La poltrona Proust[1][2] è una poltrona di design postmoderno disegnata e progettata da Alessandro Mendini e realizzata in collaborazione con l'artista Franco Migliaccio nel 1978, tra le più note al mondo.[3][4]

Poltrona di Proust
prodotto di disegno industriale
Dati generali
Anno di progettazione1978
ProgettistaAlessandro Mendini
Profilo prodotto
Tipo di oggettopoltrona
Ideacreare un arredo partendo da sensazioni letterarie
Movimento artisticopostmoderno
ProduttoreStudio Alchimia
Prodotto dal1978
Materialilegno (struttura), tessuto (rivestimento)

Storia modifica

Già nel 1976 Mendini aveva iniziato a pensare alla realizzazione di un "tessuto Proust", un tessuto cioè che nascesse dalle sollecitazioni letterarie e pittoriche (impressionismo, divisionismo e puntinismo) legate allo scrittore francese. L'idea non ebbe seguito, ma si sviluppò due anni dopo nell'idea della "poltrona di Proust".

In un viaggio in Veneto viene trovata una poltrona in stile settecentesco: un falso in stile, la cui struttura è decorata a mano a pennello in colori acrilici, assieme al tessuto, con una texture ripresa da alcuni particolari dei quadri di Paul Signac.[5]

La prima Poltrona Proust venne presentata nel 1978 a palazzo dei Diamanti a Ferrara per la mostra Incontri ravvicinati di architettura a cura di Andrea Branzi ed Ettore Sottsass: era uno dei vari elementi di arredo e design presenti nella "Sala del Secolo", poi traslata alla Biennale di Venezia organizzata da Paolo Portoghesi. Questo primo esemplare fa parte oggi della collezione di Guido Antonello a Milano.

Nei seguenti dieci anni ne furono realizzate una quindicina, tutte a mano e personalmente controllate da Mendini, che ne ha anche firmate alcune. Alcune di queste sono in collezioni private o gallerie d'arte, altre sono esposte in musei: una è al Museo d'Arti Applicate di Gand in Belgio, una è al Museo dei mobili e delle sculture lignee del Castello Sforzesco a Milano, una al Triennale Design Museum, due sono al Groninger Museum in Olanda, una è al Museum Kunstpalast di Düsseldorf, una al Museum für angewandte Kunst di Vienna, una al Vitra Design Museum di Weil-am-Rhein, una al Die Neue Sammlung di Norimberga, una al Musée des Arts Décoratifs di Parigi, una all'Indianapolis Museum of Art.

Dopo una breve interruzione, dovuta all'impossibilità di Mendini di sovrintendere ad ogni pezzo, nel 1989 riprese la produzione. Da allora la produzione è continuata, anche con singole poltrone realizzate in materiali diversi come bronzo e ceramica. Da alcuni anni è Claudia Mendini, nipote di Alessandro, a dipingere le singole poltrone, sempre in collaborazione e con la supervisione dell'autore.[6]

Varianti modifica

Ne esistono alcune varianti, approntate da aziende di design.

Cappellini nel 1993 commercializza la Proust Geometrica: sono mantenute le forme originali e la lavorazione a mano, ma il tessuto è rinnovato nella decorazione e nei colori, ottenendo due versioni cromatiche (multicolor azzurro/grigio/giallo e multicolor nero/verde/rosso).[7]

Per il marchio Magis Mendini ne ha progettata una interamente realizzata in polietilene, a tinta unita e disponibile in sei colore base, adatta anche agli ambienti esterni. Proprio per questo è stata prevista tra la seduta e lo schienale una piccola fessura in modo che l'acqua piovana possa scolare.[8]

Nel 2005, in occasione della mostra Art of Italian Design ad Atene, Mendini disegna su suggerimento di Piero Bisazza una versione scultorea della sua celebre poltrona ma rivestita in tessere di mosaico di vetro. La Poltrona Monumentale di Proust fa ora parte della collezione permanente della Fondazione Bisazza a Montecchio Maggiore in provincia di Vicenza.[9]

Per Superego nel 2009 Mendini approva una serie in tiratura limitata di poltrone Proust in ceramica e in miniatura (circa 40 centimetri d'altezza).[10]

Per Robot City nel 2014 Mendini realizza una versione in marmo di Carrara in tiratura limitata.[11]

Note modifica

  1. ^ Tre momenti di fantasia | Alessandro Guerriero, su alessandroguerriero.net. URL consultato il 5 giugno 2023.
  2. ^ Guia Sambonet: Alchimia 1977 ~ 1987. Editore: Allemandi (31 dicembre 1987). ISBN 88-422-0075-1
  3. ^ Arte - Tematiche, su Rai Cultura. URL consultato il 5 giugno 2023.
  4. ^ Condé Nast, Poltrona Proust di Mendini: tutto quello che c’è da sapere su un’icona del design, su Architectural Digest Italia, 15 novembre 2022. URL consultato il 5 giugno 2023.
  5. ^ Copia archiviata, su artemagazine.it. URL consultato il 7 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2015).
  6. ^ SPECIAL / "Poltrona Proust", da trent'anni in prima fila Archiviato il 13 aprile 2017 in Internet Archive. il 9 gennaio 2010 in artelabonline.com
  7. ^ Proust Geometrica - anno 2009 in cappellini.it
  8. ^ Poltrona in plastica di design Proust di Alessandro Mendini per Magis Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. in arredaclick.com
  9. ^ Poltrona Monumentale di Proust, su fondazionebisazza.it. URL consultato il 3 aprile 2021.
  10. ^ Copia archiviata, su fiorettiartedesign900.com. URL consultato il 30 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2017).
  11. ^ Salone Updates: Zona Ventura riscopre il marmo. Grazie alle creazioni di Mendini, Boeri, Ulian e Giovannoni per Robot City

Altri progetti modifica

  Portale Design: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di design