Con il termine plastoglobuli si identificano delle strutture formate da lipidi e proteine presenti nei cloroplasti delle alghe verdi e delle piante terrestri.

Sezione al SEM di un cloroplasto di lattuga. Le inclusioni rotonde (in viola) associate ai tilacoidi sono plastoglobuli. scala = 200 nm

Sono formati da un monostrato di fosfolipidi di membrana, costellata di oltre 30 diverse proteine, che circonda un nucleo di lipidi neutri[1].

I plastoglobuli sono stati scoperti negli anni 60 del 1900 al microscopio elettronico per le loro proprietà altamente osmiofile dovute alla presenza di lipidi insaturi[2].

I plastoglobuli si formano dalla membrana dei tilacoidi e di solito una volta formati rimangono connessi alla membrana tilacoidale. Una delle loro funzioni infatti è di mantenere la corretta conformazione dei tilacoidi.

Non sono solo implicati solo nell'immagazzinamento di molecole lipidiche neutre, ma contribuiscono attivamente alla loro sintesi.

Fungono da sito di accumulo dei tocoferoli[3].

Intervengono inoltre in vie biosintetiche correlate alla risposta agli stress[4]. Servono a fornire e mantenere i lipidi neutri necessari per il rimodellamento in risposta a cambiamenti ambientali o di sviluppo della pianta.

Si pensa che essi siano frutto di processi degenerativi dato che il loro numero aumenta con l'invecchiamento cellulare. [senza fonte]

Sono importanti nei processi di differenziamento dei plastidi e di trasformazione da ezioplasto a cloroplasto e da cloroplasto a cromoplasto.

Nei cloroplasti così come nei cromoplasti, il plastoglobulo partecipa al metabolismo dei carotenoidi.

Durante la conversione da cloroplasto a cromoplasto in peperone rosso, i tilacoidi e la clorofilla scompaiono mentre il plastoglobulo si ingrandisce fortemente. Nei cromoplasti, il plastoglobulo può trasformarsi in strutture globulari o fibrillari riempite di carotenoidi.[5]

Bibliografia modifica

  1. ^ (EN) M. Tevini e D. Steinm�ller, Composition and function of plastoglobuli: II. Lipid composition of leaves and plastoglobuli during beech leaf senescence, in Planta, vol. 163, n. 1, 1985-01, pp. 91–96, DOI:10.1007/BF00395902. URL consultato il 22 ottobre 2020.
  2. ^ (EN) A.D. Greenwood, Rachel M. Leech e J.P. Williams, The osmiophilic globules of chloroplasts, in Biochimica et Biophysica Acta, vol. 78, n. 1, 1963-10, pp. 148–162, DOI:10.1016/0006-3002(63)91620-2. URL consultato il 22 ottobre 2020.
  3. ^ Pierre-Alexandre Vidi, Marion Kanwischer e Sacha Baginsky, Tocopherol cyclase (VTE1) localization and vitamin E accumulation in chloroplast plastoglobule lipoprotein particles, in The Journal of Biological Chemistry, vol. 281, n. 16, 21 aprile 2006, pp. 11225–11234, DOI:10.1074/jbc.M511939200. URL consultato il 22 ottobre 2020.
  4. ^ (EN) Claire Bréhélin e Felix Kessler, The Plastoglobule: A Bag Full of Lipid Biochemistry Tricks †, in Photochemistry and Photobiology, vol. 84, n. 6, 2008-11, pp. 1388–1394, DOI:10.1111/j.1751-1097.2008.00459.x. URL consultato il 22 ottobre 2020.
  5. ^ (EN) A. Jimmy Ytterberg, Jean-Benoit Peltier e Klaas J. van Wijk, Protein Profiling of Plastoglobules in Chloroplasts and Chromoplasts. A Surprising Site for Differential Accumulation of Metabolic Enzymes, in Plant Physiology, vol. 140, n. 3, 2006-03, pp. 984–997, DOI:10.1104/pp.105.076083. URL consultato il 22 ottobre 2020.
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