Pietro (... – ...; fl. IX-X secolo) è stato uno scrittore italiano. Nato con molta probabilità a Napoli, fu pienamente attivo tra il 930 e il 960. Viene chiamato suddiacono o suddiacono napoletano perché Pietro stesso informa del suo status di suddiacono della Chiesa di Napoli nel poema dedicatorio di Cirico e Giulitta, e nel Prologo del traduttore di Gregorio, dove si definisce Petrus nathinneus (= diacono).

Stile modifica

Pietro è uno dei maggiori esponenti della cosiddetta terza e ultima fase della "scuola agiografica napoletana", che si svolge tra la metà del IX e la metà del X secolo, dove operarono alcuni scrittori come il Prete Orso, il Prete Gregorio, Cicinnione, il vescovo Atanasio, Bonito, nonché i più noti Guarimpoto, Giovanni Diacono, e Paolo Diacono Napoletano. In questa terza fase c'è maggiore libertà di scrittura sul testo agiografico e vengono posti due obiettivi. Il primo è di natura pastorale (rinforzamento dell'elemento storico e dei caratteri di verosimiglianza della narrazione), il secondo di natura linguistica e stilistica (molti testi di Pietro sono prosimetri o Mischprosa). Le fonti principali a cui Pietro attinge sono molto varie. Quelle poetiche sono Virgilio, Paolino di Nola, Prudenzio, Pseudo-Catone, Venanzio Fortunato. Tra le fonti in prosa troviamo: Girolamo (Epistole), Isidoro di Siviglia (Etimologie), Rufino (Chronicon), Liber pontificalis, mitografi, Gregorio Magno (Homiliae XL e Dialogi).

Opere modifica

Nella produzione letteraria di Pietro, pressoché tutta agiografica, è possibile distinguere tra opere certe, in quanto ‘firmate', attribuzioni molto probabili e attribuzione ipotetiche. Sono opere certe: le Passiones di Ciro e Giovanni (BHL 2078), Artema (BHL 717); Canione (BHL 1541d-e); Cirico e Giulitta (BHL 1814b), Giorgio (BHL 3393, 3393b, 3394), Giuliana (BHL 4526); Quattro Coronati (BHL 1838); i Miracula di Agnello (BHL 150); la Vita di Gregorio il Taumaturgo (BHL 3677m, 3678, 3678d). Le opere di attribuzione molto probabile sono le seguenti: Miracula di Agrippino (BHL 177); Passiones di Caterina (BHL 1659, 1660, 1661, 1661b), di Restituta (BHL 7190), di Trifone (BHL 8339). Ipotetica è l'attribuzione delle Passiones di Cristoforo (BHL 1778d), Erasmo (BHL 2585bg), Margarita (BHL 5308), e dei Miracula di san Felice di Nola (BHL 2876b). Si tratta soprattutto di santi antichi (martiri), che solo talvolta hanno legami diretti con i territori del Ducato napoletano (Artema: Pozzuoli, Canione: Orta di Atella, Erasmo: Formia, Restituta: Napoli), e solo in tre casi di santi moderni (e tutti e tre, questi, sono strettamente legati al territorio): Agnello, Agrippino e Felice di Nola. A lui va inoltre attribuito il frammento superstite della «Pars Tertia» dei Gesta episcoporum Neapolitanorum, la biografia del vescovo Atanasio II.

Eredità modifica

Le opere di Pietro hanno goduto, nel corso del Medioevo, di discreta fortuna, testimoniata dal numero assai ampio di manoscritti che le contengono, e inoltre da una serie di testi, sparsi nel tempo e nello spazio, che utilizzano la sua scrittura per parlare di altri santi (riprese, soprattutto, le parti versificate).

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