Il Piper PA-23, chiamato Apache e più tardi Aztec, è un aereo leggero bimotore a quattro/sei posti destinato al mercato dell'aviazione generale. Anche la marina militare degli Stati Uniti d'America e le forze militari di altri paesi lo hanno utilizzato in piccoli numeri. L'aereo era stato originariamente progettato nel 1950 dalla Stinson Aircraft Company, successivamente acquisita dalla Piper Aircraft che ha prodotto l'Apache e una versione più potente, l'Aztec, negli Stati Uniti dal 1950 al 1980.

Piper PA-23
Un PA-23 Aztec a Toronto, nell'Ontario
Descrizione
Tipoaereo da trasporto passeggeri leggero
Equipaggio1
CostruttoreBandiera degli Stati Uniti Piper Aircraft
Data primo volo2 marzo 1952
Esemplari6 976
Dimensioni e pesi
Tavole prospettiche
Lunghezza9,52 m (31 ft 2,75 in)
Apertura alare10,73 m (35 ft 2,50 in)
Altezza3,15 m (10 ft 4 in)
Superficie alare19,28  (207,56 ft²)
Peso a vuoto1 442 kg (3 180 lb)
Peso max al decollo2 359 kg (5 200 lb)
Passeggeri5
Propulsione
Motore2 Lycoming IO-540-C4B5
a 6 cilindri contrapposti raffreddati ad aria
Potenza250 hp (186 kW) ciascuno
Prestazioni
Velocità max346 km/h; 187 kn (215 mph)
Velocità di stallo109 km/h; 59 kn (68 mph)
Velocità di crociera277 km/h; 149 kn (172 mph)
Velocità di salita427 m/min (1 400 ft/min)
Autonomia2 440 km; 1 320 nmi (1 519 mi)
Tangenza5 780 m (18 950 ft)
Notedati relativi alla versione PA-23-250F a motore aspirato

dati estratti da Jane's All The World's Aircraft 1976-77[1]

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Storia del progetto modifica

Il PA-23 è stato il primo aereo bimotore realizzato dalla Piper, sviluppato da un progetto indicato come "Twin Stinson", solo proposto, ereditato quando l'azienda ha acquistato la divisione Stinson della Consolidated Vultee Aircraft Corporation (Convair).[2] Il velivolo era un quadriposto monoplano ad ala bassa, realizzato interamente in metallo, con un'impennaggio bideriva, spinto da una coppia di motori Lycoming O-290-D, dei 4 cilindri contrapposti raffreddati ad aria, da 125 hp (93 kW) ciascuno.[2] In questa configurazione, il prototipo volò per la prima volta il 2 marzo 1952.[3] Le successive prove di volo rivelarono che il PA-23 era affetto da problemi di controllo del volo, ai quali si ovviò riprogettando l'impennaggio, adottandone uno monoderiva, costruendo la parte posteriore della fusoliera interamente in metallo e ricorrendo a propulsori dalla stessa architettura ma dalla maggiore potenza, dei Lycoming O-320-A da 150 hp (112 kW).[2]

Apache modifica

(Codice ICAO: PA23)

Due nuovi prototipi del velivolo riprogettato, ora chiamato Apache, furono costruiti nel 1953[2] entrando in produzione nel 1954, realizzati in questa configurazione in 1 231 esemplari. Nel 1958 fu introdotto l'Apache 160, spinto da una coppia di motori aggiornati da 160 hp (119 kW), in questa nuova configurazione realizzato in 816 esemplari[senza fonte]. Questa versione fu sostituita nel 1962 dall'Apache 235, che introduceva elementi già utilizzati dalla variante Aztec[senza fonte]. Venduto a un prezzo di listino, nel 1962, pari a $ 45 000, l'Apache 235 era spinto dai motori da 235 hp (175 kW) che equipaggiavano l'Aztec e superfici dell'impennaggio a freccia (realizzato in 119 esemplari).[4]

Aztec modifica

(Codice ICAO: PA27)

 
Un U-11A ex-United States Navy in esposizione al Pima Air & Space Museum.

Lo stesso anno, la Piper introdusse un modello aggiornato, motorizzato con una coppia di Lycoming O-540 a 6 cilindri da 250 hp (186 kW) e dotato dell'elemento verticale dell'impennaggio del PA-23-250, indicato come Aztec.[2] I primi modelli furono realizzati in una configurazione a cinque posti nel 1959. Nel 1961 entrò in produzione una variante dal naso più lungo, la Aztec B.[2] In seguito il modello fu equipaggiato con motori IO-540 dotati di impianto di iniezione diretta e compartimento passeggeri con capacità aumentata a sei posti, in questa configurazione rimasto in produzione fino al 1982. A questa si affiancarono versioni con motori sovralimentati con turbocompressore, che potevano volare a quote più elevate.

La United States Navy, la marina militare statunitense, acquistò 20 Aztec per equipaggiare i suoi reparti di volo, che in base alle convezioni di denominazione allora in vigore adottarono la designazione UO-1, poi cambiata in U-11A quando le designazioni unificate furono adottate nel 1962.

