Il polittòto o poliptòto (dal greco πολύπτωτον, polýptōton, «con molti casi») è una figura sintattica in cui una parola ripetuta a breve distanza all'interno di un enunciato, pur essendo la stessa, assume una funzione sintattica diversa. Per esempio lo stesso verbo coniugato in tempi, modi, persone, diatesi diverse o un medesimo sostantivo in casi diversi.

Il polittoto può occupare qualsiasi posizione all'interno della frase, ed è frequente nelle situazioni comunicative che presentano le figure della ripetizione.

Esempi modifica

(LA)

«Soles occidere et redire possunt:
nobis cum semel occidit brevis lux
nox est perpetua una dormienda.»

(IT)

«I soli possono tramontare e risorgere;
a noi, quando la breve luce tramonta per sempre,
tocca dormire un'unica notte eterna.»

(LA)

«Staphyla: Nam cur me miseram verberas?
Euclio: Ut misera sis,
atque ut te dignam mala malam aetatem exigas.»

(IT)

«Stafila: Perché mi batti, me misera?
Euclione: Perché tu sia misera
e spenda, come meriti, trista una trista vita.»

«Cred'io ch'ei credette ch'io credesse...»

«di me medesmo meco mi vergogno...»

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