Ponziaco

famiglia nobile italiana

La famiglia Ponziaco (anticamente Ponciaco o Pontiaco, talvolta preceduti dalla preposizione di) è stata una famiglia nobile italiana e francese[1].

Ponziaco
Fusato d'argento e di nero.
StatoBandiera della Francia Francia - Bandiera dell'Italia Italia
Titoli
Ultimo sovranoMargherita Ponziaco
Data di estinzioneXV secolo
Confluita inDella Marra
EtniaItaliana (originariamente francese)
Rami cadettiAccrocciamuro

Storia modifica

Famiglia nobile di origine francese giunta in Italia con Raimondo, primo membro a cui fa capo la genealogia documentata, il quale seguì il re Carlo I d'Angiò, col quale era imparentato, nella sua campagna di conquista del Regno di Napoli[2]. Fu feudataria di territori del Meridione e i suoi membri ricoprirono importanti cariche politiche, in particolare con Guglielmo, figlio di Raimondo[3]. Si estinse nel XV secolo con Margherita, andata in sposa a Jacopo della Marra[4]. Da essa deriva la famiglia Accrocciamuro, la quale usava lo stesso stemma fusato d'argento e di nero[5].

Albero genealogico modifica

Di seguito è riportato l'albero genealogico della famiglia Ponziaco da Raimondo, vivente nel XIII secolo, fino all'ultima discendente Margherita, vissuta nel XV secolo, secondo una ricostruzione del genealogista Ferrante della Marra[3]:

 Raimondo[A 1]
 
      
 Giovanni[A 2]
Guglielmo[A 3]
Almerico "Bernio"[A 4]
Oddo/Oddone[A 5]
Giovanna[A 6]
Ilaria[A 16]
 
     
Giovanni[A 7]
Guglielmo[A 8]
Gezzolino[A 9]
 Roberto[A 10]
Andrea
   
     
 Luisa[A 11]
Roberto
Guglielmo
Gezzolino
Giovanna[A 12]
 
  
 Guglielmo "Guglielmillo"
Giovannella[A 15]
 
  
 Guglielmone "Mennone"
Beatrice[A 13]
 
 
 Roberto
 
 
 Margherita[A 14]

Note modifica

Annotazioni
  1. ^ Giunse in Italia al seguito del re del Regno di Napoli Carlo I d'Angiò, col quale era imparentato. È attestato nel 1268.
  2. ^ Fu signore di Boiano e Castiglione a Casauria. Si sposò con Egidia Bonelli, da cui non ebbe figli.
  3. ^ Fu signore di Boiano, Castiglione a Casauria, Laurenzana e Montesano sulla Marcellana, viceré dell'Abruzzo e di Terra di Bari, capitano generale, giustiziere e vicecontestabile della Basilicata, governatore di Terra di Lavoro e del Contado del Molise e vicecancelliere e vicario generale del Regno di Napoli. Si sposò con Luisa Bonelli.
  4. ^ Fu signore di Strongoli e capitano generale e giustiziere della Calabria. Morì senza essersi sposato ed aver avuto figli.
  5. ^ Si sposò con Rogasia di Dragoni.
  6. ^ Si sposò nel 1271 con Ludovico di Brienne, figlio del re di Gerusalemme Giovanni.
  7. ^ Fu ciambellano e governatore di Capua. Morì in giovane età senza essersi sposato ed aver avuto figli.
  8. ^ Fu ciambellano, stratigoto di Salerno e viceré della Capitanata. Si sposò con Bonaventura di Cantono.
  9. ^ Fu maestro ostiario. Si sposò con Caterina de Luna.
  10. ^ Fu signore di Montesano sulla Marcellana. Si sposò con Maria di Morier.
  11. ^ Si sposò prima con Giovanni Barresi, poi con Enrico Seripando e infine con Francesco "Cecco" di Sangro.
  12. ^ Si sposò prima con Raimondo Caldora e poi con Elia Gesualdo.
  13. ^ Fu baronessa di Guagnano e Salice Salentino e signora di Angri, Ruvo di Puglia e Sant'Arcangelo. Si sposò con Giovanni Capece Zurlo.
  14. ^ Si sposò con Jacopo della Marra e con lei si estinse la casata in quanto ne costituiva l'ultima discendente.
  15. ^ Si sposò con Luigi di Costanzo.
  16. ^ Si sposò con Giovanni dell'Antoglietta.
Riferimenti
  1. ^ Ammirato (1651), p. 200; Marra (1641), pp. 303-306.
  2. ^ Marra (1641), p. 303.
  3. ^ a b Marra (1641), pp. 303-306.
  4. ^ Marra (1641), p. 306.
  5. ^ Candida Gonzaga (1875), p. 59.

Bibliografia modifica

  • Scipione Ammirato, Delle famiglie nobili napoletane, vol. 2, Firenze, Amadore Massi da Forlì, 1651, ISBN non esistente.
  • Berardo Candida Gonzaga, Memorie delle famiglie nobili delle province meridionali d'Italia, vol. 1, Bologna, Arnaldo Forni Editore, 1875, ISBN non esistente.
  • Ferrante della Marra, Discorsi delle famiglie estinte, forastiere, o non comprese ne' Seggi di Napoli, imparentate colla Casa della Marra, Napoli, Ottavio Beltrano, 1641, ISBN non esistente.