Nel 1974 la Piper realizzò una variante sperimentale, indicata come PA-41P Pressurized Aztec. Questa ebbe, tuttavia, vita breve, poiché le caratteristiche che avevano reso l'Aztec un prodotto particolarmente gradito alla clientela, come i suoi interni spaziosi e la capacità di trasportare grandi carichi, non si prestavano bene a integrare la tecnologia richiesta, quindi parte dello spazio interno riservato all'impianto di compressione e gestione della pressione interna, per un aereo a cabina pressurizzata. Il progetto venne così annullato, e l'unico esemplare realizzato, marche N9941P, venne donato alla Mississippi State University e qui utilizzato in test di volo a scopi didattici. Nel 2000 l'N9941P fu donato al Piper Aviation Museum di Lock Haven, in Pennsylvania, a condizione che non volasse più, ed è da allora tra i velivoli in esposizione ai visitatori del museo.

Varianti modifica

Apache modifica

 
PA-23 Apache esposto al National Air and Space Museum.
 
Apache in configurazione anfibia equipaggiato con galleggianti.
 
PA-23 Apache 235 con timone e deriva in stile Aztec.
 
Un Apache in variante Geronimo dotato di impennaggio modificato.
PA-23 Twin-Stinson
designazione originale del Piper PA-23 Apache.
PA-23 Apache
prima versione di produzione in serie, realizzata in 2 047 esemplari (incluse le varianti Apache E, G e H).
PA-23-150 Apache B
variante del 1955 dotata di modifiche minori.[2]
PA-23-150 Apache C
variante del 1956 dotata di modifiche minori.[2]
PA-23-150 Apache D
variante del 1957 dotata di modifiche minori.[2]
PA-23-160 Apache E
PA-23 motorizzato con una coppia di motori Lycoming O-320-B da 160 hp (119 kW).
PA-23-160 Apache G
PA-23 con cabina interna più lunga e finestrino aggiuntivo.
PA-23-160 Apache H
Apache G motorizzato O-320-B2B e con modifiche minori.
PA-23-235 Apache 235
Apache con scompartimento passeggeri a 5 posti e motori O-540 da 235 hp (175 kW), realizzata in 118 esemplari.
PA-23-250 Aztec
Apache G con modifiche alla parte posteriore della fusoliera, impennaggio modificato con nuovo elemento verticale, sia deriva che timone, e motori Lycoming O-540-A1D da 250 hp (186 kW), realizzata in 4 811 esemplari (incluse le sottovarianti)
Seguin Geronimo
Apache con una serie di modifiche ai motori, al naso e alla coda.[5]

Aztec modifica

 
PA-23-250 del 1960
PA-23-250 Aztec B
1962-1964. Aztec con naso più lungo per un vano bagagli; sei posti, nuovo quadro strumenti e modifiche ai sistemi.
PA-23-250 Aztec C and Aztec C Turbo
1964-1968. Aztec B con motori IO-540-C4B5 o, in opzione, TIO-540-C1A sovralimentati con turbocompressore, modifiche anche alle gondole motore e al carrello d'atterraggio.
PA-23-250 Aztec D e Aztec D Turbo
1969-1970. Aztec C con quadro strumenti e comandi revisionati.
PA-23-250 Aztec E e Aztec E Turbo
1971-1975. Aztec D con naso più appuntito e parabrezza monopezzo.
PA-23-250 Aztec F e Aztec F Turbo
1976-1981. Aztec E con sistemi migliorati, estremità alari arrotondate ed estensioni della punta del piano di coda.
U-11A
designazione United States Navy, in precedenza indicata come UO-1.
UO-1
designazione United States Navy per il PA-23-250 Aztec con equipaggiamento addizionale; 20 esemplari consegnati, successivamente ridesignati U-11A.
PA-41P Pressurized Aztec
prototipo, variante con cabina pressurizzata, realizzato in un esemplare.

Utilizzatori modifica

Civili modifica

  Italia
2 PA-23-250T consegnati.[6]

Militari modifica

  Argentina
  Bolivia
  Brasile
  Camerun
  Colombia
  Costa Rica
  El Salvador
  Honduras
  Madagascar
1 PA-23-250 consegnato.[7]
  Messico
  Nicaragua
  Paraguay
  Papua Nuova Guinea
dismesso.
  Spagna
  Stati Uniti
  Uganda
  Venezuela
  Uruguay

Note modifica

  1. ^ Taylor 1976, pp. 348-349.
  2. ^ a b c d e f g h i Peperell e Smith 1987, pp. 91-104.
  3. ^ Bridgman 1952, p. 238.
  4. ^ (EN) Piper Apache 235 (advertisement), in Flying, vol. 71, n. 5, novembre 1962, pp. 10-11.
  5. ^ (EN) Bill Cox, Geronimo! For many light-twin owners, Piper’s Apache is about as good as it gets, su Plane & Pilot, Madavor Media, 1• dicembre 2004. URL consultato il 13 gennaio 2017.
  6. ^ "LA NOSTRA FLOTTA", su aviomarscuoladivolo.com, URL consultato il 11 luglio 2023.
  7. ^ "Le forze aeree del mondo. Madagascar" - "Aeronautica & Difesa" N. 438 - 4/2023 pag. 70

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

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