Pino d'Asti

comune italiano

Pino d'Asti (Ël Pin d'Ast in piemontese) è un comune italiano di 219 abitanti della provincia di Asti in Piemonte.

Pino d'Asti
comune
Pino d'Asti – Stemma
Pino d'Asti – Bandiera
Pino d'Asti – Veduta
Pino d'Asti – Veduta
Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Asti
Amministrazione
SindacoAldo Maria Marchisio (lista civica) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate45°03′30″N 7°59′14″E / 45.058333°N 7.987222°E45.058333; 7.987222 (Pino d'Asti)
Altitudine412 m s.l.m.
Superficie4,08 km²
Abitanti219[1] (31-8-2023)
Densità53,68 ab./km²
Comuni confinantiAlbugnano, Castelnuovo Don Bosco, Passerano Marmorito
Altre informazioni
Cod. postale14020
Prefisso011
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT005085
Cod. catastaleG676
TargaAT
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 828 GG[3]
Nome abitantipinesi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pino d'Asti
Pino d'Asti
Pino d'Asti – Mappa
Pino d'Asti – Mappa
Mappa di localizzazione del comune di Pino d'Asti nella provincia di Asti
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Quasi al confine con la provincia di Torino, all'estremo nord-ovest dell'Astigiano su una dorsale posta tra due piccole valli si adagia su una dolce collinetta il paese di Pino d'Asti.

Per giungere fino al comune è necessario prendere la provinciale per Castelnuovo Don Bosco - Gallareto che si innesta sulla statale 258 Asti-Chivasso; le stazioni ferroviarie più vicine sono Montechiaro d'Asti, sulla Asti-Chivasso e Chieri, dove si diparte una linea per Torino.

Origini del nome modifica

L'origine del nome dell'abitato è certa: deriva infatti dalla presenza di pini nel territorio. Da fonti antiche è citato come Pinetum.

Storia modifica

Pino d'Asti, nei secoli passati era chiamato Pino di Castelnuovo per la vicinanza a quest'ultimo, fin dall'Alto Medioevo, risulta compreso nel comitato del Monferrato: il feudo è attribuito prima ad una famiglia che prende il nome dalla località, poi ai signori di Cocconato che lo tengono per più di tre secoli, esattamente tra la prima metà del Quattrocento e il 1770. Da allora in poi, tuttavia parteciperanno al dominio dei Cocconato altre famiglie, fra cui gli Avogadro, e gli Appiani; nel Settecento, con i conti di Cocconato fuori gioco, intervengono altre casate: i Freylino (o Freylin), conti di Pino e di Buttigliera, signori di Aramengo e gli Scozia, che si divino in parti uguali i diritti feudali, lasciando solo alcune parti minori ad altri titolari. Dagli Scozia il castello passa per eredità ai Viani d'Ovrano e quindi ai de Rege di Donato.

Simboli modifica

Lo stemma e il gonfalone del comune di Pino d'Asti sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 30 ottobre 2008.[4]

«Stemma d'argento, al pino silvestre, di verde, fustato al naturale, nodrito nel colle centrale del monte all'italiana di tre colli, di verde, fondato in punta, il pino accollato dalla pianta di vite, fustata al naturale, nodrita a destra nel colle centrale, pampinosa di tre di verde e fruttata di tre di porpora, un pampino e due grappoli a destra, due pampini e un grappolo a sinistra. Sotto lo scudo su lista bifida e svolazzante di porpora, il motto, in lettere maiuscole di argento, Fructus fert vitis implicata pino. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di bianco con la bordatura di verde.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Testimone del passato spicca oggi il Castello. Posto sulla sommità del colle, attorno a cui si aggrappano le case del paese. Anche se risale all'epoca medioevale, forse al XIII secolo, è stato quasi completamente restaurato nel Seicento e nel Settecento. Ancora nel Novecento ha subito profonde modifiche prima di essere posto a vincolo dalla Belle Arti nel 1944, e ha visto il crollo della torre grande circolare che lo caratterizzava: oggi si presenta in parte intonacato di recente, quindi il suo aspetto complessivo ricorda poco il tipo dei castelli medioevale, almeno per quanto riguarda la facciata verso sud.

La Parrocchiale della Madonna del Carmine è attualmente un edificio in stile neogotico eretto nel 1899 da Giuseppe Gallo sul luogo dove sorgeva l'antica chiesa, restaurata fra il XVIII ed il XIX secolo. Vicino ad essa si innalza l'elegante campanile barocco di impronta vittoniana, in cotto nella parte superiore su di un basamento per lo più costituito da materiale lapideo.

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

Abitanti censiti[5]

Economia modifica

Il terreno, ricco di fossili era in passato adatto all'estrazione della calce, ma oggi tale attività è scomparsa. Invece l'agricoltura è ancora praticata e fornisce in particolare ottimi vini (fra cui Freisa e Malvasia) ma anche ciliegie ben note nella provincia.

Una volta era praticata la coltura dell'olivo; oggi rimangono solo alcuni bellissimi e rigogliosi esemplari situati in punti ben riparati. Secondo la testimonianza del De Canis, nell'opera Coreografia Astigiana, la coltura dell'olivo era alquanto diffusa fin dagli inizi del XVIII secolo; a conferma la presenza di un antico frantoio nel recinto del castello.

Cultura modifica

Festa patronale modifica

La festa patronale della Madonna del Carmine, ricorrente il 16 luglio, viene celebrata la domenica precedente o la domenica successiva.

Amministrazione modifica

 
Il municipio

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
4 giugno 1985 20 maggio 1990 Emilio Berra Democrazia Cristiana Sindaco [6]
20 maggio 1990 24 aprile 1995 Emilio Berra Democrazia Cristiana Sindaco [6]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Giorgio Ferrero centro Sindaco [6]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Romano Delmastro lista civica Sindaco [6]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Giuseppe Cirio lista civica Insieme per cambiare Sindaco [6]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Giuseppe Cirio lista civica Insieme per cambiare Sindaco [6]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Aldo Maria Marchisio lista civica Tradizione e progresso Sindaco [6]
27 maggio 2019 in carica Aldo Maria Marchisio lista civica Uniti per Pino d'Asti Sindaco [6]

Note modifica

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2023.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Pino d’Asti (Asti) D.P.R. 30.10.2008 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 15 novembre 2021.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/

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Collegamenti esterni modifica

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