Pietro Bianchi (aviatore)

militare italiano (1915-1943), MOVM

Pietro Bianchi (Stradella, 15 luglio 1915Capo Pula, 2 agosto 1943) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria durante il corso della seconda guerra mondiale. Insignito anche di due Medaglie d'argento, una di bronzo e due Croci di guerra al valor militare.

Pietro Bianchi
NascitaStradella, 15 luglio 1915
MorteCapo Pula, 2 agosto 1943
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
SpecialitàCaccia
Reparto352ª Squadriglia, 20º Gruppo, del 56º Stormo Caccia Terrestre
Anni di servizio1936-1943
GradoMaresciallo di 3ª classe
GuerreSeconda guerra mondiale
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Battaglia d'Inghilterra
Battaglia di mezzo agosto
Decorazionivedi qui
dati tratti da Medaglie d'Oro al Valor Militare[1]
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Biografia modifica

Nacque a Stradella, provincia di Pavia, il 15 luglio 1915, figlio di Eugenio.[1] Dopo aver conseguito il diploma di ragioniere, nel 1936 si arruolò nella Regia Aeronautica in qualità di allievo sergente pilota.[2] Dapprima effettuò il corso di pilotaggio presso il campo d'aviazione di Taliedo, passando poi alla Scuola centrale di Portorose dove conseguì la promozione a sergente nel giugno 1937. Assegnato in servizio presso la 162ª Squadriglia dell'88º Gruppo Autonomo di base a Vigna di Valle, ricevette un Encomio solenne per un audace tentativo di salvataggio dell'equipaggio di un aereo precipitato nel lago di Bracciano.[2] Divenuto sergente maggiore nel 1938, nel febbraio del 1940 fu trasferito alla 352ª Squadriglia, 20º Gruppo, del 56º Stormo Caccia Terrestre, con la quale, dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno dello stesso anno, quando si trovava all'Aeroporto di Roma-Ciampino sui Fiat G.50, combatté sul fronte occidentale.[2] Successivamente prese parte a numerose azioni sull'isola di Malta, venendo poi assegnato nel mese di settembre in forza al Corpo Aereo Italiano inviato a Maldegem in Belgio per affiancare la Luftwaffe nel corso della battaglia d'Inghilterra.[2] Ritornato in Italia fu trasferito, con la sua squadriglia, in A.S.I., distinguendosi nel corso della operazioni belliche, tanto che fu promosso maresciallo di 3ª classe. Verso la fine del 1941 ritornò in Italia, combattendo ancora sui cieli del Mediterraneo e di Malta.[2]

Perse la vita il 2 agosto 1943 di fronte a Capo Pula, in Sardegna.[1] Il suo Aermacchi C.202 Folgore venne abbattuto dal Lockheed P-38 Lightning del 49th Fighter Squadron ai comandi del Lieutenant Carroll S. Knott, e si inabissò in mare insieme al suo pilota.[3] Per il coraggio dimostrato in combattimento durante la seconda guerra mondiale fu decorato con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria. A quell'epoca risultava un asso dell'aviazione avendo abbattuto cinque aerei nemici singolarmente, e altre cinquantasei collettivamente.[3]

Onorificenze modifica

«Pilota da caccia di eccezionale valore. La sua ala sempre vittoriosa in tutti i cieli di battaglia affermava sempre più la sua abilità,. il coraggio e l’indomabile potenza della sua anima di soldato; in 27 aspri combattimenti quattro volte piegava personalmente il nemico e collaborava all’abbattimento di 56 aerei avversari. Durante l’ultimo ciclo operativo a difesa del suolo Sardo, nella stessa giornata, dopo un aspro combattimento vittorioso, volontario si offriva per incontrare ancora una volta il nemico e, sopraffatto dal numero, cadeva in un alone di gloria imperitura. Il mare accolse la sua spoglia di puro eroe per il quale il combattimento era la vita. — Cielo di Capo Pula (Cagliari), 2 agosto 1943.[4]»
— Regio decreto 2 giugno 1944[5]
«Pilota da caccia in numerose missioni di scorta al bombardamento su munita base nemica contribuiva in maniera notevole a contenere la forte reazione avversaria. In apsri combattimenti sostenuti contribuiva validamente al conseguimento di brillanti vittorie. In ogni circostanza dava prove esemplari di perizia e valore. Cielo di Malta, 1-28 luglio 1942
«Valoroso pilota da caccia già distintosi in precedenti azioni sull'isola di Malta partecipava col proprio reparto a due audaci missioni di guerra contro un convoglio nemico fortemente scortato. In due aspri combattimenti con la caccia avversaria, che tentava di attaccare nostre formazioni di bombardieri, dava ripetute prove di ardimento e sprezzo del pericolo, abbattendo personalmente due aerei nemici e contribuendo all'abbattimento di altri tre, consentendo in tal modo ai bombardieri di portare brillantemente a termine la loro missione. Cielo del Mediterraneo, 12-13-14 agosto 1942
«In numerose missioni di guerra dava costante prova di aggressività, perizia ed ardimento. Cielo dell'Africa Settentrionale Italiana, luglio-dicembre 1941
— Regio Decreto 28 giugno 1943[6]
«Pilota da caccia, gregario coraggioso e sicuro, nel corso di numerose azioni belliche dava prova di dedizione al dovere e di valore combattente. Cielo della Manica e dell'Africa Settentrionale, giugno 1940-giugno 1941
«Sidi el Barrani, settembre 1941»

Note modifica

Annotazioni modifica


Fonti modifica

  1. ^ a b c Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1969, p. 132.
  2. ^ a b c d e Combattenti Liberazione.
  3. ^ a b Mattioli 2016, p. 48.
  4. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  5. ^ Bollettino Ufficiale 1944, supplemento 2, pag.4 e dispensa 19 pag.26, e Bollettino Ufficiale 1959, suppl.7, pag.9.
  6. ^ Bollettino Ufficiale 1943, dispensa 29, pagina 1080, registrato alla Corte dei Conti addì 9 agosto 1943, registro n.2 Aeronautica, foglio n.273.

Bibliografia modifica

  • (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'Oro al Valor Militare, volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 269.
  • I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1977.
  • (EN) Giovanni Massimello e Giorgio Apostolo, Italian Aces of World War 2, Osprey Aircraft of the Aces No 34, Osprey Publishing, 25 novembre 2000, ISBN 1-84176-078-1.
  • Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica, 1969.
  • Mirko Molteni, L'aviazione italiana 1940-1945 – Azioni belliche e scelte operative, Bologna, Odoya, 2012, ISBN 978-88-6288-144-9.
  • Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 88-425-3237-1.
  • Gianni Rocca, I disperati - La tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale, Milano, 1993, ISBN 88-04-44940-3.
Periodici
  • Marco Mattioli, Assi italiani a Capo Pula, in Aerei nella Storia, n. 109, Parma, West-Ward Edizioni, agosto-settembre 2016, pp. 46-50, ISSN 1591-1071 (WC · ACNP).

Collegamenti esterni modifica