Press, 1991, p. 65, ISBN 978-0-85115-360-5. ISBN 978-0-85115-360-5
  3. ^ Anna-Sofie Gräslund, The Position of Iron-Age Scandanavian Women: Evidence from the Graves and Runestones, in Bettina Arnold e Nancy L Wicker (a cura di), Gender and the Archaeology of Death, Cumnor Hill (Oxford), AltaMira Press, 2001, pp. 84-86, ISBN 0-7591-0137-X. ISBN 0-7591-0137-X

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