Polly Bergen

attrice statunitense

Polly Bergen, pseudonimo di Nellie Paulina Burgin (Knoxville, 14 luglio 1930Southbury, 20 settembre 2014[1]), è stata un'attrice e cantante statunitense.

Polly Bergen

Biografia modifica

Carriera modifica

 
Polly Bergen (a sinistra) con Angela Lansbury alla cerimonia di consegna dei Premi Emmy 1989

Figlia dell'ingegnere edile William Hugh Burgin e di Lucy Lawhorn, nacque nel Tennessee e iniziò la carriera artistica come cantante, facendo in tale veste il suo esordio cinematografico alla fine degli anni quaranta. La sua voce può essere ascoltata da una radio e da un jukebox nel dramma pugilistico Il grande campione (1949), mentre le prime apparizioni furono quelle di cantante di saloon nel western Across the Rio Grande (1949) di Oliver Drake e di cantante di nightclub nel dramma Il mio corpo ti appartiene (1950) di Fred Zinnemann, film d'esordio di Marlon Brando. Apparve successivamente in ruoli di supporto nelle commedie Il sergente di legno (1950) e Quel fenomeno di mio figlio (1951), entrambi di Hal Walker, e Il cantante matto (1952) di Norman Taurog, in cui recitò accanto a Dean Martin e Jerry Lewis, nei western Sentiero di guerra (1951) di Byron Haskin e L'assedio delle sette frecce (1954) di John Sturges, e nel dramma poliziesco L'urlo dell'inseguito (1953) di Joseph H. Lewis, interpretato da Vittorio Gassman durante la sua breve esperienza cinematografica hollywoodiana.

Dal 1954 la Bergen passò al piccolo schermo, dove lavorò per il resto degli anni cinquanta, conquistando un premio Emmy nel 1957 grazie al ruolo della cantante Helen Morgan in un episodio della serie antologica Playhouse 90, intitolato appunto The Helen Morgan Story. Nella stagione 1957-1958 fu protagonista di uno show personale in diciotto puntate per la NBC, lo spettacolo The Polly Bergen Show, in alcuni episodi del quale cantò insieme al padre Bill. Firmò un contratto con la Columbia Records e nel 1957 incise due album, Bergen Sings Morgan e The Party's Over, e un singolo nel 1958, Come Prima. Ancora per la televisione apparve inoltre nelle serie Alfred Hitchcock presenta (1961), Carovane verso il West (1962) e Il dottor Kildare (1963).

Tornata sul grande schermo, interpretò quello che rimane uno dei migliori film della sua carriera, il thriller Il promontorio della paura (1962) di J. Lee Thompson, in cui interpretò il ruolo di Peggy Bowden, moglie di un avvocato della Georgia (Gregory Peck), la cui esistenza viene sconvolta da un criminale psicopatico (Robert Mitchum). L'anno successivo recitò nella commedia Fammi posto tesoro (1963) di Michael Gordon, remake del film Le mie due mogli (1940) di Garson Kanin. La pellicola, originariamente intitolata Something's Got to Give, doveva essere interpretata da Marilyn Monroe e Dean Martin[2]. Dopo la morte della Monroe, il soggetto venne ripreso e i ruoli principali furono affidati a Doris Day nel ruolo inizialmente destinato alla Monroe, a James Garner in luogo di Martin, e a Polly Bergen nella parte di Bianca Steele, che era stata prevista in origine per Cyd Charisse[2].

Sempre nel 1963, l'attrice tornò al genere drammatico nel film Donne inquiete di Hall Bartlett, in cui interpretò Lorna Melford, una donna affetta da disturbi nervosi che viene ricoverata in una clinica psichiatrica dove viene tiranneggiata da una oppressiva e crudele capo-infermiera (Joan Crawford) e assistita da un medico favorevole a terapie innovative (Robert Stack)[3]. L'anno successivo interpretò Leslie Harrison McCloud, primo personaggio di donna presidente degli Stati Uniti ad apparire sul grande schermo, nella commedia Ho sposato 40 milioni di donne (1964) di Curtis Bernhardt, accanto a Fred MacMurray. All'apice della carriera, intraprese anche l'attività di imprenditrice, fondando la Polly Bergen Company, una linea di cosmetici, scrivendo tre libri di consigli di bellezza, e creando un marchio di calzature e una linea di gioielli.

Lontana per alcuni anni dal piccolo schermo, ritornò a recitare dalla metà degli anni settanta in alcune serie televisive come Ellery Queen (1975), Love Boat (1977-1982) e Fantasilandia (1984). Nel 1983 interpretò il ruolo di Rhoda Henry, moglie del capitano Victor “Pug” Henry (Robert Mitchum, già suo partner ne Il promontorio della paura), nello sceneggiato Venti di guerra (1983), riprendendo successivamente lo stesso ruolo nel seguito della serie, Ricordi di guerra, girato tra il 1988 e il 1989, che le valse un'altra candidatura al premio Emmy.

Attiva anche durante gli anni novanta, fece un'apparizione di rilievo nel film Cry Baby (1990) di John Waters, nel ruolo di Mrs. Vernon-Williams, mentre nel 2001 fu protagonista a Broadway dello spettacolo Follies di Stephen Sondheim, messo in scena al Belasco Theater, che le fece ottenere una candidatura al Tony Award quale miglior attrice di musical. In seguito partecipò a due serie americane di largo seguito anche all'estero, I Soprano, nel ruolo di Fran Felstein nell'episodio In Camelot (2004), e Desperate Housewives, in cui dal 2007 al 2009 ricoprì il ruolo di Stella Wingfield, madre di Lynette Scavo (Felicity Huffman), personaggio che le valse un'altra candidatura al Premio Emmy.

Vita privata modifica

Dopo un primo breve matrimonio (1954-1955) con Jerome Courtland, Polly Bergen sposò nel 1956 l'agente cinematografico Freddie Fields, da cui ebbe un figlio e con cui ne adottò altri due. Dopo il divorzio nel 1975 da Fields, nel 1982 sposò Jeffrey Endervelt, da cui divorziò nel 1990.

Morì per cause naturali il 20 settembre 2014, all'età di 84 anni.

Filmografia modifica

Cinema modifica

Televisione modifica

Doppiatrici italiane modifica

Note modifica

  1. ^ Polly Bergen dies at 84; Emmy-winning actress, nightclub singer - LA Times
  2. ^ a b George Morris, Doris Day, Milano Libri Edizioni, 1983, pag. 117
  3. ^ Stephen Harvey, Joan Crawford, Milano Libri Edizioni, 1984, pag. 132

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN55819628 · ISNI (EN0000 0001 1472 9503 · Europeana agent/base/148108 · LCCN (ENn93013302 · GND (DE143461370 · BNE (ESXX1712999 (data) · BNF (FRcb14008646m (data) · CONOR.SI (SL161473123 · WorldCat Identities (ENlccn-n93013302